berlusconi sesso

“ME NE FACEVO SEI PER NOTTE. ADESSO DOPO LA TERZA MI ADDORMENTO…” - OSPITE DI PORRO A “QUARTA REPUBBLICA”, SILVIO BERLUSCONI VA GIÙ DI REPERTORIO E SFODERA LA BATTUTA PORCELLINA GIA’ SGUAINATA A GENNAIO IN UN BAR IN SARDEGNA - E RITIRA FUORI LA BARZELLETTA SUL BUNGA BUNGA: "PRENDO DUE SFIGATI E LI MANDO IN LIBIA. ARRIVANO A TRIPOLI MA VENGONO CATTURATI DA UNA TRIBU'… - IL FEROCE EDITORIALE DI TRAVAGLIO - VIDEO

FUORIONDA DI BERLUSCONI A 'QUARTA REPUBBLICA': PRIMA ME NE FACEVO SEI PER NOTTE, ORA...

 

 

Da https://www.blitzquotidiano.it

 

SILVIO BERLUSCONI A QUARTA REPUBBLICA

Fuorionda piccante di Silvio Berlusconi a Quarta Repubblica, il programma di approfondimento della prima serata di lunedì di Rete Quattro. “Me ne facevo sei per notte. Adesso non ci crederete… Dopo la terza mi addormento”, ha detto Silvio Berlusconi al pubblico femminile presente in studio.

 

Nel corso del programma l’ex presidente del Consiglio ha poi criticato l’attuale premier, Giuseppe Conte: “E’ un buon comunicatore, prova a comportarsi come un vero presidente del Consiglio, ma mi sembra più un burattino di Di Maio e Salvini”. Quindi l’attacco a M5s: “I 5 Stelle sono assolutamente di sinistra, condividono l’ideologia comunista, non vogliono lo sviluppo ma la decrescita. Il reddito di cittadinanza è un disastro nella sua applicazione. Per i poveri serve soprattutto creare buoni posti di lavoro”.

SILVIO BERLUSCONI A QUARTA REPUBBLICA

 

Il presidente di Forza Italia è stato ospite del programma condotto da Nicola Porro insieme al leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini nell’ambito della campagna elettorale per il voto europeo del 26 maggio. La settimana scorsa Porro aveva avuto come ospiti il leader M5s e vicepremier Luigi Di Maio, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e l’ex ministro del Pd Carlo Calenda, mentre la settimana precedente era intervenuto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. (Fonte: Quarta Repubblica)

 

BERLUSCONI E' TORNATO IN GRAN FORMA: "PRIMA NE FACEVO SEI PER NOTTE, ORA MI ADDORMENTO DOPO LA TERZA" (C’E’ PURE CHI ALLA META’ DEGLI ANNI STRAMAZZA DOPO LA SECONDA) – UNA NUOVA GAG DEL CAV IN UN BAR DELLA SARDEGNA: “PECCATO AVERE 82 ANNI. MA MI SENTO ANCORA TONICO E FORTE...” - VIDEO

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/meno-male-che-silvio-39-39-ed-39-tornato-gran-forma-193260.htm

 

silvio berlusconi a quarta repubblica 1

IL BUNGA BUNGA 'TORNA' IN TV. A QUARTA REPUBBLICA BERLUSCONI RISPOLVERA (A MODO SUO) LA BARZELLETTA: "C'ERANO CICCHITTO E BONDI..." (VIDEO)

Massimo Falcioni per https://www.tvblog.it

 

A Quarta Repubblica Silvio Berlusconi torna a otto anni fa e rispolvera la barzelletta del bunga bunga, coinvolgendo Cicchitto e Bondi. Poi si lancia in battute hot: "Cosa faccio all'una e mezzo di notte? La prima delle 3"

 

Tutto come il 2011, almeno per qualche minuto. Silvio Berlusconi dimentica per un attimo le elezioni europee e gli attacchi al governo gialloverde per tornare alle barzellette, alle battute e all’ormai storico tormentone del bunga bunga che segnò la sua ultima esperienza a Palazzo Chigi.

 

silvio berlusconi a quarta repubblica 2

A Quarta Repubblica l’ex premier è senza freni, offrendo al pubblico a casa un salto a otto anni fa, quando il caso delle ‘olgettine’ apriva occupava quotidianamente le scalette dei programmi televisivi.

 

Berlusconi ribadisce che il bunga bunga non era altro che una barzelletta che, tra l’altro, all’epoca dei fatti Antonio Catania e Claudio Bisio raccontarono ad Antonello Piroso, nel corso di una puntata di Niente di personale. Il leader di Forza Italia la riprende, modificando però qualche particolare, inserendo all’interno della storiella “gli amici” Fabrizio Cicchitto e Sandro Bondi (video qui):

 

silvio berlusconi a quarta repubblica 3

“Prendo i due sfigati e li mando in Libia. Questi arrivano all’aeroporto di Tripoli, prendono l’auto per andare da Gheddafi, ma essendo sfigati vengono bloccati e catturati dall’unica tribù rivoluzionaria. Si trovano legati ad un palo in mezzo alla tribù che comincia a fare una danza con parole incomprensibili; si capiva solo bunga bunga. Lo stregone si rivolge a Cicchitto: ‘Tu morire o bunga bunga?’ Tra morire e bunga bunga Cicchitto dice bunga bunga e se lo fanno tutti. Allora lo stregone si rivolge a Bondi: ‘Tu scegliere, morire o bunga bunga’. Vedendo la sorte di Cicchitto, sceglie morire. Lo stregone gli dice: ‘Va bene, tu morire, ma prima un po’ di bunga bunga”.

 

Pochi minuti e Berlusconi concede il bis, approfittando di una domanda di Nicola Porro: “Presidente, lei all’una e mezza di notte cosa fa?”. Silvio non se lo lascia ripetere due volte: “La prima delle 3”.

 

Terminati gli applausi, arriva la versione ufficiale:

“La sera, quando sono stanco di vedere sempre le facce di Salvini e di Di Maio , guardo le aste di quadri. E quando vedo uno che può entrare nella mia collezione chiamo e lo compro. L'arte è fondamentale, ristora lo spirito ed è bello guardare cose belle”.

 

 

 

 

silvio berlusconi a quarta repubblica 4

 

 

ANCORA TU

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

L'altra sera, facendo zapping, ci siamo imbattuti in uno di quei revival di archeologia televisiva, tipo Techetè, con vecchi guitti in bianco e nero di tanti anni fa. Così almeno abbiamo pensato, quando abbiamo visto la buonanima di Silvio B. in gran forma, tutto pittato, laccato, moquettato e levigato come un set di sanitari Ideal Standard, con un suo impiegato che lo "intervistava" (si fa per dire) sulle tante, infami "calunnie" che ha subìto in vita sua. Attendevamo che, da un momento all' altro, entrassero le ragazze del Drive In o di Colpo Grosso, accompagnate da Greggio e D'Angelo o da Smaila.

 

marco travaglio

Poi abbiamo scoperto che era tutto in diretta: la buonanima era viva. E parlava. Strascicando alla Crozza, ma parlava. Come se, a cinque anni dalla dipartita dal Senato palla volta di Cesano Boscone, l'avessero scongelato dal freezer e liberato dalla funzione Pause per restituirlo al più consono Play. Il Rieccolo riprendeva il discorso da dove l'aveva interrotto nel 2013, come se intanto non fosse successo nulla, risultando lievemente sfasato rispetto al momento attuale. Anzi, al secolo attuale, visto che usava arcaismi come "gabina elettorale" che non si sentivano dai tempi di Costantino Nigra, prima di annunciare che a Bruxelles lui ci andrà davvero. Anzi, a minacciarlo.

 

Il Cavalier Findus intratteneva il folto pubblico, accuratamente selezionato nella casa di riposo di Cesano Boscone per attenuare l' asincronia della scena e lo straniamento della testata Quarta Repubblica, su temi di interesse non proprio bruciante come i suoi "ben 88 processi con ben 105 fra avvocati e consulenti". O come i suoi soldi all' estero, ormai cristallizzati da anni di sentenze definitive sulle sue 64 società nei paradisi fiscali e le sue evasioni da 360 milioni di dollari, ormai digerite anche dai suoi fan più accaniti.

TRAVAGLIO BERLUSCONI

 

"Neanche un euro!", trillava giulivo il conduttore. E B.: "Se mi trovate dei soldi all' estero, sono vostri!". Risate in sala, anzi in bara. Altra "calunnia": la condanna per frode fiscale, emessa da un fantomatico "collegio di deputati" (i cinque giudici di Cassazione, che firmarono tutti la sentenza, anche se a lui risulta che uno "non voleva firmarla, ma fu costretto da qualcuno in alto, forse un alpinista"), per "eliminare un avversario politico". Fu così che lui presentò "un appello in 18 punti alla Corte di Strasburgo che in cinque anni non ha mai aperto neanche un foglio". In realtà la Corte ha archiviato il caso il 27 novembre senza pronunciarsi, perché i suoi legali, probabilmente senza dirglielo, hanno ritirato il ricorso con una lettera del 27 luglio.

 

STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpeg

Lì non le eurotoghe rosse, ma Ghedini&C., spiegavano alla Corte che un verdetto "non avrebbe prodotto alcun effetto positivo" per lui, cioè sarebbe stato respinto con perdite) Uno si sarebbe atteso una replica del conduttore informato dei fatti, ma trattandosi di un giornalista di Mediaset e del Giornale era troppo sperare. Altra "calunnia": "Una frase irriferibile e volgarissima che non ho mai pronunciato sulla signora Merkel". Che, essendo irriferibile, nessuno in studio e a casa conosceva. Peccato, perché era carina: "Culona inchiavabile".

 

Noi, che a suo tempo la riportammo perché i suoi la riferivano, terrorizzati che uscisse da qualche intercettazione, sappiamo bene di non aver inventato nulla. E lo sapevano persino il Giornale e Libero, che per due anni chiamarono la Merkel "culona" sapendo di far cosa gradita al padrone, che le attribuiva il famoso "complotto dello spread" per rovesciare il suo terzo governo.

 

Poi, come spesso accade a quell' età, batté la testa, si scordò tutto e si risvegliò da antieuropeista sfegatato a filoeuropeista arrapato, da nemico ad ammiratore dell'"amica Angela". L' altra sera, per dire, s' è inventato di averla convinta a fargli "eleggere Draghi" affinché "la Bce stampasse moneta" (tutti eventi mai accaduti nella realtà, ma nessuno ha ancora avuto il coraggio di comunicarglielo).

 

BERLUSCONI SPOLVERA LA SEDIA SU CUI ERA SEDUTO TRAVAGLIO

Ma ecco l' ultima "calunnia": il bunga bunga. Migliaia di pagine di sentenze hanno accertato il "sistema prostitutivo" orchestrato per lui, nella villa di Arcore, a Palazzo Grazioli, a villa Certosa e non solo, dai vari Tarantini, Mora, Fede, Minetti. E lui che fa? Come se fosse ancora il 25 aprile 2009 sul palco di Onna, travestito da partigiano col fazzoletto rosso al collo, osannato da tutti ignari di tutto, racconta che "il bunga bunga è una barzelletta che ho inventato io sui due più sfigati che avevo: Bondi e Cicchitto" (la gratitudine è sempre stata il suo forte), simpaticamente sodomizzati "da una tribù libica rivoluzionaria".

 

BONDI E BERLUSCONI

Quanto ai festini nelle ville, "Emilio Fede scoprì che lavoravo pure il sabato notte e allora mi portò due delle sue meteorine, che la volta dopo portarono quattro amiche, che ne portarono altre, finché mi ritrovai con 32 ragazze". E non ebbe cuore di lasciarle fuori all' addiaccio. Ma erano frugali "cene eleganti, i miei figli passavano a salutare prima di andare a letto, io raccontavo storielle e cantavo", del resto era o non era già "a vent' anni il miglior cantante di Parigi", quando anche Aznavour gli faceva una pippa? Subito dopo, in un fuorionda, dice al pubblico che "qualche anno fa me ne facevo sei per notte, ora invece mi addormento dopo la terza", però ciò che conta è quel che va in onda, no? Dunque tutti a votare per lui che, appena seduto a Bruxelles, fermerà con le nude mani "il progetto egemone del comunismo cinese".

 

Non solo, ma - con grave sprezzo del pericolo - "aumenterò le pene contro l' evasione e l' elusione fiscale", avendo appena scoperto con raccapriccio che "in Italia c' è un nero enorme". E non è Balotelli, no! Sono le "centinaia di miliardi di evasione". Senza contare, modestamente, i suoi.

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...