giorgia meloni xi jinping

LA “MELON-CINA” FA CONTENTO XI JINPING – LA PROPAGANDA DI PECHINO SOTTOLINEA CON ENFASI L’ADESIONE DELL’ITALIA ALLA “POLITICA DELL’UNICA CINA”. IL REGIME LO RICORDA PER RENDERE EVIDENTE IL NON RICONOSCIMENTO ITALIANO DI TAIWAN. E ANCHE LA MENZIONE DELLO “SPIRITO” DELLA NUOVA VIA DELLA SETA NON È CASUALE: SERVE A XI PER ARRUOLARE L’ITALIA TRA COLORO CHE SI OPPONGONO AL PROTEZIONISMO, E CIOÈ AI DAZI DI USA E UE…

 

DAGONOTA

XI JINPING E GIORGIA MELONI

Durante la visita di Giorgia Meloni in Cina, il ministero degli esteri di Pechino ha sottolineato con entusiasmo l’adesione dell’Italia “alla politica dell’Unica Cina”, e che Roma “spera di rafforzare il dialogo e la cooperazione con il Dragone. Che vuol dire? Si tratta della lettura cinese, che ovviamente sottolinea quello che torna utile a Pechino.

 

L’Italia, infatti, ha sempre aderito alla cosiddetta “One China Policy”. Ci tengono a ricordarlo semplicemente per dire che non riconosciamo Taiwan. Anche la menzione dello “spirito” della nuova via della Seta non è casuale: serve ai cinesi per arruolare l’Italia tra i paesi che si oppongono al protezionismo (e quindi insinuare che non siamo d’accordo con i dazi di Usa e Ue) e al decoupling, lo “sganciamento” dalle catene di fornitura (che in parte è vero).

 

GIORGIA MELONI XI JINPING

In sostanza, la propaganda del regime Cinese vuole far passare il messaggio che l’Italia riconosce alla Cina un ruolo di grande potenza, e che i due Paesi hanno deciso i rafforzare la loro partnership strategica: è importante per Xi Jinping far vedere che un paese dell’alleanza atlantica, come l’Italia, rafforza il suo rapporto con l’Italia, proprio in un momento in cui gli Usa sono in competizione globale con la Cina.

 

La sostanza è che dal punto di vista cinese la visita è andata bene e noi siamo stati attenti ai loro interessi e desiderosi di approfondire le relazioni politiche ed economiche. Un dossier in particolare potrebbe essere “attenzionato” dagli Stati Uniti: l’intelligenza artificiale, mentre il riferimento ai veicoli elettrici farebbe pensare a un via libera dei colossi cinesi a produrre le macchine a corrente in Italia (ipotesi di cui si discute ormai da tempo, da un lato con l’accordo Stellantis-Leapmotors, dall’altro con il possibile sbarco diretto di una casa automobilistica cinese).

 

giorgia meloni in cina

 

PECHINO, 'L'ITALIA ADERISCE ALLA POLITICA DELL'UNICA CINA'

(ANSA) - L'Italia aderisce "alla politica dell'Unica Cina" e "spera di rafforzare il dialogo e la cooperazione con Pechino, di sfruttare maggiori potenzialità e di approfondire la cooperazione tra i due Paesi negli investimenti economici e commerciali, nei veicoli elettrici, nell'intelligenza artificiale e in altri campi".

GIORGIA MELONI XI JINPING

 

E' quanto riporta il ministero degli Esteri cinese nel report diffuso in serata sul bilaterale tra il presidente Xi Jinping e la premier Giorgia Meloni. Il governo italiano, inoltre, secondo Pechino, vuole "intensificare i rapporti interpersonali e gli scambi culturali, e promuovere l'ingresso di più prodotti italiani nel mercato cinese".

 

L'Italia, inoltre, sostiene ancora il ministero degli Esteri cinese, si oppone al "disaccoppiamento", alla "disconnessione e al protezionismo, ed è disposta a svolgere un ruolo attivo nella promozione di un rapporto più profondo e solido tra Ue e Cina".

 

giorgia meloni punto stampa in cina 1

Come antiche civiltà, Italia e Cina si sono sempre ammirate e hanno imparato l'una dall'altra, ha aggiunto Meloni secondo il resoconto della diplomazia cinese, ricordando i 700 anni della morte di Marco Polo. L'attuale situazione internazionale sta subendo profondi cambiamenti e la Cina svolge un ruolo insostituibile nella risposta alle sfide globali.

 

L’Italia, ha proseguito la premier nel resoconto di Pechino, “attribuisce grande importanza allo status e al ruolo internazionale della Cina ed è disposta a ereditare lo spirito secolare della Via della Seta, a sviluppare una partnership più stretta e di livello superiore con la Cina, ad aprire un nuovo capitolo nel partenariato strategico globale bilaterale e a nuovi contributi alla pace e al progresso nel mondo”.

 

“NOI IL PONTE CON L’EUROPA” IL BLUFF DI MELONI DAVANTI A XI

Estratto dell’articolo di Gianluca Modolo per “la Repubblica”

xi jinping giorgia meloni

 

Prova a ritagliarsi un ruolo da mediatrice tra Unione europea e Cina, ma senza nessun fondamento concreto. «L’Italia può avere un ruolo importante nei rapporti con l’Ue nella creazione di relazioni equilibrate».

 

Giorgia Meloni dice a Xi Jinping quello che ai cinesi importava di più sentire: riallacciare buone intese tra Roma e Pechino che servano alla leadership comunista per migliorare quelle con l’Europa, in mezzo alle tensioni commerciali e geopolitiche in atto.

 

GIORGIA MELONI E LI QIANG

Solo che la sfida della premier è difficile se non impossibile: sta combattendo per avere una delega di peso in Europa da Von der Leyen, però il voto contrario di Fratelli d’Italia al Parlamento Ue sul bis della presidente dopo le elezioni europee l’ha relegata ai margini. Non c’è da parte dei vertici di Bruxelles la volontà di affidare a Roma un ruolo da pontiere con Pechino. Meloni prova a tornare centrale ma senza grandi chance. E prima di lei qui sono stati il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente Emmanuel Macron (Xi che a maggio è pure stato in visita in Francia).

 

 

giorgia meloni in cina 2

[...] La parte più operativa degli accordi - tra cui il memorandum d’intesa sulla cooperazione industriale nel quale si legge che le parti coopereranno nel settore dei veicoli a nuova energia - arriverà in un secondo momento, quando Meloni sarà tornata in Italia, si apprende: quella che è stata creata è la cornice, che ora va riempita. Pure Xi dedica un passaggio alle auto: «La Cina è disposta a esplorare gli sforzi congiunti con l’Italia in materia di intelligenza artificiale e veicoli elettrici».

 

Il leader cinese dice di accogliere «con favore le aziende italiane che investono in Cina. E auspico un ambiente equo, trasparente, sicuro e non discriminatorio per le imprese cinesi in Italia. Nonostante i profondi cambiamenti in corso a livello internazionale, la volontà della Cina di attribuire importanza e sviluppare buone relazioni con l’Italia non è cambiata». […]

xi jinping giorgia meloni

 

 

«C’è una crescente insicurezza a livello internazionale e credo che la Cina sia inevitabilmente un interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche », dice Meloni. La premier sa che Xi si sta posizionando sempre più in modo centrale nelle varie questioni geopolitiche e che quindi bisogna parlarci seriamente: «Un interlocutore molto importante », appunto.

GIORGIA MELONI E LI QIANGgiorgia meloni e xi jinping giorgia meloni in cina 1giorgia meloni in cina 3

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…