giuseppe conte rai yoyo viale mazzini

“GIUSEPPI”, FACCE RIDE! - L’AVENTINO DI CONTE È DURATO MENO DI UN GATTO IN TANGENZIALE: DOPO LA DEBACLE NELLA TRATTATIVA SULLE NOMINE CON IL “PULCINO” TURCO, A CUI È SEGUITA LA STRATEGIA FALLIMENTARE DI CASALINO A SUON DI “BASTA TV”, ORA PEPPINIELLO APPULO METTE FINE AL DIVIETO DI ANDARE IN RAI: “DECISIONE NON IRREVERSIBILE, MA OCCORREVA UN PUNTO DI CHIARIMENTO” - È L’ENNESIMO FIASCO: ORMAI NEI GRUPPI GRILLINI, DOPO LE CASALINATE, SI PARLA DI “CONTATE”!

giuseppe conte e rocco casalino

1 - DAGONOTA

L’Aventino di Conte è durato da Natale a Santo Stefano. “Giuseppi”, dopo la debacle nella trattativa sulle nomine con il “pulcino” Mario Turco e la strategia fallimentare di Ta-Rocco casalino a suon di “basta tv”, mette fine al divieto di andare in rai. Altro fiasco contiano. Ormai nei gruppi grillini, dopo le casalinate, si parla delle “contate”!

 

2 RAI: CONTE, 'STOP A M5S IN TV NO DECISIONE IRREVERSIBILE, SERVIVA CHIARIMENTO'

giuseppe conte annuncia che i grillini non andranno piu' ospiti in rai

 (Adnkronos) - Lo stop alla partecipazione del M5S ai programmi Rai non è una decisione definitiva, "occorreva chiarire che sia il merito sia il metodo non ci sono apparsi assolutamente condivisibili, né ci è apparso chiaro il criterio. Occorreva precisarlo anche per correttezza nei confronti dei cittadini". Lo ha detto il leader M5S Giuseppe Conte, a margine degli incontri con i parlamentari in corso al Senato. "Non vogliamo contrastare quella la funzione del servizio pubblico o prendere una decisione irreversibile - ha rimarcato l'ex premier - ma occorreva un punto di chiarimento".

 

3 - AVENTINO TV, DOPO LA RIVOLTA 5S CONTE FRENA: “DECISIONE NON IRREVERSIBILE, SERVIVA UN CHIARIMENTO”

Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it

 

giuseppe conte e rocco casalino

Giuseppe Conte ha appena ridimensionato la decisione di non partecipare alle trasmissioni della Rai. Una decisione definitiva?, gli hanno chiesto i cronisti in Senato. E la risposta dell’avvocato del popolo è stata più conciliante e meno battagliera: «Definitiva che significa, per tutta la vita natural durante del Movimento?Occorreva chiarire che sia il merito sia il metodo, per le ragioni già dette, non ci sono apparsi assolutamente condivisibili. Non ci è apparso chiaro il criterio e occorreva precisarlo anche per correttezza nei confronti dei cittadini».

 

MARIO TURCO AL TG2

E insomma: «Non è che vogliamo contrastare quella che è la funzione del servizio pubblico o prendere la decisione irreversibile, ma occorreva un punto di chiarimento». La cosa, d’altra parte, aveva suscitato tantissimi malumori, tra i grillini, nella lunga storia di odio, e poi amore, per il piccolo schermo.

 

Una storia controversa di odio (e amore)

giuseppe conte a reti unificate

In principio fu il punto G. Con un orrendo, e purtroppo indimenticato post sessista, Beppe Grillo riversò sulla consigliera M5S Federica Salsi l’abietta accusa che andava in tv senza permesso perché ci godeva, «il punto G, quello che ti dà l'orgasmo nei salotti dei talk show».

 

Federica Salsi

Salsi di lì a poco fu cacciata dai 5 stelle, in una delle tante storie brutte di queste gogne grilline, una stagione di cappa e spada in cui ne successero davvero di tutti i colori. Ma poi sulla tv le cose si erano a tal punto ribaltate che la pressione intelligente di Rocco Casalino e la mediazione di Nicola Biondo con un recalcitrante Gianroberto Casaleggio avevano convinto il guru dei 5S a concedere, a un gruppo di parlamentari selezionati, di andare nei talk show. Fu creata una pattuglia di «volti tv».

 

Una quindicina di eletti in cui c’erano i futuri big, da Di Maio e Di Battista a Roberto Fico, Taverna, Virginia Raggi e Laura Castelli, li si spedì a Milano alla Casaleggio ai corsi tv tenuti dall’allora coach tv Silvia Virgulti, e insomma, l’ukase di Grillo e Casaleggio cadde. Anzi, paradossalmente, si può dire che i big grillini divennero big, anche internamente, proprio grazie al fatto che loro andavano sempre in tv, e altri no. La tv li creò, sanno che la non tv li può distruggere.

GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO E IL TAVOLINO MEME

 

E’ stato perciò assai singolare veder risbucare fuori l’ukase per iniziativa di Giuseppe Conte, che pure vuole dar vita a un nuovo corso del Movimento. Forse su suggerimento del portavoce Casalino, anche se sul punto le ricostruzioni divergono, Conte ha prima stabilito che in tv andranno solo i cinque del suo team di guida del M5S, e poi – dopo la vicenda delle nomine Rai – ha addirittura annunciato con sdegno che i grillini non andranno più nella tv pubblica. Mai.Tout court.

davide crippa sconvolto mentre parla conte

 

Fattibile o meno che sia questa minaccia (per altri, una promessa), è un fatto che per un Movimento nel quale ogni scalata interna al potere, e ogni conquista di posizioni di forza, è passata dalla tv non meno (e anzi, probabilmente di più) che dai social, privarsi del piccolo schermo è una tortura insopportabile.

 

GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE

Succede così che ormai non passi giorno senza che qualche grillino attacchi Conte sulla tv, dandogli in sostanza dell’illiberale. L’ultimo è adesso Sergio Battelli, ex capogruppo e ex tesoriere alla Camera, un grillino della prima ora, con tanti amici e tanto seguito nel gruppo parlamentare, che fa questo ragionamento: «Credo che la modalità vittimismo, della serie “i giornali che l'hanno con noi”, sia il passato. La scelta di non partecipare più alle trasmissioni targate Rai è legittima, certo, ma secondo me affrettata.

 

vincenzo spadafora e luigi di maio

E ve lo dice uno che, a volte per scelta e altre per contingenza, in tv ci va ben poco. Quindi nulla di personale. In un mondo iperconnesso che viaggia velocemente se abbandoni uno spazio comunicativo nessuno si strapperà le vesti perché ci sarà sempre qualcun altro che lo riempirà al tuo posto. Ecco perché credo che l’Aventino nuoce esclusivamente a chi lo applica». Ma la rivolta all’Aventino è ormai corale.

 

GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO - MEME

Un altro grillino molto vicino, come Battelli, a Luigi Di Maio, e cioè l’ex ministro Vincenzo Spadafora, aveva detto giorni fa «con dispiacere ho annullato la mia partecipazione tv da Lucia Annunziata. Rispetto l’indicazione (l’aveva chiamata “indicazione”, non “divieto”) ma chiedo: quando finirà la protesta? Una volta ottenuto cosa? Ecco, vorrei un confronto su questo con Conte, nei gruppi parlamentari».

gianroberto casaleggio e beppe grillo

 

Poi però era stato piuttosto duro e sincero: «È evidente che ci sia la volontà di oscurare chi ha posizioni dialettiche rispetto alla linea ufficiale». Ieri anche Lucia Azzolina, altra ex ministra, ha detto «è chiaro che la decisione di Giuseppe Conte di non far partecipare esponenti del M5S alle trasmissioni RAI non potrà essere eterna».

 

Roccobello Conte Casalino

E dove lo diceva? Alla radio, visto che in tv non si può. Idem Primo Di Nicola, grillino e ex giornalista all’Espresso: «Comunicativamente ma non solo quella di Conte è una decisione sbagliata. Così si presta il fianco alle critiche di chi vuole ancora continuare a descrivere il M5S come un partito sotto tutela e di chi non vede l'ora di additarci nel servizio pubblico come lottizzatori interessati a dettare la scaletta di notizie e trasmissioni a direttori di tg e conduttori di talk show».

 

giuseppe conte annuncia che i grillini non andranno piu' ospiti in rai

E non è che Roberto Fico, quando gli è stato chiesto di commentare queste decisioni contiane, le abbia esattamente difese a spada tratta: «Io non entro nel merito delle dichiarazioni, da presidente della Camera sapete bene come mi muovo». C’è chi dice che sia sempre e comunque colpa di Di Maio, in una visione che attribuisce ogni problema di Conte al suo presunto antagonista interno. Ma proprio Spadafora ha onestamente chiarito che «far ricadere la colpa su Di Maio conferma una enorme debolezza del leader. Che diventa debolezza di tutti». L’Aventino non piace ai grillini, che a lungo avevano goduto di nettare e ambrosia della tv.

MARIO TURCOgiuseppe conte a reti unificate 2

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...