vladimir putin angela merkel franco bernabe

“LA GERMANIA HA CONSENTITO A GAZPROM DI ENTRARE NEL MERCATO EUROPEO DEL GAS, IN TOTALE SPREGIO DELLE DIRETTIVE” – FRANCO BERNABÈ, EX AD DI ENI: “CON LE TRE DIRETTIVE DEL GAS TRA LA FINE DEGLI ANNI 90 E I PRIMI DIECI ANNI DEL DUEMILA, L’EUROPA HA SMEMBRATO I MONOPOLISTI COME L’ENI. DALL’ALTRA PARTE PERÒ IL MONOPOLISTA È RIMASTO. LÌ È STATO L’ERRORE. È STATA UNA COSA INCOMPRENSIBILE” – “IO MINISTRO? NON SO NIENTE, E SAREBBE CURIOSO. NON APPARTENGO A QUELLO SCHIERAMENTO”. MA LASCIA LA PORTA APERTA: “SE MI CHIAMASSE MATTARELLA…”

Luca Monticelli per www.lastampa.it

 

FRANCO BERNABE

«La Germania ha una grande responsabilità per quello che è successo negli ultimi vent’anni. Ha consentito a Gazprom di acquisire il più grande giacimento di stoccaggio dell’Unione europea e di entrare nel trading del gas. Un cosa in totale spregio delle direttive».

 

L’accusa arriva da Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia, intervistato dal direttore de La Stampa, Massimo Giannini, nel corso dell’evento del gruppo Gedi “Alfabeto del futuro 2022: le nuove rotte della bellezza”, che ieri ha fatto tappa a Padova. Bernabè annuncia che non farà il ministro del governo Meloni, anche perché non è stato contattato dalla leader di Fratelli d’Italia, ma se arrivasse una chiamata dal Colle, ammette: «Chiunque avrebbe il dovere di prenderla in considerazione».

 

vladimir putin angela merkel

Come siamo arrivati a questa situazione drammatica dal punto di vista energetico?

«Con le tre direttive del gas tra la fine degli Anni 90 e i primi dieci anni del Duemila, l’Europa ha deciso di smembrare i monopolisti come l’Eni per creare un mercato competitivo. Dall’altra parte, però, al di là della cortina di ferro, il monopolista è rimasto, con un peso specifico ben diverso. Lì è stato l’errore. Poi non solo la Germania consentì a Gazprom di entrare in Europa e di sfruttare un giacimento ma avviò anche le trattative per Nord Stream 2».

 

Ci siamo portati il nemico in casa?

PAOLO SCARONI - SILVIO BERLUSCONI - ALEXEY MILLER - VLADIMIR PUTIN

«È stata una cosa incomprensibile, ecco perché abbiamo questa situazione pazzesca di prezzi del gas, con le bollette che a gennaio-febbraio diventeranno insostenibili se si andrà avanti così. I prezzi sono aumentati prima della guerra a causa della manipolazione fatta dalla Russia sul mercato Ttf dove poteva vendere tanto gas. Vendeva gas con i contratti a lungo termine e allo stesso tempo lo vendeva sul mercato elettronico. Improvvisamente, nel terzo trimestre del 2021, Mosca ha cessato di cedere gas sulle piattaforme elettroniche. E quindi il prezzo è andato alle stelle».

 

C’era una strategia.

MEME SU PUTIN E IL GAS

«La Russia ha dichiarato guerra all’Europa prima di dichiararla all’Ucraina. Quando si dice che le sanzioni ci fanno male è vero, ma è la Russia che ha cominciato un’aggressione ben prima che ci fossero le sanzioni».

 

Come se ne esce? Draghi ha fatto del tetto al prezzo del gas una delle campagne più importanti a livello internazionale. L’Europa però ancora non ha risposto.

«Non ci sono risposte semplici a problemi complessi, ci sono solamente delle “pecette” che vengono messe su un tema molto complicato».

 

Che cosa dobbiamo fare?

mario draghi emmanuel macron

«Una soluzione potrebbe essere che l’Europa compri l’energia per tutti, faccia da acquirente unico come successe per i vaccini, ma io non vedo una gran disponibilità ad andare in questa direzione».

 

Quindi abbiamo di fronte solo austerity e razionamento?

«Credo che l’aumento dei prezzi sia talmente forte che determinerà comportamenti virtuosi, vedo che alcune città stanno già spegnendo l’illuminazione pubblica. Il problema che abbiamo di fronte è sopravvivere nel 2022 e nel 2023».

 

MEME SUI PREZZI DEL GAS

Il nuovo esecutivo che sta per arrivare dice che bisogna fare molto di più, Salvini propone lo scostamento di bilancio.

«Ci sarà un grandissimo risparmio energetico come nel ‘73 quando ci fu la crisi energetica, la gente risparmierà».

 

E nel frattempo le bollette chi le paga?

«Lo Stato dovrà ancora intervenire, non c’è dubbio. Il provvedimento sui crediti d’imposta ha dato grande respiro alle imprese, questo dovrà continuare fino a quando non cesserà questa situazione davvero drammatica».

 

Con il cambio di governo teme che l’Italia possa venire isolata nel contesto internazionale?

«Questa transizione trova due persone di grande equilibrio che si stanno passando le consegne. Draghi è un uomo di profondo senso delle istituzioni che vede nel supporto senza traumi al prossimo governo la propria responsabilità di cittadino, prima che di presidente del Consiglio. E Giorgia Meloni - vista la prudenza e la sobrietà con cui sta gestendo questa fase di transizione - merita grande apprezzamento».

putin merkel

 

Bernabè è fatta, sarà ministro del governo Meloni ?

«Non esiste, non so niente, nessuno mi ha contattato».

 

Vuol dire che Meloni non si è fatta viva con lei?

«No, ripeto, nessuno mi ha contattato, e del resto sarebbe anche curioso se questo accadesse. È noto che sul piano della visione politica io non appartengo a quello schieramento».

 

Significa che se la chiamassero lei direbbe comunque di no? Anche se dovesse arrivare una chiamata dal Colle?

«In quel caso, naturalmente, di fronte a una chiamata in nome dell’interesse nazionale, chiunque avrebbe il dovere di prenderla in considerazione».

giorgia meloni PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI GAS N ROSES - MEME BY CARLI PUTIN E IL GAS - BY EDOARDOBARALDIPUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."