joe biden benjamin netanyahu yaya sinwar hamas

“IL PIANO DI BIDEN È UN PICCOLO CAPOLAVORO” – DOMENICO QUIRICO: “NON MODIFICA NIENTE DI FONDAMENTALE, SOLO RAFFIGURA L'INFIGURABILE. IN SINTESI: IL RITORNO PURO E SEMPLICE AL 6 OTTOBRE. OVVERO ALLA GUERRA PERMANENTE, QUOTIDIANA, A BASSA INTENSITÀ MA INFINITA TRA PALESTINESI E ISRAELIANI” – “HAMAS IN CAMBIO DI CADAVERI DI OSTAGGI OTTIENE UNA TREGUA PER EMERGERE DAI SUOI LABIRINTI E PUÒ LEGITTIMAMENTE ANNUNCIARE DI AVER SCONFITTO ISRAELE COSTRINGENDOLO A TRATTARE. HAMAS È LEGITTIMATA, ALTRO CHE TERRORISTI DALLE FATWA NECROFAGA. E NETANYAHU…”

1. L’OTTIMISMO AMERICANO SULLA GRANDE TELA PER LA PACE REGIONALE

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

JOE BIDEN ILLUSTRA LA PROPOSTA PER UN CESSATE IL FUOCO A GAZA

«[…] Le parti sanno cosa c’è nell’accordo e che può portare alla fine della guerra a Gaza».[…] Se questo commento, fatto da un alto funzionario della Casa Bianca durante un briefing tenuto con i giornalisti per spiegare il piano di pace presentato da Biden, viene esteso anche ad Israele, si capisce da dove deriva la fiducia di Washington che la ripresa della sua grande iniziativa diplomatica […] possa avere successo nel ridisegnare l’intera regione.

 

[…] Il premier Netanyahu ha detto che le sue condizioni per la pace non sono cambiate, ma secondo la Casa Bianca «Israele può fare questa offerta senza ulteriori rischi per la propria sicurezza perché ha fortemente degradato Hamas negli ultimi otto mesi. Non è più in grado di organizzare un altro 7 ottobre, la sua capacità militare è stata notevolmente erosa, e i suoi leader sono morti o nascosti ».

 

william burns

Quanto al futuro, «la proposta garantisce che Hamas non possa riarmarsi e la sua abilità di minacciare Israele sarebbe fortemente preclusa. Il presidente ha ribadito che lo Stato ebraico avrà sempre ciò di cui ha bisogno per difendersi, manterrà il diritto di farlo, e di rendere giustizia ai responsabili del 7 ottobre».

 

Per riportare la stabilità «dobbiamo avere una Gaza senza Hamas al potere, non più in grado di minacciare Israele. Bisogna riformare l’Autorità Palestinese, la Cisgiordania e serve un’amministrazione provvisoria a Gaza per la stabilizzazione». Se avverrà, diventerà possibile completare il disegno con la normalizzazione delle relazioni tra Israele e Arabia, e riprendere il cammino verso uno Stato palestinese».

 

ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU

[…] Netanyahu ha posto paletti in pubblico, ma «il presidente ha chiarito che l’onere ora ricade su Hamas. Quanto sta sul tavolo è estremamente vicino, sotto quasi tutti gli aspetti, all’accordo che aveva detto di volere non molto tempo fa». Perché «questa intesa ferma la guerra ed è quasi identica alle proposte avanzate da Hamas poche settimane fa. […].

 

In alternativa, i suoi leader possono scegliere di vivere nel sottosuolo, tenendo ostaggi innocenti, mentre la guerra continua e la popolazione di Gaza soffre. L’onere spetta a loro». Anche perché «non siamo nella fase in cui Hamas ha detto qualcosa e Israele ha presentato qualcosa di completamente diverso. Hamas ha dichiarato che era pronto a concludere un certo accordo, e sul tavolo ora c’è fondamentalmente questo […] « […] Questo accordo è la strada per la sicurezza a lungo termine di Israele e per riportare a casa gli ostaggi». Ma anche per isolare l’Iran e ridisegnare l’intero Medio Oriente […].

 

domenico quirico 1

2. IL PIANO BIDEN È UN CAPOLAVORO CONVIENE ANCHE A BIBI E AD HAMAS

Estratto dell’articolo di Domenico Quirico per “la Stampa”

 

Ho imparato molto di più dalla lettura del cosiddetto piano Biden per l'interruzione delle ostilità a Gaza che da sei mesi di dotte glosse sulle prospettive geopolitiche del Vicino Oriente.

 

Enigma di questo testo che appena svelato […] basta a confermare l'unico finale possibile, e provvisorio, per la tragedia iniziata con l'invasione di Hamas il 7 ottobre nel Sud di Israele. Ma che cosa è il possibile se non il reale, tutto il resto da consegnarsi all'utopia squinternata o peggio alla interessata bugia? In sintesi: il ritorno puro e semplice al 6 ottobre. Ovvero alla guerra permanente, quotidiana, a bassa intensità ma infinita tra palestinesi e israeliani.

 

ostaggi rilasciati da hamas 2

Abbassando però il volume dello scandalo umanamente indecente che ha increspato le piazze sonnolente del Nord del mondo, ha fatto rischiare un sacrilegio di troppo e quindi causato inopportune seccature alle cancellerie occidentali impegnate in certami elettorali decisivi per la loro sopravvivenza.

 

[…] A suo modo "il Piano'' è un piccolo capolavoro che come tutti i capolavori, anche diplomatici, non modifica niente di fondamentale, solo raffigura l'infigurabile, dà un nome all'innominabile, obbliga a uscire dal sonno dogmatico della pace definitiva dei due popoli e dei due Stati che ridiventano ombra e fantasma. Riconsegna i palestinesi, ma in parte anche gli israeliani, al loro destino di tremenda solitudine dove esser vivi è perfino più difficile che essere morti, a trascinare a brandelli una memoria dell'odio sempre più viva.

 

israeliani presi in ostaggio da hamas 7

[…] Certifica senza dirlo per carità!, la constatazione chiara fin dal 6 ottobre che Israele ha perso questa guerra nel momento in cui Hamas ha clamorosamente assassinato il bastione vitale della sua intangibilità. Dopo aver per mesi tentato […] l'impresa impossibile di ricostruirla annientando il gruppo jihadista fino all'ultimo estremista, perfino Netanyahu deve rassegnarsi cercando, da politico volpino e con l'aiuto di Biden, di non ammetterlo.

 

benny gantz joe biden yair lapid

[…] Che cosa dice il Piano di preciso per essere così tristemente decisivo, così rassegnato e sconvolgente? Dice che finalmente si rinuncia alla litania dei due popoli e di due Stati. Lo sforzo per porre termine al macello innescato dai jihadisti poteva essere affidato solo a qualcosa di scaltro, ambiguo e viscido, zeppo di secondi fini inconfessabili ma che consentono a ciascuno dei protagonisti, Stati Uniti, Netanyahu, Hamas, di avere ragionevoli certezze di guadagnarci un egoistico utile. […]

 

Poiché la guerra tra palestinesi e israeliani è […] consustanzialmente piantata nelle viscere della realtà storica da cui è sorta, nello scontro tra due ragioni, se il piano sarà applicato almeno parzialmente il numero delle vittime scenderà da migliaia ogni mese a centinaia, forse a decine. Cinico? L'unico e pietoso risultato possibile quando, da mesi, si fanno calcoli nell'ordine di megamorti, come invano avvertivano loquaci minoranze di pessimisti matricolati.

 

JOE BIDEN ILLUSTRA LA PROPOSTA PER UN CESSATE IL FUOCO A GAZA

La pace resta l'eterna assente, l'invitato che non invitiamo, il vuoto che non riempiamo.

Allora il primo a passare all'incasso è proprio Biden che ha sfoderato l'annuncio del piano trasformandolo in cosa sua. Era assediato dall'accusa di complice nel massacro dei civili, dai (possibili) elettori democratici alle prossime presidenziali. Una geografia di isteria. Il mediocre trucco dei grotteschi cabotaggi di Blinken a Oriente o delle minacce da telegiornale di rinnegare Israele, non ha ingannato nessuno. Il Piano gli offre nei comizi lo slogan: ho fermato la guerra a Gaza! E Netanyahu, grigio come un malumore, già votato al tribunale, alla galera? Anche lui ricava qualche consistente vantaggio.

 

antony blinken e benjamin netanyahu a tel aviv

Sa bene che la versione data dal suo governo, stiamo vincendo...ancora un attimo di pazienza e annienteremo Hamas e riporteremo a casa tutti gli ostaggi vivi e morti, non convinceva più gli Israeliani […]. Si arrestano per alcune settimane le operazioni più vaste e micidiali in termini di vite umane, tornano a casa gli ostaggi. E c'è sempre tempo per riprendere a bombardare contando su una mossa falsa di Hamas; i jihadisti per natura non possono prendere soste lungo la via del paradiso.

 

attacco di hamas del 7 ottobre 5

Intanto ci saranno le elezioni che, come dicono i sondaggi, conta di vincere. Ai suoi alleati furibondi che esigono il "made in" del regno di Sion chiederà di pazientare, d'altra parte dove lo trovano un altro come lui? E poi c'è Hamas: in cambio di cadaveri di ostaggi ottiene una tregua per emergere dai suoi labirinti e può legittimamente annunciare di aver sconfitto Israele costringendolo a trattare. Hamas è legittimata, altro che terroristi dalle fatwa necrofaga.

il video del sequestro delle soldatesse israeliane da parte dei terroristi di hamas il 7 ottobre

 

Per fare un paragone è come se lo Stato avesse trattato con le Brigate Rosse. Per la scalata messianico terroristica è forse un inaspettato trionfo. Volete una immagine simbolica? Netanyahu, un ricercato per crimini di guerra, che sarà invitato a parlare al Congresso americano. C'è da riflettere su quanto valgano le Corti penali planetarie e il loro impotente diritto internazionale.

william burns con la moglie sarahcena di gala alla casa bianca

 

ragazzi presi in ostaggio da hamas durante il rave 4ragazzi al rave in fuga dai miliziani di hamas nel deserto 4detenuti palestinesi accolti con le bandiere di hamas in cisgiordania 3ragazzi al rave in fuga dai miliziani di hamas nel deserto 3israeliani presi in ostaggio da hamas 5marcia delle famiglie degli ostaggi di hamas 5abigail idan Benjamin Netanyahu e Antony Blinken

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…