“AI MIGRANTI VIENE DA DIRE: EVITATE LE FLOTTE PIRATESCHE DELLE ONG” - DOMENICO QUIRICO: “IMBARCARVI CON LORO SIGNIFICA CERTI GUAI. CON IL VOSTRO ANONIMO BARCHINO O GOMMONE SGONFIO ARRIVERETE A LAMPEDUSA, SBARCHERETE SENZA TELECAMERE E SENZA CHIASSO. È FATTA. A MIGLIAIA STANNO ENTRANDO IN EUROPA CON OMEOPATICA DISCREZIONE, MENTRE GLI ALTRI, I MESCHINI SALVATI DALLE ONG, VEGETANO IN MARE, STRAMALEDETTI IN DIRETTA TV O SOCIAL…”

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Domenico Quirico per “la Stampa”

 

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A credere al taumaturgico Confine, nella cronaca quotidiana delle diaspore moderne, sono rimasti in due: gli Stati, tra cui in prima fila c'è l'Italia salviniana, ossessionati dai migranti; e le organizzazioni non governative. I primi per difenderli, «fino al sacrificio della vita», da invasori ancorché inermi, e le altre per infrangerli con virtuosa disobbedienza. Curioso incontro tra nemici apparentemente irriducibili. Senza i confini i sovranisti sarebbero polvere e tarme, materiale da archeologia storica, ma anche i loro avversari sarebbero privi della ragion sociale di esistere.

 

Come gli scafisti, di terra e di mare, che sarebbero orfani del loro necrofiliaco business umano. Ai migranti verrebbe da suggerire (se non fosse istigazione alla immigrazione clandestina): evitate, per carità, le flotte piratesche delle Ong, quando vedete la loro bandiera allontanatevi a vele spiegate, remando! Imbarcarvi con loro significa certi guai.

CAROLA RACKETE NELLA COPERTINA DELLO SPIEGEL CAROLA RACKETE NELLA COPERTINA DELLO SPIEGEL

Con il vostro anonimo barchino o gommone sgonfio arriverete a Lampedusa, sbarcherete senza telecamere e senza chiasso. È fatta.

 

Protetti da quel salvacondotto senza eccezioni che è la ipocrisia interessata degli xenofobi: quello che nella migrazione non si vede o non serve a proprio vantaggio non esiste. Così a migliaia stanno entrando in Europa con omeopatica discrezione, mentre gli altri, i meschini salvati dalle Ong, vegetano in mare, stramaledetti in diretta tv o social. Per loro il (sacro) confine esiste. Eccome.

 

Il Vallo del Mediterraneo, che battaglia ammuffita! Per i protagonisti della vicenda, i migranti, per coloro che hanno perso il punto di partenza, i confini sono varchi trasparenti, margini incompleti, transiti soggetti a continua mutazione. Adiacenze da cui scrutano, al più, per un attimo, l'orizzonte.

 

CAROLA RACKETE - FOTO REPUBBLICA CAROLA RACKETE - FOTO REPUBBLICA

Non li conoscono, li scavalcano, li aggirano, li navigano con l’improntitudine di nuovi Ulissi. Non ho mai incontrato un migrante che mi abbia parlato di confini. Perché mai dovrebbe farlo? Di qua e di là, oltre linea del filo spinato, c' è la stessa miseria, la sabbia e le pietre sono egualmente morte, l' acqua non muta colore, le genti sono egualmente ostili o i gendarmi vogliono spesso la stessa mancia. E la sua vulnerabilità è la stessa.

 

sea watch salvini sea watch salvini

Quando il Terzo mondo non è più a distanza ma viene qui, fisicamente, quando lo spaesarsi diventa un destino mondiale e per sopravvivere devi allargare e divorare il tuo orizzonte, il confine si rivela penosamente inutile, inadeguato, un significante del Nulla. I detentori del copyright della modernità, l' occidente, aggrappati alla preistorica sbarra di confine, al doganiere dallo sguardo severo, alle flotte occhiutamente pattuglianti! I confini, ammettetelo sovranisti, sono secchi bucati.

 

migranti sea watch migranti sea watch

Di più: ci rendono stranieri a noi stessi. I confini non possono dividere o fermare i Diritti universali, come vita e libertà. E' stata la prima guerra mondiale, non a caso la catastrofe che ha ucciso l' Europa, a inventare la retorica dei confini, del qui e non oltre come mito e metafora. Levatrici di futuri e tremendi disastri. Sulla base di questo residuo inefficace si propone ai fuggiaschi un singolare discorso: fino a questo punto del Mediterraneo puoi annegare liberamente, non disturbi.

 

la sea watch attracca a catania 10 la sea watch attracca a catania 10

Oltre questa linea sei un morto illegale, colpevole. Ipnotizzati dalla battaglia navale tra Salvini e le Ong ci sfugge ancora una volta l' infinito storico della migrazione A migliaia i migranti sono per strada, arrivano, continuano ad arrivare. Nel mondo intero il nuovo popolo dei fuggiaschi, dei clandestini, sessanta, settanta milioni di esseri umani, continua ad andare al di là dei muri, a guadare fiumi, a infilarsi sotto i reticolati, a scalare montagne, a transitare. Molti muoiono molti arrivano: la migrazione.

 

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