pupi d'angieri arafat rabin

LA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINESI E’ STATA CREATA DALL'OCCIDENTE" - PUPI D’ANGIERI, PER 22 ANNI CONSIGLIERE E NEGOZIATORE DI ARAFAT, RACCONTA A "NOVELLA 2000" LE TRATTATIVE CHE HANNO PORTATO AGLI ACCORDI DI OSLO”: "ARAFAT SAPEVA TENERE A BADA HAMAS, E NON SI MUOVEVA SENZA PRIMA AVER PARLATO CON GIOVANNI PAOLO II. GLI ACCORDI DI OSLO FURONO ANCHE IL RISULTATO DELL’OPERATO DEL PAPA" – QUANDO ARAFAT DISSE A WOJTYLA: 'IL PRESIDENTE ISRAELIANO SHARON MI FARÀ UCCIDERE'. COSÌ È STATO” - "IL PROCESSO DI PACE SI È INTERROTTO PERCHÉ..."

Massimo Murianni per “Novella 2000” - Estratti

 

INTERVISTA A PUPI D ANGIERI BY NOVELLA 2000

Trent’anni fa, il 13 settembre 1993, alla Casa Bianca, il primo ministro israeliano di allora Ytzhak Rabin, e il leader dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), Yasser Arafat, firmarono gli accordi di Oslo davanti al presidente americano Bill Clinton.

Era la prima volta che Palestina e Israele si riconoscevano come interlocutori ufficiali, la prima volta che i due leader si stringevano la mano in pubblico, il primo passo verso una pace che poi, purtroppo, non si è concretizzata. 

 

NOVELLA 2000 - LA FINE DELLA RELAZIONE TRA GIORGIA MELONI E ANDREA GIAMBRUNO

Le trattative furono condotte in una villa a Oslo, in Norvegia, di qui il nome. Gli israeliani riconobbero l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina come autorità del popolo palestinese, e le riconobbero il diritto di governare su alcuni dei territori occupati. L’OLP riconobbe allo stato di Israele il diritto di esistere, e rinunciò formalmente all’Intifada, cioè la lotta armata per la creazione dello Stato palestinese. L’anno successivo ad Arafat, a Rabin e al ministro degli Esteri Perez fu assegnato il Nobel per la Pace. Trent’anni giusti dopo quello storico evento, la pace è quanto mai lontana. Cosa è andato storto? Lo chiediamo al diplomatico Nunzio Alfredo d’Angieri, detto Pupi, oggi ambasciatore per gli Affari europei del Belize, che per oltre vent’anni è stato consigliere e negoziatore di Yasser Arafat.

 

Eccellenza, come ha conosciuto Arafat?

pupi d'angieri

«Durante una missione di lavoro in Libia, per trattare come avvocato un contratto per la Texaco, ho incontrato un vecchio amico, mio compagno di stanza nel collegio svizzero Rosenberg dove ho studiato, che era diventato il capo di gabinetto di Arafat. Mi portò da lui, che all’epoca stava in un bunker in Libano. Da allora, per 22 anni, ho lavorato come consigliere e negoziatore per Yasser Arafat».

 

Ha partecipato alle trattative che hanno portato agli Accordi di Oslo?

«Sì. Arafat e Rabin volevano la pace, avevano l’obiettivo di costruire un equilibrio tra due popoli in lotta da oltre 40 anni. Quando andai la prima volta da Rabin, mi sentivo forte della mia posizione di rappresentante di Arafat, ma lui chiarì subito la linea: “Serve riflessione, mettere da parte l’aggressività, analizzare la situazione senza rinfacciarci il passato, e partendo da qui trovare una soluzione”».

 

Anche Arafat era per la trattativa?

«Arafat era un leader che pensava al suo popolo, conosceva la sua gente. Voleva la pace, e sapeva tenere a bada gli estremisti che spingevano per la lotta armata. Odiava il terrorismo lo ha sempre detestato. Era un uomo estremamente intelligente, laureato in ingegneria, e sapeva dialogare e muoversi a livello internazionale».

PUPI D'ANGIERI 4

 

A cosa si riferisce?

«Era rispettato da tutti i Paesi occidentali, ma aveva una peculiarità: non si muoveva senza prima aver parlato con  Papa Giovanni Paolo II. Gli accordi di Oslo furono anche il risultato dell’operato del Papa e il suo peso politico. Uno degli obiettivi finali era la creazione di Gerusalemme città aperta, un territorio sacro a tre religioni che diventa luogo di dialogo. Un simbolo fortissimo per la pace».

 

Giovanni Paolo II accolse Arafat in Vaticano nel 1982, quando ancora gran parte del mondo considerava l’OLP una realtà terroristica.

«Papa Wojtyla era un grande visionario, c’era un rapporto sincero tra loro. Nel 2002, accompagnai Arafat in Vaticano, e davanti a me lo sentii dire al Papa: “Sono venuto da lei, Sua Santità, per l’ultima volta, a salutarla”. Il Papa sgranò gli  occhi e chiese perché, Arafat rispose: “Perché Sharon (presidente israeliano, ndr) mi farà uccidere”. E così è stato. Giovanni Paolo II aveva gli occhi lucidi e disse “Pregherò per te amico mio”».

 

Perché si è interrotto il processo di pace avviato da Arafat e Rabin?

PUPI D'ANGIERI ARAFAT

«Perché gli ebrei non hanno rispettato gli accordi. Non hanno mai fatto la strada che univa Gaza da West Bank (in Cisgiordania) e mai hanno permesso che Gerusalemme Est diventasse capitale della Palestina. E questo ha dato potere agli estremisti Palestinesi che si opponevano ai processi di pace».

 

Si riferisce ad Hamas, l’organizzazione palestinese che oggi detiene il potere a Gaza, ed è responsabile dell’attacco terroristico contro i civili in Israele che ha scatenato la guerra attuale?

«Quella di Hamas è stata una reazione di insofferenza. Arafat, ripeto, sapeva tenerli a bada. Mancato Arafat da una parte, e morto Rabin dall’altra, assassinato da un estremista di destra ebreo nel 1995, sono mancati i leader che credevano nel dialogo. E ancora oggi mancano».

 

Parla sempre di ebrei, mai di israeliani. È come se qualcuno ci chiamasse cattolici e non italiani.

rabin clinton arafat

«Mi sembra più corretto così. Israele non è un popolo, il popolo è Ebreo, la terra di Israele è una invenzione politica relativamente recente. Si trova facilmente il video di un’intervista a Golda Meir, del 1970, nel quale lei, presidente di Israele, dice testuale: “Io sono palestinese” e aveva passaporto palestinese».

 

Sarebbe un bel punto di partenza per un nuovo processo di pace.

«Per la pace servono leader capaci. E serve una politica internazionale che disarmi gli estremisti sul nascere».

 

Il terrorismo di Hamas è nemico della pace, e oggi per le loro azioni di morte paga il popolo innocente, dei Palestinesi a Gaza e degli Ebrei, così come a causa delle azioni militari di Israele muoiono innocenti civili, sia israeliani che palestinesi.

arafat papa wojtyla

«I terroristi che colpiscono l’occidente in ogni posto non sono militari che partono da Gaza, sono immigrati che si radicalizzano perché vengono emarginati dalle nazioni in cui vivono».

 

(...)

 

La guerra è colpa di noi occidentali?

«Questa è una guerra creata dall’Occidente perché non ha fatto in modo che il popolo Ebreo abbia la sua terra, come pure il popolo Palestinese deve avere la sua terra. Speriamo che Papa Francesco voglia e possa far valere la sua posizione in prima persona, perché gli inviati non sono mai serviti. Questa è storia non fantasia».

pupi d'angieriPUPI D'ANGIERI CON PAPA FRANCESCO

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...