giuseppe conte attilio fontana

“IL NUOVO DECRETO DI CONTE? RIDUTTIVO RISPETTO ALLE MISURE CHE AVEVAMO PREDISPOSTO NOI” - IL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA, FONTANA: “PERCHÉ NON CHIUDERE TUTTI GLI STUDI PROFESSIONALI, GLI UFFICI PUBBLICI E GLI ALBERGHI? E I CANTIERI EDILI? - LE RESISTENZE DAGLI INDUSTRIALI?

ABBIAMO SEMPRE DETTO E RIPETUTO CHE QUESTE MISURE SONO IL FRUTTO DI UNA VALUTAZIONE CHE CERCA DI TENERE INSIEME DUE INTERESSI: LA SALUTE PUBBLICA E L'ECONOMIA…”

Giampiero Rossi per il “Corriere della Sera”

 

Presidente Fontana, cosa pensa del nuovo decreto del presidente del Consiglio?

«Mi sembra un po' riduttivo rispetto alle misure che avevamo predisposto noi.

GIUSEPPE CONTE ATTILIO FONTANA

Perché non chiudere tutti gli studi professionali, gli uffici pubblici e gli alberghi? E i cantieri edili? Avevamo anche il consenso dell' associazione dei costruttori! E il divieto di andare nelle case di vacanza? Qualcuno mi deve spiegare il perché. Hanno detto che c' è il consenso di tutte le Regioni, ma se è così manca quello della Lombardia.

 

Ma cosa devono fare oggi i lombardi?

Ai cittadini dico di attenersi alle nostre disposizioni contenute nell' ordinanza che ho firmato sabato. Si tratta di elementi certi e chiari sia dal punto di vista delle prescrizioni, sia per quanto riguarda le tempistiche».

FONTANA E CONTE

 

Trentaduesimo giorno di emergenza. Un altro fine settimana teso sull' asse Milano-Roma. Governare la Regione è diventato proprio un altro mestiere per Attilio Fontana.

Dal 21 febbraio scorso non è più «soltanto» il presidente della giunta regionale della Lombardia. Da «quel maledetto venerdì» sulle sue spalle grava la responsabilità della salute di dieci milioni di persone. E il peso di una situazione senza precedenti si legge sul volto tirato e tra le righe di dichiarazioni che non riescono a veicolare l' ottimismo di cui lui per primo è abituato ad alimentarsi.

 

Presidente riesce a ricordarsi la sua vita di «prima»?

«Vagamente. Ricordo che fino a un mese fa ero un presidente di Regione immerso in tanti progetti che guardavano al futuro del territorio e dei suoi cittadini: autostrade, treni, ricerca e innovazione, cultura... Adesso che mi ci fa pensare, realizzo quanto la mia quotidianità fosse piena di riflessioni sul futuro, persino su scenari del 2050».

Fontana, Salvini, Tajani e Conte al Salone del Mobile

 

E adesso?

«Da quel maledetto venerdì non posso concedermi alcuna prospettiva che vada oltre le due settimane. Cioè, è chiaro che in Regione c' è gente che continua a lavorare, per quanto può, su tutti i fronti, ma è altrettanto evidente e comprensibile che io e molte persone che stanno dando l'anima siamo totalmente immersi nella battaglia contro questo virus bastardo. Mi ha cambiato il modo di vedere».

 

Cioè?

«Be', innanzitutto per questo senso di impotenza che mi trascino addosso giorno e notte. Insomma, chi governa la Lombardia sa di poter realizzare molto se non tutto, di solito. Per risorse e mentalità questo è un territorio dove da sempre si può affrontare ogni problema. Ma questa volta è tutto diverso, possiamo soltanto impegnarci e ingegnarci per rallentare i contagi, per curare i malati, ma ci troviamo davvero di fronte a qualcosa più grande di noi».

 

È più grande di lei?

«Eh sì, perché un conto è impegnarsi per il benessere dei propri cittadini, ben altro dover difendere la salute, la vita di dieci milioni di persone. Ma almeno ho la fortuna di essere circondato da collaboratori e consulenti bravissimi e generosissimi. Non mi sono mai sentito solo e non mi è mai venuta meno la voglia di fare tutto il possibile e anche l' impossibile».

 

Qual è stato il momento più difficile per lei?

«Guardi, ci siamo tutti abituati rapidamente a ricevere anche notizie difficili e a reagire con senso pratico superando l' emotività, ma proprio per questo mi hanno molto amareggiato certi commenti che leggevano nelle mie scelte motivazioni politiche o di un qualche ritorno. No. Non è così, non lo è mai stato in questa vicenda, siamo qui per uscire da questa situazione e proteggere la salute dei cittadini lombardi. Solo questo abbiamo in testa, io e tutti quelli che lavorano con me. E di riflesso non posso nascondere che mi fa piacere e mi aiuta sentire la fiducia di tante persone».

FONTANA E CONTE

 

Ma è vero che in certe situazioni si rinuncia a curare qualche paziente?

«Non è assolutamente vero. Noi curiamo tutti e non lasceremo mai indietro nessuno».

 

Per quanto riguarda le misure che limitano i contatti tra le persone, è vero che ad ogni nuovo provvedimento restrittivo sono arrivate resistenze dagli industriali?

«Dall' inizio abbiamo sempre detto e ripetuto che queste misure sono il frutto di una valutazione che cerca di tenere insieme due interessi: la salute pubblica e l' economia, entrambe fondamentali. Noi ci siamo spesi molto anche nel fare moral suasion nei confronti di Confindustria Lombardia, che si è impegnata con noi ma che, per esempio, al momento del primo decreto stava ancora aspettando garanzie sulla cassa integrazione. Dopodiché l' interlocuzione è avvenuta anche a livello centrale, a Roma».

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...