maurizio landini giorgia meloni

“CON I TAVOLI NON SI PAGANO LE BOLLETTE E NON SI MANGIA” – GIORGIA MELONI NON È RIUSCITA A CONVINCERE CGIL E UIL: I DUE SINDACATI ESCONO INSODDISFATTI DALL’INCONTRO CON LA PREMIER E SI PREPARANO A UN’ONDATA DI SCIOPERI. LA CISL INVECE SI SMARCA E RILANCIA LA POSSIBILITÀ DI UN NUOVO CONFRONTO – LA RISPOSTA DELLA DUCETTA ALLE RIVENDICAZIONI DI LANDINI E BOMBARDIERI: “SPETTA AL GOVERNO LA RESPONSABILITÀ DI FARE LE SCELTE E SE METTESSIMO IN FILA TUTTE LE RICHIESTE NON CI SAREBBERO MAI LE RISORSE PER FARE TUTTO…”

Nicola Pini per “Avvenire”

 

maurizio landini 3

Due ore e mezzo di colloquio ma nessuna sorpresa. L'incontro tra Giorgia Meloni e i leader dei sindacati finisce con un nulla di fatto e le confederazioni confermano quanto già si sapeva: Cgil e Uil, insoddisfatte, vanno verso lo sciopero: si terrà su base regionale dal 12 al 16 dicembre con manifestazioni nelle città capoluogo.

 

La Cisl si chiama fuori rilanciando invece la strada del confronto: il 15 dicembre riunirà l'assemblea dei delegati. Non sono bastate dunque le rassicurazioni della presidente del Consiglio a convincere Maurizio Landini e Pierpaolo Bombadieri a fermare i motori della protesta.

 

giorgia meloni maurizio landini

La premier ha parlato di richieste sindacali «sensate» e non ha escluso di intervenire, previa valutazione dei costi, su capitoli come la detassazione dei contratti, il taglio del cuneo fiscale e lo stop all'adeguamento delle pensioni oltre la soglia di 4 volte il minimo. Il governo già sta lavorando a una modifica di Opzione donna ma non necessariamente nel senso auspicato dai sindacati: la premier ha difeso l'idea di introdurre un "fattore figli" per il pensionamento anticipato delle lavoratrici.

 

 Per il governo il taglio del cuneo fiscale è «una priorità» su cui per ora è stato dato «un segnale», ha detto Meloni. «Siamo disponibili a ragionare su alcune cose e spero di poter fare qualcosa di più, sin da subito », ma «spetta al governo la responsabilità di fare le scelte e se mettessimo in fila tutte le richieste non ci sarebbero mai le risorse per fare tutto», ha rimarcato.

 

giorgia meloni pierpaolo bombardieri

Sui voucher rilanciati con la manovra la premier ammette che si tratta di «un tema delicato» che «ha bisogno di ulteriori riflessioni e non deve diventare uno strumento per sottopagare i lavoratori». Nessun dubbio invece sulla sulla flat tax, che « non introduce alcun discrimine e non penalizza i lavoratori dipendenti» così sulle misure su contante e Pos che « non c'entrano nulla con l'evasione: nella manovra non c'è nessun segnale di lassismo», secondo Meloni.

 

giorgia meloni luigi sbarra

Cgil e Uil non condividono. E ai due sindacati, già lanciati verso la mobilitazione, non basta qualche «generica disponibilità». Le risposte della presidente del Consiglio, ha affermato Landini al termine dell'incontro, «hanno confermato le profonde distanze sul fisco e la precarietà e anche sulla tutela del potere d'acquisto: avevamo chiesto un taglio cuneo del 5% e l'introduzione del fiscal drag ma non sono arrivate risposte se non un generico "valuteremo le risorse". Risposte che hanno reso perciò evidente, la necessità di proseguire la mobilitazione ». In linea la Uil di Bombardieri. « Abbiamo ribadito il nostro giudizio negativo».

 

maurizio landini 1

Il governo ha annunciato a partire da gennaio l'apertura di una serie di tavoli di confronto. Si parte il 12 sul tema della sicurezza del lavoro per proseguire nelle settimane successive su pensioni e tassazione degli extraprofitti. Ma lo scetticismo di Cgil e Uil non viene superato: « Parlano di riforme da avviare il prossimo anno», mentre c'era bisogno di qualcosa di più subito, dicono. Perché, spiega Bombadieri con una battuta ad effetto «con i tavoli non si pagano le bollette e non si mangia».

 

Di tutt' altro tenore l'impostazione della Cisl. Il segretario Luigi Sbarra ha parlato di «incontro importante e positivo, in cui abbiamo ribadito la nostra valutazione sulla manovra insieme a un pacchetto di proposte migliorative, indicando anche un percorso di corresponsabilità che guardi oltre e dia forma a un Progetto Paese qualificato su investimenti e riforme».

luigi sbarra dopo l incontro con draghi

 

La Cisl chiede però di ristabilire la piena rivalutazione di tutte le pensioni, rimuovere i vincoli su opzione donna e rafforzare l'operazione sul cuneo fiscale e la decontribuzione per le assunzioni. Si conferma così la spaccatura del sindacato confederale già emersa con lo sciopero di un anno fa contro la manovra di Mario Draghi. Prima dei sindacati Meloni aveva riunito la maggioranza: bisogna fare in fretta, ha ripetuto dicendo no a sbavature come lo scudo per le società sportive, definito «insostenibile » in una fase di difficoltà come questa. Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (FdI) guiderà la cabina di regia sulla legge di bilancio.

giuseppe conte maurizio landini manifestazione pace romamaurizio landini 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…