emma bonino carlo calenda enrico letta

“RENZI E BOSCHI? NON VIVO DI RANCORI, AL CONTRARIO LORO…” - EMMA BONINO: “DICONO CHE NON HO VOLUTO RENZI IN COALIZIONE PER RANCORI PERSONALI, PERCHÉ NON MI HA CONFERMATA MINISTRO DEGLI ESTERI MA È SEMPRE PIÙ NORMALE ATTRIBUIRE AGLI ALTRI LE PROPRIE PULSIONI - INTESA CON BONELLI E FRATOIANNI? L'ACCORDO È CHIARO: EUROPA, NATO E AGENDA DRAGHI - CON DI MAIO NEGOZIANO UN DIRITTO DI TRIBUNA CHE NON SO COSA SIA E NON SO SE VALE ANCHE PER TABACCI. SARÀ DIFFICILE PERCHÉ L'IDEA GENIALE DI TAGLIARE IL NUMERO DEI PARLAMENTARI, NON AIUTA. UNA COSA DEMENZIALE…”

Maria Berlinguer per “la Stampa”

 

EMMA BONINO

Emma Bonino si è spesa fino all'ultimo per trovare un accodo politico ed elettorale tra Azione +Europa e il Partito democratico. E nel giorno in cui sembra saltare il tavolo dell'intesa tra la coalizione Sinistra italiana e Verdi e i dem, proprio in seguito alle intese siglate martedì, si limita a ripetere che «il tema riguarda il Pd. L'accordo +Europa/Azione e Pd è chiaro: Europa, Nato e agenda Draghi».

 

Soddisfatta dell'accordo siglato con Letta?

«Molto. Sono contenta, in particolare, perché nessun voto dato a +Europa e Azione favorirà la destra sovranista, filo Orban e filo Putin di Salvini, Meloni e Berlusconi. Ma non è ovviamente solo questa la condizione che ha consentito l'accordo: innanzitutto l'ancoraggio all'agenda Draghi, poi i diritti, i rigassificatori necessari per sganciarci dal gas russo e il termovalorizzatore per risolvere la questione dei rifiuti di Roma. E poi politiche di bilancio improntante alla responsabilità, soprattutto verso le nuove generazioni».

 

È stato difficile convincere Calenda?

«Con Calenda c'è stato un confronto politico e ogni scelta è stata condivisa passo passo, consapevoli che la nostra Federazione sarebbe stata compatta qualsiasi scelta avessimo preso».

carlo calenda emma bonino

 

È un successo della linea Bonino?

«È un successo di +Europa e Azione. Io mi sono solo limitata a dire che andando divisi c'era il rischio non solo che la destra potesse vincere ma stravincere, ottenere i due terzi del Parlamento e cambiare la Costituzione.

 

Nulla di male, se fosse un normale centrodestra europeo, ma la prospettiva di una vittoria schiacciante della destra sovranista italiana che inneggia ai regimi illiberali faceva tremare i polsi. Certamente, +Europa con il segretario Benedetto Della Vedova ha lavorato per smussare gli angoli. E ora la partita elettorale è riaperta e c'è la possibilità di vincere, perché da qui al 25 settembre le cose cambieranno».

riccardo magi benedetto della vedova carlo calenda emma bonino matteo richetti

 

Un sondaggio vi accredita del 7 per cento. Non sarebbe stato più conveniente correre da soli?

«Da un certo punto di vista sì e avremmo ricevuto anche tanti applausi. Ma c'è una questione di responsabilità: vogliamo contribuire a provare di ottenere una maggioranza alle Camere che dia al Paese un governo che prosegua l'agenda Draghi, che mantenga l'ancoraggio all'Europa e alla Nato, che allarghi i diritti civili conquistandone di nuovi, e che dia speranza ai nostri giovani, a partire dall'istruzione. Tutto questo con Meloni, Berlusconi e Salvini non è possibile».

 

Perché dice che Letta non vi ha filato per tre anni? Troppo attento a seguire i movimenti di Conte?

MARIA ELENA BOSCHI E MATTEO RENZI

«Il Pd in questi tre anni ha preso una sbandata populista. Una mattina si è svegliato e ha scoperto che il M5S di Conte non era un riferimento per i progressisti, anzi. Conte è stato il più strenuo sostenitore dello stop alle armi all'Ucraina.

 

E ho particolarmente apprezzato che Letta, nonostante il M5S, ha tenuto la barra dritta sul governo Draghi, sulla Nato, sulla Russia e sull'Ucraina. Conte, invece, ha fatto cadere Draghi insieme al suo amico di vecchia data Salvini, mettendo in serio pericolo l'accesso ai fondi del Pnrr.

 

Ora si sgola per dire che Draghi è caduto da solo, ma è evidente che non ci crede nemmeno lui a questa balla che si auto racconta. Ed è ben strano un Paese dove non si riesce più a dire dei sì o dei no chiari, usando degli arzigogoli parlamentari come presenti ma non votanti. Chissà se arriveremo a votanti ma non presenti».

emma bonino 3

 

Maria Elena Boschi dice che non vuole Renzi in coalizione per rancori personali perché non l'ha confermata ministro degli Esteri. Come è andata quella volta? Cosa replica a lei e allo stesso Renzi?

«Non vivo di rancori, evidentemente al contrario loro. E in questo Paese è sempre più normale attribuire agli altri le proprie pulsioni».

 

Sarà possibile trovare un'intesa anche con Bonelli e Fratoianni?

«Ribadisco: è un tema che riguarda il Pd. L'accordo +Europa/Azione e Pd è chiaro: Europa, Nato e agenda Draghi».

 

ANGELO BONELLI NICOLA FRATOIANNI

E con Di Maio?

«So che stanno negoziando tal diritto di tribuna che non so bene cosa sia e non so se vale anche per Tabacci, ma veramente questo tema è compito di Letta, noi non c'entriamo niente. Certo sarà un po' in difficoltà perché l'idea geniale votata dai suoi, tagliare per la quarta volta il numero dei parlamentari, non aiuta. Una cosa demenziale. Abbiamo provato a spiegarglielo in ogni modo. Ceccanti e i suoi ci dicevano: "Noi presenteremo una riforma complessiva delle istituzioni", che ovviamente non è più vista né sentita, e ora tutti debbono fare i conti con questa balla della riduzione dei costi della politica. Questo hanno fatto e ora si beccano le conseguenze».

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...