enrico letta 1

“IL GOVERNO ESSCE RAFFORZATO DA QUESTO VOTO” – ENRICHETTO LETTA GODE PER LA VITTORIA AI BALLOTTAGGI DELLE AMMINISTRATIVE, MA IL PD PER SOPRAVVIVERE È ANCORA COSTRETTO AD AFFIDARSI A CIÒ CHE RESTA DEL “PUNTO DI RIFERIMENTO FORTISSIMO DEI PROGRESSISTI”, GIUSEPPE CONTE, O AL CENTRINO DI RENZI E CALENDA – “È UN RISULTATO STRAORDINARIO, IL CENTRODESTRA PERDE MALE PER SCELTE INCREDIBILI. ABBIAMO IL 50% DELLE CITTÀ IN PIÙ, SCOMMETTO CHE ORA CI DIRANNO CHE IL MERITO NON È NOSTRO, BENSÌ DEMERITO LORO…”

Da www.repubblica.it

 

ENRICO LETTA

"Un uomo solo al comando, la sua maglia è gialloblu, il suo nome è Damiano Tommasi". Francesco Boccia è incontenibile davanti ai primi dati che arrivano da Verona. Parafrasare la mitica radiocronaca di una delle imprese più memorabili della storia del ciclismo, quella che consegnò Fausto Coppi alla leggenda, serve al responsabile Enti locali del Pd per raccontare una vittoria che vale più d'un Giro d'Italia.

 

Evoluzione naturale della metafora utilizzata da Enrico Letta all'inizio della campagna elettorale: "Per noi queste comunali sono una tappa dolomitica", avvertì il segretario, ricordando il disastroso 26 (capoluoghi) a 5 subìto nel 2017, uno dei peggiori risultati di sempre.

 

matteo salvini federico sboarina giorgia meloni luca zaia

Che il centrosinistra è riuscito a ribaltare, andando "oltre ogni più rosea aspettativa", come la maglia indossata dal Campionissimo invocato per spiegare il trionfo scaligero. Frutto di "umiltà, pazienza e fatica". Espugnare il fortino della destra, battere sul campo l'uomo di Giorgia Meloni alleato con Matteo Salvini nella regione guidata da Luca Zaia è qualcosa che fino a ieri si poteva solo sognare. Divenuto, da oggi, realtà.

 

Festa al Nazareno

damiano tommasi sindaco di verona 4

Al Nazareno c'è aria di festa. Man mano che lo spoglio avanza, si fa fatica a trattenere l'entusiasmo. "Si prospetta una grande vittoria del Pd e del centrosinistra", twitta il segretario allo scoccare della mezza, prima di chiamare uno a uno tutti i sindaci appena eletti. "Grandissimo!" urla nel cellulare a Tommasi.

 

È una notte magica, Cenerentola è diventata principessa. A Parma il successo ha il sapore della reconquista, da un quarto di secolo non si vedeva una roba così, "c'era ancora il Pds", sorride il giovane Marco Furfaro. A Piacenza Katia Tarasconi ha sbaragliato la sindaca leghista: la prova che "il Nord è davvero tornato contendibile", esulta Simona Malpezzi.

 

ENRICO LETTA 1

Lo dimostrano pure Alessandria e soprattutto Monza, la vera sorpresa della serata, l'asse giallorosso ha sbancato. Anche se poi è Catanzaro a regalare la soddisfazione più grande: lì Conte e Letta ci hanno messo la faccia, hanno sostenuto il civico di sinistra Nicola Fiorita che (come accaduto a Verona) ha saputo allargare, sfondare al centro, replicare quel modello Agorà che il segretario dem conta di riproporre alle Politiche, coinvolgendo associazioni, movimenti, forze estranee ai partiti.

 

damiano tommasi sindaco di verona 1

Nell'ex convento che ospita il quartier generale dem Peppe Provenzano non sta nella pelle: "È un'affermazione straordinaria, dimostra che l'Italia non è destinata a finire nelle mani di Salvini e Meloni".

 

Quanta strada è stata fatta in poco più d'un anno, quando Letta ereditò da Nicola Zingaretti un Pd agonizzante, ferito a morte dalle improvvise dimissioni dell'allora segretario, che parvero l'epitaffio su un partito diviso e litigioso, incapace non solo di stare insieme ma pure di stabilire un quadro d'alleanze condiviso.

 

enrico letta al voto per i referendum sulla giustizia

Sono bastate due tornate amministrative per sovvertire immagine e speranze: da forza politica perdente, costretta per sopravvivere ad affidarsi a un papa straniero, quel Giuseppe Conte "punto di riferimento fortissimo dei progressisti", ha prima espugnato le principali città e poi si è preso il podio più alto nelle urne, restituendo al suo legittimo leader lo scettro di federatore del campo largo. Al quale, da oggi, Letta crede un po' di più: "È un risultato straordinario che ci soddisfa pienamente e ci conforta in vista del futuro, della costruzione di un centrosinistra che sia vincente a livello nazionale".

 

"Il governo esce rafforzato da questo voto"

Nonostante la crisi nera del M5S, la recente scissione che ha alzato il livello dell'allerta per la stabilità del governo che però "esce rafforzato da questo voto", assicura il segretario, il patto coi grillini regge e funziona pure. Calenda in alcuni capoluoghi ha virato sull'asse giallorosso.

 

ENRICO LETTA AL DEM FESTIVAL DI EMPOLI

Renzi ha capito che non può fare troppo lo schizzinoso se non vuole regalare l'Italia ai sovranisti. Nell'arco di nove mesi, eleggendo i sindaci, metà del Paese ha consegnato al centrosinistra un verdetto ineludibile: "L'unità paga, lo abbiamo sempre detto e stasera ne abbiamo avuto conferma", sussurra Letta a spoglio non ancora concluso.

 

È felice, il leader del Pd. "Vengono premiate serietà e responsabilità. Il campo largo è stato oggetto di prese in giro, che si sono rivoltate contro chi le faceva perché si è visto che è la strategia giusta. Perde male il centrodestra per scelte incredibili, scegliendo nostri fuoriusciti". L'allegria al Nazareno è contagiosa.

 

FLOP DI SALVINI ALLE AMMINISTRATIVE 2022 BY ELLEKAPPA

"Abbiamo il 50% delle città in più, scommetto che ora ci diranno che il merito non è nostro, bensì demerito del centrodestra che si è rotto", obietta qualcuno. "Ma l'alibi non regge", scherzano euforici i dirigenti dem: "È dal 1921 che la sinistra è divisa, eppure guarda com'è finita". Il centrosinistra ha vinto.

festeggiamenti al quartier generale di damiano tommasi a verona damiano tommasi sindaco di verona 3ENRICO LETTA AL DEM FESTIVAL DI EMPOLI

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…