sergio mattarella massimo cacciari

“SIAMO DI FRONTE A UNA MALATTIA MORTALE DEI PARTITI E DEL PARLAMENTO” – MASSIMO CACCIARI SI INCAZZA PER IL MATTARELLA BIS: “È EVIDENTEMENTE UNA SCONFITTA. INTENDIAMOCI: CREDO SIA LA SOLUZIONE PIÙ RASSICURANTE, MA LA POLITICA NE ESCE A PEZZI” – “SALVINI HA TENTATO LA FORZATURA E HA PERSO. L’ALTRO SCONFITTO È CONTE. LETTA È STATO ZITTO” – “LA CANDIDATURA DELLA BELLONI? CERTO NON È EDUCATO ISTITUZIONALMENTE PRESENTARE LA RESPONSABILE DEI SERVIZI SEGRETI…”

Paolo Griseri per “La Stampa”

           

massimo cacciari accordi e disaccordi 4

Professore, la rielezione di Mattarella è una vittoria o una sconfitta della politica?

«Ma è evidentemente una sconfitta. Intendiamoci: visto come si stavano mettendo le cose credo che questa sia la soluzione più rassicurante, certamente il meno peggio. Ma la politica ne esce a pezzi».

 

Chi ha sbagliato?

«Abbiamo un ceto politico che non si è dimostrato all'altezza della situazione. Ma dico, dieci anni fa il parlamento costrinse un altro presidente, Giorgio Napolitano, ad accettare un secondo incarico. Napolitano andò in aula per l'accettazione e fece un discorso durissimo.

 

MATTARELLA BIS BY GIANNELLI

Disse che quella rielezione era la conseguenza di una crisi profonda della politica. Che era il frutto di errori, omissioni e irresponsabilità. Sono passati dieci anni e rieccoci qui, allo stesso punto di prima. E sa qual è l'aspetto più incredibile? Che ora c'è la gara a presentare questo come un risultato positivo».

 

I partiti fanno finta di niente secondo lei?

«Sono allibito. Non si prende nemmeno in considerazione l'idea che siamo di fronte ad una malattia mortale dei partiti e del Parlamento. Oltretutto dopo che il collasso del sistema costringe i presidenti della repubblica a creare governi di emergenza per sopperire all'assenza della politica. Tutto questo è un po' grave».

elezioni presidente della repubblica

 

Una malattia dice. È un po' buffo chiederlo a lei, ma esiste un vaccino contro la malattia della politica?

 «Il primo vaccino sarebbe la consapevolezza dei politici e dei partiti che c'è una malattia e che va curata».

 

Sono malati a loro insaputa?

«È evidente che sarebbe necessaria una riforma del sistema parlamentare e del modo con cui si elegge il presidente della repubblica».

 

MATTARELLA BIS BY STAINO

Lei è favorevole all'elezione diretta, al sistema presidenziale?

«Si figuri se non sono favorevole. Lo ero già trent' anni fa quando il presidenzialismo lo sosteneva il mio maestro Gianfranco Miglio. Ma il presidenzialismo da solo non basta».

 

Che cos' altro ci vuole?

«Se scegliamo la strada presidenzialista, dobbiamo equilibrarla con un federalismo più spinto di quello di oggi. Invece noi abbiamo il difetto di non concepire mai riforme di sistema. Facciamo una cosa sola e pensiamo che sia risolutiva.

 

E' come con le malattie: troviamo il vaccino e tutto è risolto. Non si pensa al sistema sanitario, a come funzionano gli ospedali».

giuseppe conte matteo salvini meme

 

Facciamo il catalogo degli eroi come nell'Iliade. Partiamo da Salvini: come si è comportato il leader della Lega?

«Salvini esce clamorosamente sconfitto. Perché il centrodestra sulle questioni istituzionali, com' è l'elezione di un presidente della repubblica, va in ordine sparso. Conta il dna. Il centro del centrodestra, l'area moderata che ruota intorno a Forza Italia, arriva dalla Dc.

 

E ha un'idea delle istituzioni profondamente diversa da quella della Lega. Salvini ha tentato la forzatura di tenere unite queste due anime e ha perso. Anche perché, come l'altro Matteo, ha un carattere irruente e impulsivo».

MATTEO SALVINI ENRICO LETTA MEME

 

Un altro eroe di questi giorni è Conte. Come si è comportato?

«Beh è l'altro sconfitto di questa settimana. Ha perso clamorosamente. Aveva un conto aperto con Draghi, come si sa. Ha lavorato per impedirgli di andare al Quirinale. Ma ha commesso l'errore di dare per fatta l'elezione di Belloni. Coinvolgendo anche Grillo nell'errore. Ora nei Cinque Stelle si aprirà la notte dei lunghi coltelli tra Conte e Di Maio».

 

 Siamo a Letta. Ha vinto o ha perso?

«E chi lo sa? E' stato zitto. Gli altri proponevano, sbagliavano, bruciavano candidati ma si capiva quali proposte avanzavano. Qual è stata invece la proposta del Pd? Non si è capito. Il Pd è rimasto a guardare».

 

Il governo esce più forte o più debole?

ENRICO LETTA MATTEO SALVINI

«Draghi è tutelato dalla presenza di Mattarella al Quirinale. E questo lo rafforza. Anche perché non è detto che con un'altra figura come presidente lui sarebbe rimasto a Palazzo Chigi.

 

Oltretutto a guidare un governo in cui siedono i rappresentanti dei partiti che gli hanno sbarrato la strada verso il Quirinale».

 

Più forte dunque?

«Sì e no. Da domani cominceranno le guerre interne ai partiti«.

 

meme su sergio mattarella 28

Si dividerà il centrodestra dopo il flop di Salvini?

«Ci saranno regolamenti interni ma non credo che si divideranno. La coalizione rimarrà. Alle politiche credo che si presenteranno insieme. Dopo il voto su Mattarella Draghi potrà certo arrivare alla fine della legislatura ma non credo che avrà la forza di fare le riforme necessarie al Paese: quella della giustizia e quella della scuola».

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

 

In una settimana si sono bruciati i nomi di molte candidate. Perché si è persa l'occasione di avere la prima donna presidente?

«Eh, ci sarebbe stata la possibilità di farlo. Poteva essere davvero l'occasione giusta».

 

Ma…

ELISABETTA BELLONI LUIGI DI MAIO

 «Ma, mi verrebbe da dire, quelle candidature sono morte perché sono state presentate nel modo più beceramente maschilista che ci fosse.

 

In modo raffazzonato e anche irrispettoso delle loro figure. Una girandola di nomi fatta per mettere una bandierina piuttosto che perché si era convinti che si potessero fare. Non si presenta una candidata schieratissima come Casellati dicendo che sarà la presidente di tutti».

 

Belloni è stata impallinata da sinistra. Perché?

«Ma, io non conosco la signora Belloni. Mi dicono che è un ottimo funzionario e credo che avrebbe fatto bene. Certo non è educato istituzionalmente presentare alla presidenza la responsabile dei servizi segreti. Ma c'erano altre figure su cui puntare, penso a Cartabia e Severino».

massimo cacciari accordi e disaccordi

 

Lei oggi ci dice che la coppia Mattarella-Draghi è quella che tutela meglio il Paese. Come mai lo dice proprio lei dopo i duri attacchi al governo sui vaccini?

«Perché la politica si fa con il realismo. E l'Italia è uno degli anelli deboli nel sistema occidentale che ha bisogno di essere guidata da una personalità credibile a livello internazionale. Non c'è nessuno che ci possa garantire come Draghi.

 

Poi io non sono un ruffiano e se il governo compie errori sulla politica sanitaria io lo dico apertamente. Credo che Draghi apprezzi le critiche che nascono dall'onestà intellettuale».

 

Il bilancio finale di questa settimana?

«Sa come dicono i cronisti sportivi? Abbiamo visto scene che fanno male al calcio».

TRASLOCO BIS - IL MURALE DI LAIKA SULLA RIELEZIONE DI MATTARELLA elisabetta belloni 3meme su sergio mattarella 17meme su sergio mattarella 15meme su sergio mattarella 11meme su sergio mattarella 16meme su sergio mattarella 8meme su sergio mattarella 20meme su sergio mattarella 6MASSIMO CACCIARI A OTTO E MEZZO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…