matteo renzi giuseppe conte mario draghi

“NESSUNO CAPIREBBE SE TUTTA QUESTA VICENDA SI CONCLUDESSE CON UN CONTE BIS-BIS” - RENZI VUOLE LO SCALPO DI “GIUSEPPI” E SPINGE IN ALTO L’ASTICELLA NELLA TRATTATIVA. L’OBIETTIVO VERO DI MATTEUCCIO È UN “DRAGHI TECNICO-POLITICO” CON MAGGIORANZA URSULA E ASTENSIONE DELLA LEGA - DAL CENTRODESTRA RISPONDONO NÌ: PRIMA CADE CONTE, POI NE PARLIAMO

 

 

 

Fabio Martini per "La Stampa"

 

MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME LUKAKU E IBRA

Si è fatta sera, sta per finire una giornata di tatticismi esasperati e di passioni fredde, eppure Matteo Renzi è rilassatissimo, convinto di essersi posizionato nel modo migliore in vista del d-day, martedì 2 febbraio, festa della Candelora.

 

RENZI FRANCESCHINI

Dice a La Stampa: «Io sono disponibile a fare un accordo. Ho promesso al Presidente della Repubblica che avrei fatto di tutto per farlo. Ma Pd e i Cinque stelle sono restati arroccati. Voglio sperare che abbiano esaurito tutto il loro tatticismo in vista della giornata decisiva. Non vogliono neppure un documento scritto. E invece ci vuole, serve al Paese, una forte discontinuità col governo precedente».

 

renzi mejo dello sciamano di washington

Renzi si ferma e sintetizza: «Ma vi sembra che abbiamo fatto tutto sto' casino per mettere uno dei nostri in questo o quel ministero? Nessuno capirebbe se questa vicenda si concludesse con un Conte bis-bis»

 

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

Per tutta la giornata Matteo Renzi ha teleguidato le operazioni dal suo smartphone: una telefonata a Dario Franceschini, capo-sherpa del Pd e subito dopo un messaggio a Maria Elena Boschi seduta al tavolo di Fico e poi ancora, un messaggio su whatsapp a Luigi Di Maio e uno a Davide Faraone, anche lui rinchiuso a Montecitorio, a trattare con gli altri partiti.

ROBERTO FICO AKA MANUEL FANTONI

 

Renzi, con i leader ha trattato la cornice politica «indispensabile» per il Conte ter: discontinuità nei programmi, nei ministri e come premessa un documento di intenti chiaro nei dettagli e vincolante per il presidente del Consiglio. Ma proprio sul documento Renzi ha capito che i capi-partito non ci stavano: «Cinque stelle e Pd resistono: temono che si mettano nero su bianco punti che aprono contraddizioni al loro interno. Per ora sono chiusi anche su temi sui quali mi aspettavo aperture. Come la giustizia: nulla. Mi ha sorpreso».

 

E d'altra parte se è vero che l'apertura della crisi è parsa motivata ma pretestuosa alla grande maggioranza degli italiani, nell'ultima settimana l'isolamento di Renzi si è capovolto in un fenomeno sotto gli occhi di tutti: è il capo di Italia Viva a dettare il gioco. Per questo Renzi sa che non può permettersi un pareggio.

mario draghi al meeting di rimini 1

 

E per vincere deve incassare e questo significa due cose: se Conte ter deve essere, non può essere la fotocopia del precedente. E se invece i partiti che vogliono Conte, non sono in grado di dargli una mano, a quel punto Renzi punterà su un esecutivo Draghi, un'operazione di respiro nazionale ed internazionale, che però deve trovare una maggioranza. E qui, per ora, casca l'asino.

 

Nei giorni scorsi Renzi ha tenuto canali aperti e continui per capire i margini di un «Draghi tecnico-politico», capace di prendere la fiducia di Cinque stelle (a quel punto con scissione), Pd, Leu e Forza Italia e un'astensione della Lega.

 

NICOLA ZINGARETTI ROBERTO FICO

Più facile a dirsi che a farsi, anche perché pure ieri dal centro-destra i messaggi informali a Renzi sono stati chiari: prima cade Conte, poi ne parliamo. Ieri mattina le indicazioni del capo ai suoi che si stavano incamminando verso il tavolo di Fico a Montecitorio erano state queste: nella riunione mettete in fila gli argomenti di dissenso, lasciando intendere che si può rompere, in un'escalation che sarà utile per alzare il prezzo in vista di accordo o rottura.

 

conte renzi

Naturalmente la trattativa corre anche sui ministeri. Renzi chiede, per coerenza col suo programma, il ministero delle Infrastrutture, ma non si ritrova nella pretesa di tagliar teste, che non appartengono alla sua "disponibilità", come quella del titolare dell'Economia Roberto Gualtieri. O quella dell'ambasciatore Pietro Benassi come autorità delegata ai Servizi. Anche se su questo fronte trapela un'indiscrezione: Benassi non avrebbe ancora sottoscritto la nomina.

Matteo BolleMATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGANROBERTO FICO L ESPLORATORERENZI CONTE

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...