“LA POPOLARE DI BARI VA NAZIONALIZZATA” - DI MAIO INFILA LE MANI NELLE CASSE PUBBLICHE: “SE UNA BANCA FALLISCE NON È COLPA DEI RISPARMIATORI. LA SOLIDITÀ DEL SISTEMA È FONDAMENTALE, SE CI SONO MANAGER CHE HANNO PRESTATO SOLDI ALLO SCOPERTO, DEVONO PAGARE. IL TEMPO DEL SILENZIO È FINITO” - PER SALVARE POPOLARE DI BARI IL MEF PREPARA UN DECRETO CON UN MILIARDO A INVITALIA...

-

Condividi questo articolo


1 - POP BARI: DI MAIO, ORA UNA COMMISSIONE SULLE BANCHE

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

 (ANSA) - "Bella piazza, si può lavorare insieme La Popolare di Bari va nazionalizzata". Sono i due argomenti principali di una lunga intervista di Luigi di Maio al Corriere della Sera. Sulle sardine, Di Maio, aggiunge: "Ogni nostra convergenza è sempre sul programma. Ma facciamo così: per ipotesi, sarebbe bello lavorare insieme su ambiente, giustizia, diritti sociali, lavoro, casa e aiuto alle persone in difficoltà".

 

"Se una banca fallisce - spiega Di Maio tornando alla Popolare di Bari - non è colpa dei risparmiatori. La solidità del sistema è fondamentale, ma se ci sono manager che hanno prestato soldi allo scoperto, devono pagare. Il tempo del silenzio è finito".

 

ROBERTO GUALTIERI ROBERTO GUALTIERI

Sulla necessità di salvare prima i risparmi di settantamila famiglie, osserva: "Possiamo fare tutte e due le cose: avviare in Consiglio dei ministri il procedimento che metta agli atti i nomi di chi ha ricevuto soldi allo scoperto, facendo chiarezza sui legami politici locali, e contestualmente mettere al riparo i risparmi. E bisogna far partire la commissione d'inchiesta sulle banche. Se lo Stato - aggiunge - deve mettere soldi per salvare i conti correnti, dobbiamo fare in modo che quella banca sia nazionalizzata. Il nostro progetto è la banca pubblica degli investimenti".

 

E in merito al decreto dice: "Daremo due risposte, una ai mercati, l'altra ai cittadini". Sul fatto che la commissione d'inchiesta sulle banche è ferma da un anno, commenta: "Per un anno si è sempre detto ok, poi dalla Lega spuntava sempre un problema. Ora ci aspettiamo che il Pd sia disponibile ad accelerare. Il problema è che l'intreccio tra banche e partiti è fortissimo. C'è quasi sempre una banca dietro ogni partito. Tutti hanno qualcosa da nascondere. Il M5S non ha il 51% dei consensi, rispetta gli alleati e vuole che il governo vada avanti fino al 2023. Ma chiede coraggio".

banca popolare di bari 5 banca popolare di bari 5

 

2 - PER SALVARE POPOLARE DI BARI IL MEF PREPARA UN DECRETO CON UN MILIARDO A INVITALIA

Claudio Antonelli e Gianluca Baldini per “la Verità”

 

Al di là delle beghe politiche stasera il Consiglio dei ministri dovrà tirare le fila e prendere una decisione definitiva su Pop Bari. Ieri, i tecnici del Mef, hanno lavorato al decreto parallelo necessario al salvataggio dell' istituto. Il governo dovrà infatti iniettare almeno un miliardo nelle casse di Invitalia, che ne girerà contestualmente più o meno 600 al Mediocredito centrale, controllato al 100% dall' agenzia di promozione pubblica. I contenuti del testo si apprenderanno solo stasera.

 

DALEMA RENZI DALEMA RENZI

A gestirle è direttamente il Mef che su questa partita si muove in diretto contatto con Bankitalia e con l' intento di fornire il pacchetto già completo al premier. Uno modo per evitare intromissioni politiche di lunga storia. Basti ricordare le scintille sugli istituti pugliesi tra Matteo Renzi e Massimo D' Alema ai tempi della commissione banche. I Ds sono sempre stati molto attenti al ruolo di banca 121 ma è anche risaputo il legame tra D' Alema e Vincenzo De Bustis attuale ad di Pop Bari. Il Mef vuole concentrarsi sui buchi da tappare ed evitare il più possibile scontri tra partiti.

 

Alla base del commissariamento della Banca Popolare di Bari c' è infatti una storia iniziata nel 2010, quando la magistratura di Bari iniziò ad indagare su pratiche poco corrette: elargizione di crediti alla clientela senza badare troppo alle garanzie. Così, in un decennio, la banca è arrivata ad avere il 26% di crediti deteriorati. In pratica, un finanziamento su quattro tra quelli elargiti non è mai stato restituito.

 

banca popolare di bari 4 banca popolare di bari 4

Nel corso degli ultimi anni, la Procura ha aperto cinque inchieste sulla popolare di Corso Cavour 19. L' ultima, ieri dopo la lettera inviata dalla Consob che ha segnalato il mancato invio delle informazioni richieste alla banca sulla situazione dei conti. La notizia è confermata all' Ansa da fonti vicine agli ambienti giudiziari. L' indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, dovrà valutare se quanto segnalato dal presidente Consob Paolo Savona configuri ipotesi di reato.

 

banca popolare di bari 6 banca popolare di bari 6

Prima ancora i magistrati hanno voluto vederci chiaro sulla sospetta e mai avvenuta operazione di rafforzamento del capitale, tentata ormai quasi un anno fa (era il dicembre 2018), con una emissione obbligazionaria da 30 milioni di euro voluta da De Bustis da far sottoscrivere ad una società maltese. Continua, poi, l' inchiesta voluta dai magistrati baresi per i reati di false comunicazioni sociali, falso in prospetto e ostacolo alle funzioni di vigilanza inviata a de Bustis e ad altre nove persone tra cui l' ex presidente Marco Jacobini. Il sospetto, insomma, è che la banca abbia comunicato alla Consob bilanci non corrispondenti del tutto al vero, soprattutto per quanto riguarda i crediti e la vicenda dell' acquisizione di Banca Tercas, la banca di Teramo.

marco jacobini 4 marco jacobini 4

 

L' ultimo decennio è stato dunque oggetto di diversi sospetti da parte della magistratura sulla gestione della banca. Dubbi confermati dai numeri emersi dai conti di giugno: la banca ha chiuso il primo semestre del 2019 con una perdita netta di 73,3 milioni e un Cet1 del 6,22%, sotto il requisito del 9,45% fissato da Bankitalia.

 

Così Bankitalia, visti i problemi di solidità a livello patrimoniale, ha disposto venerdì lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della banca e ne ha disposto la procedura di amministrazione straordinaria nominando i commissari Enrico Ajello e Antonio Blandini. Insieme a questi due esperti lavoreranno i componenti del comitato di sorveglianza Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso.

Il loro compito sarà sbrogliare alcune grane intrecciate, come le partecipazioni nel fondo Sorgente sgr di Valter Mainetti o il gruppo Fusillo, ormai fallito.

 

banca popolare di bari 3 banca popolare di bari 3

Soprattutto dovranno portare avanti le trattative con Fitd e Mediocredito centrale.

Nel primo caso si tratta di un fondo finanziato da banche private che potrebbe aiutare la popolare barese solo nel caso in cui venga presentato una radicale piano di rilancio. Nel secondo caso, quello di Mediocredito centrale, l' idea è quella che l' esecutivo proceda con una aumento di capitale. La cosiddetta Banca del Mezzogiorno controllata da Invitalia, ovvero dal ministero dell' Economia dovrebbe mettere 250 milioni da investire subito nella popolare barese e gli altri 350 in un secondo momento.

 

banca popolare di bari 2 banca popolare di bari 2

Al momento, va detto, l' operatività della banca continua senza interruzioni. Per i circa 3.000 dipendenti del gruppo che lavorano ai 368 sportelli sparsi in 13 regioni la situazione non è però facile. Resta poi da capire cosa succederà ad azionisti e obbligazionisti. Le quotazioni delle azioni dei 69.000 soci comprate sul comparto Hi-Mtf (quello dove vengono scambiati i titoli delle popolari) sono state sospese. E la possibilità che le azioni da domani valgano qualcosa è rasente lo zero.

 

Potrebbe andare incontro a problemi anche una parte degli obbligazionisti, quelli che detengono i bond subordinati. Al momento ce ne sono tre in circolazione. Un' emissione vale 6 milioni, la seconda 15 e la terza è molto corposa ed è stata utilizzata per coprire l' acquisizione di Tercas. Si tratta di 213 milioni di euro che rendono il 6,5% a scadenza dicembre 2021. A oggi non sono state annunciate operazioni a svantaggio dei piccoli investitori, ma il cdm di stasera dovrà tirare un linea: rassicurare i circa 10.000 sottoscrittori oppure tosarli come è avvenuto in altri salvataggi.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."