berlusconi conte zingaretti

“GIUSEPPI” S’AGGRAPPA AL CAVALIERE - CONTE E BERLUSCONI HANNO INIZIATO A TELEFONARSI CON LUNGHE CERIMONIE DI GENTILEZZE (VISTI GLI INTERESSI DEL CAV SU TIM, FIBRA E MEDIASET) - MA ZINGARETTI NON VUOLE INGOIARE L’ENNESIMO ROSPO: SI E’ STANCATO DEL METODO SOLITARIO DI CONTE - I SUSSURRI DEM: “IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SI È MESSO A FARE IL FURBO, MA A VOLTE HA CADUTE DI INGENUITÀ. EPPOI NON CAPISCE LE DINAMICHE PARLAMENTARI…”

L'OPERAZIONE POLITICO-FINANZIARIA CHE DISEGNERÀ IL FUTURO DELL'ITALIA È IN CORSO (MA NON LO LEGGERETE SUI GIORNALI) – COME MAI A GRILLO È PARTITO L’EMBOLO SULLA RETE UNICA? DOPO GLI ANNUNCI DELL’ENTRATA DEL FONDO KKR IN TIM E DEL FONDO MACQUARIE IN OPEN FIBER, DUE GIGANTI INTERNAZIONALI CHE SI PAPPANO L'INFRASTRUTTURA NEVRALGICA DEL PAESE, GRILLO HA CHIAMATO CONTE ED È PARTITA L’OPERAZIONE TIM TRICOLORE

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/39-operazione-politico-finanziaria-che-disegnera-futuro-240463.htm

 

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

La lista dei nemici è diventata così lunga, che doveva cercarsi un amico. E Conte l'ha trovato: è Berlusconi. Tra i due all'inizio a far da intermediario c'era Gianni Letta, e c'è ancora. Però Conte e Berlusconi hanno preso a chiamarsi anche direttamente e le loro conversazioni sono tutte un grazie e prego: in fatto di cerimonie sono impareggiabili. Il Cavaliere riconosce al premier di essere «bene educato»: «Mi piace come si porge e come si veste. Lui...».

 

Il rapporto non si esaurisce certo in questioni di etichetta, perché è agli atti la disponibilità politica al dialogo di Forza Italia nel nome degli «interessi nazionali». Un atteggiamento che il capo del governo apprezza, ricambiando. Già nei mesi scorsi aveva fatto intervenire il ministero del fedele Patuanelli, schierandolo nella guerra tra Mediaset e Vivendi: «Di fatto - aveva commentato il Giornale - è una presa di posizione a favore di MediaFor Europe», il nuovo polo tv creato dal gruppo italiano.

berlusconi letta

 

Non un gesto occasionale. E nemmeno l'unico. Se è vero infatti che Berlusconi - con qualsiasi interlocutore - non manca mai di lamentarsi riservatamente per la penuria di pubblicità sulle reti del Biscione, Conte dice pubblicamente di voler ridurre gli spot sulla Rai, garantendole una maggior porzione di canone. È Letta a tracciare il solco, sono Conte e Berlusconi a seminarlo.

 

Non è chiaro se qualche giorno fa sia stato Letta o Berlusconi a consigliare Conte di incontrare i partiti di opposizione «separatamente». È certo che quando il premier l'ha annunciato, la Meloni ha avuto un riflesso andreottiano: «O veniamo tutti insieme o non viene nessuno». La leader di Fratelli d'Italia ritiene, pensando male, di averci azzeccato: Palazzo Chigi infatti il vertice per ora non l'ha calendarizzato.

nicola zingaretti giuseppe conte

 

La mossa del premier, un po' naif per gli squali di Palazzo, ha avuto l'effetto di far accendere i riflettori nel Pd, provocando l'irritazione del loro segretario. Non che Zingaretti si senta isolato, con Letta ha rapporti quasi quotidiani. È che non accetta il sistema di Conte, questa sua idea di ballare da solo: «Si è messo a fare il furbo, ma a volte ha cadute di ingenuità. Eppoi non capisce le dinamiche parlamentari».

 

Se un tempo il capo dem difendeva il capo del governo, ora cova uno spirito di rivalsa. E mentre osserva gli uomini del premier, impegnati a chiedere aiuto ai Responsabili vista la penuria di voti al Senato, lavora perché un ramo del Parlamento approvi entro l'estate la legge elettorale proporzionale.

 

Visto che nel Pd i suoi compagni hanno iniziato ad assediarlo per deficit di «riformismo», Zingaretti carica l'arma contro Conte additato per deficit di «decisionismo»: la tattica del rinvio sta garantendo al premier la permanenza a palazzo Chigi ma sta mettendo a repentaglio la forza del suo partito, che lo sorregge.

 

gianni letta e berlusconi

Così, se il governo dovesse incespicare e si aprisse la crisi, con la legge elettorale a metà del guado il Pd avrebbe un valido motivo per chiedere al capo dello Stato di verificare l'esistenza di una maggioranza in Parlamento, per completare la riforma del sistema di voto prima del ritorno alle urne.

 

Ecco il piano, illustrato da Zingaretti al termine di un ragionamento che è figlio di uno sfinimento: «Più volte ho provato a spiegare a Conte che è inutile aggiungere altra carne al fuoco se prima non si sono chiusi i dossier aperti. Perché a lungo andare si perde credibilità».

 

In Italia e in Europa, dove l'apertura di credito economica va di pari passo con la richiesta di garanzie politiche, in attesa di capire (anche lì) qual è la posizione di Palazzo Chigi sul Mes. Insomma, le telefonate con Berlusconi possono anche allungare la vita, ma il Cavaliere - che all'occorrenza sa farsi concavo o convesso - potrebbe far cadere la linea in nome degli «interessi nazionali». E in caso di crisi, c'è da scommettere, non sarebbe solo il Pd a chiedere di far proseguire la legislatura per varare (intanto) la legge elettorale.

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...