matteo salvini giorgia meloni berlusconi balneari

“GIORGIA MELONI NON SACRIFICHI L'OCCASIONE DI GOVERNO SULL'ALTARE DI DIECIMILA ‘BALNEARI’” - GALLI DELLA LOGGIA: “L'ESERCIZIO DEL POTERE OBBLIGA A CONSIDERARE LE COSE DIVERSAMENTE RISPETTO A QUANDO SE N'ERA LONTANI. A VEDERLE IN MANIERA PIÙ CRUDA E PIÙ VERA - SONO CONVINTO CHE LA CREDIBILITÀ DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NE GUADAGNEREBBE SE ANZICHÉ RESTARE OSTAGGIO DEL PASSATO AVRÀ IL CORAGGIO DI CAMBIARE. SI MISURI CON LE QUESTIONI CRUCIALI DEL PAESE EVITANDO DI ESAURIRSI TRA LE MEDIAZIONI E I COMPROMESSI CHE IN QUESTE SETTIMANE LE AMBIZIONI DEI PARTITI E DEI LORO CAPI E CAPETTI GIÀ HANNO FATTO MOSTRA DI VOLER IMPORRE AL GOVERNO”

ernesto galli della loggia foto di bacco

Ernesto Galli Della Loggia per il “Corriere della Sera”

 

Come c'era da aspettarsi la novità dell'arrivo di Giorgia Meloni al governo del Paese ha suscitato sentimenti particolarmente forti e naturalmente non sempre di simpatia soprattutto a causa della sua storia politica. E tuttavia è anche vero che quella medesima novità ha comunque destato una diffusa e insolita attesa anche tra coloro che il giorno delle elezioni non avevano certo votato per la coalizione del nuovo presidente del Consiglio.

 

berlusconi meloni salvini alle consultazioni

Una stanca Italia sessista e popolata di vecchi, abituata da decenni ai soliti noti, a vedere seduta là, al centro del banco del governo, quella figura minuta dai capelli biondi, è stata percorsa da un brivido d'emozione nel ritrovarsi governata da una giovane donna, per giunta madre di una bella bambina, moderna e spigliata quanto basta per avere un compagno anziché un marito, non troppo intimidita dall'inamidata supponenza di tutti i poteri antichi peraltro prontissimi a salire come al solito sul carro del vincitore.

 

meloni berlusconi salvini al quirinale

Oggi l'Italia aspetta incuriosita, in complesso con simpatia, di vedere all'opera Giorgia Meloni una volta che il suo governo si è gettato alle spalle queste prime settimane occupate dalla finanziaria: un episodio alquanto goffo e pasticciato sul quale però la gente sembra ormai benevolmente disposta a sorvolare, a credere che più che dell'annuncio del futuro si sia trattato dell'epilogo necessario di un passato da archiviare. Che però le cose stiano realmente così adesso sta al presidente del Consiglio dimostrarlo.

 

Innanzi tutto avendo il coraggio di cambiare. Gli Italiani hanno un grande desiderio di una leadership forte e determinata, e anche per questo hanno votato Giorgia Meloni. La vittoria di Fratelli d'Italia è stata in grandissima parte la sua vittoria, la vittoria della sua volontà, del suo carattere, della sua grinta. Ma proprio ciò le offre possibilità che oggi deve saper cogliere: avendo innanzi tutto il coraggio di cambiare, come ho appena detto.

 

concessioni balneari

Di dimenticare cioè molte delle dubbie verità credute per anni, di abbandonare le avversioni e le simpatie nutrite in passato. Non si tratta di ritrattare nulla: è, più semplicemente, che l'esercizio del potere obbliga a considerare le cose diversamente rispetto a quando se n'era lontani. A vederle in maniera più cruda e più vera. In una democrazia costringe a sentirsi non più il capo di una parte ma di tutto un Paese, obbliga a un senso della realtà che in precedenza poteva pure non apparire così importante.

 

meloni lupi berlusconi e salvini al quirinale

Tutte cose che del resto il presidente del Consiglio ha già dimostrato di capire e di saper fare. Certo, la prima accusa che si muove a chi governa è sempre quella di non essere coerente con il proprio passato, ma è un'accusa che mostra la corda: specie se si proviene da territori politici estremi il potere per sua natura costringe a cambiare.

 

Sono convinto che il prestigio e la credibilità del presidente del Consiglio ne guadagnerebbero moltissimo, e la sua popolarità pure, se anziché restare ostaggio del proprio passato ella avrà il coraggio di dirlo alto e forte, di rivendicare il diritto a cambiare e di spiegarlo al Paese. Sarebbe tra l'altro una sorprendente e utilissima lezione di politica impartita alla demagogia dell'antipolitica.

 

concessioni balneari

Potrebbe essere altresì il primo capitolo di quel discorso di verità di cui abbiamo bisogno, di cui l'Italia ha bisogno. Nell'ambito demografico, dell'istruzione, del Welfare, dell'integrazione degli immigrati, del perenne abisso tra il Nord e il Sud della Penisola, del fisco e della finanza pubblica, abbiamo un bisogno assoluto di fare scelte vitali per il nostro futuro. Scelte che inevitabilmente comportano prezzi anche molto alti da pagare e proprio perciò finora sempre rimandate.

 

Che tuttavia possono essere affrontate solo se, per l'appunto, il Paese è messo di fronte alle sue reali, difficili condizioni da un grande discorso di verità ma insieme di speranza. Che esso in qualche modo si aspetta.

 

romeo lollobrigida cattaneo meloni lupi berlusconi salvini ronzulli

Giorgia Meloni è stata votata in misura così significativa (e nei sondaggi tuttora in continua crescita) perché l'Italia si aspetta che ella possa darle quella visione e quelle prospettive del futuro che da troppo tempo le mancano. Perché ha creduto nelle sue capacità di leadership e si è lasciata convincere soprattutto, a me pare, dalla sua immagine personale di tenacia e d'indipendenza di giudizio condita d'ironia, e forse anche (perché no?) da una sua naturale simpatia cui certo non ha nuociuto il suo essere donna.

 

Beninteso non è scritto da nessuna parte che le sue idee e le sue decisioni vadano necessariamente nella direzione giusta e abbiano il consenso dei più (che a molti possano non piacere mi sembra scontato). Ma ciò che conta è che quelle idee e decisioni ci siano e siano le sue, quelle in cui lei crede.

 

berlusconi salvini meloni al quirinale per le consultazioni

Ciò che conta è che il presidente del Consiglio si misuri con le questioni davvero cruciali del Paese evitando di esaurirsi tra le mediazioni e i compromessi che in queste settimane le ambizioni dei partiti e dei loro capi e capetti già hanno fatto mostra di voler imporre al governo. Tradito e deluso, il sentimento di attesa e di speranza di cui dicevo sopra sarebbe destinato a mutarsi in un senso di rivolta se ancora una volta si vedesse all'opera il lavorio degli interessi settoriali, la politica dei favori, la lottizzazione spudorata delle nomine, la protezione delle categorie «amiche».

 

salvini meloni berlusconi piazza del popolo 3

Il presidente del Consiglio cerchi dunque di resistere con tutte le sue forze, non si lasci prendere in ostaggio, non sprechi l'occasione che i suoi meriti e la sua buona stella le hanno propiziato sacrificando quell'occasione sull'altare di diecimila «balneari». Non rinunci a quanto il suo temperamento e il suo intuito le consigliano pur di guidare un governo che alla fine sarebbe eguale a quelli di sempre.

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”