matteo salvini

“LA VERITÀ È CHE ‘CUORE’ ERA UN MANIFESTO TRANSGENDER E DE AMICIS UN DANNATO RADICAL CHIC, MA NESSUNO PRIMA DI SALVINI AVEVA ANCORA AVUTO IL CORAGGIO DI DIRLO” – GRAMELLINI SPERNACCHIA IL “CAPITONE”, CHE SOFFRE LA CONCORRENZA DELLA MELONI E RIPROPONE I SOLITI SLOGAN, TRA INVASIONE DEGLI IMMIGRATI E DITTATURA DEL GENDER. L’ULTIMA DEL SEGRETARIO DEL CARROCCIO? L’APPELLO PER COGNOME A SCUOLA “PER NON DISCRIMINARE CHI SI SENTE FLUIDO”. PECCATO CHE SI SIA SEMPRE FATTO COSÌ! - VIDEO

 

 

 

 

MATTEO SALVINI A DOMODOSSOLA

1 - FLUIDO È IL MIO NOME

Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

L'Agenda Salvini è già uno spasso. Al primo comizio elettorale, tenuto nell'incolpevole Domodossola, l'animatore della Lega ha preso di petto i veri problemi del Paese, denunciando l'infame abitudine di alcune scuole italiane di chiamare gli studenti per cognome. «Non ci sono Elena, Giorgio, Riccardo, Antonella, Matteo, Maria Grazia... (La lista completa dei nomi è disponibile solo per gli abbonati al servizio «I grandi elenchi di Salvini», ndr ). Eh no!

SALVINI MIGRANTI

 

Si fa l'appello per cognome, per non discriminare, perché magari a sette anni c'è qualche bambino che si sente fluido. Questo non è futuro, è follia assoluta!». In effetti questo non è futuro, ma il passato di tutti noi, che degli anni della scuola ricordiamo almeno quello: gli appelli venivano fatti per cognome, sui quaderni il cognome andava scritto davanti al nome e alle elementari ci si chiamava per cognome anche tra compagni.

 

massimo gramellini

Io ero «Grame» e ricordo con affetto Annese, sempre il primo a essere interpellato dalla maestra, così come l'invidia che per il motivo opposto ci provocava un certo Voglino. Eravamo dei fluidi inconsapevoli, e prima di noi lo era stata l'intera classe del libro «Cuore», tranne l'io narrante Enrico. Qualcuno si ricorda il nome di Franti? E quelli di Garrone e Coretti? (per l'elenco completo, vedi nota precedente).

 

La verità è che «Cuore» era un manifesto transgender e De Amicis un dannato radical chic, ma nessuno prima di Salvini aveva ancora avuto il coraggio di dirlo.

 

2 - DOPO I MIGRANTI IL GENDER A SCUOLA SALVINI RISPOLVERA LA SOLITA AGENDA

Nic. Car. per “la Stampa”

 

MATTEO SALVINI A DOMODOSSOLA

Altro che dibattito sulla premiership del centrodestra. Questioni più urgenti assorbono i pensieri di Matteo Salvini. Come il colore dei grembiulini dei bambini delle scuole elementari e l'appello che fanno ogni mattina i loro insegnanti, segretamente ispirati dalla "teoria gender".

 

Una preoccupazione espressa alla festa della Lega di Domodossola, un ragionamento diventato virale dopo che il video ha iniziato a circolare online. Il leader della Lega ha preso spunto dal caso del preside di una scuola materna di Pistoia, che ha proposto di eliminare il rosa e l'azzurro dai grembiulini contro gli stereotipi.

 

matteo salvini con le armi 6

Poi ha raccontato di un'altra scuola elementare in cui «non si parla agli alunni con i nomi di battesimo, quindi quando fanno l'appello non ci sono Giorgia, Antonello, Elena - ha spiegato - Si fa l'appello per cognome, per non discriminare, perché a 7 anni c'è qualche bambino che si sente fluido. Una follia assoluta».

 

In molti, sui vari social, hanno sottolineato come l'appello per cognome sia una prassi diffusa da molto tempo, anche per evitare confusione a causa di eventuali omonimie presenti in classe.

 

matteo salvini con le madonne in diretta al tg1 2

Anche il deputato del Pd Alessandro Zan, autore del disegno di legge contro l'omotransfobia, ha commentato su Twitter: «Siamo oltre il ridicolo: il modo in cui i sovranisti speculano sui bambini e la loro educazione per il consenso è semplicemente pericoloso. Fermiamoli».

 

Ma non è questo il tema su cui Salvini è più scatenato. Più dei grembiuli e dei cognomi dei bambini, lo scaldano i barconi carichi di migranti e i centri di accoglienza al collasso. In una parola, Lampedusa. Il leader della Lega arriverà sull'isola la prossima settimana, il 4 e 5 agosto, un viaggio organizzato in tutta fretta, per esserci nel pieno dell'emergenza sbarchi.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI MEME

«Cambio l'agenda e arrivo da voi, per portare soluzioni e idee che avevo già messo in pratica con successo», ha detto l'ex ministro dell'Interno al vicesindaco leghista di Lampedusa, Attilio Lucia, che si è rivolto a lui invece che all'attuale ministra Luciana Lamorgese. Il cui sottosegretario (anche lui leghista), Nicola Molteni, ricorda che «la priorità per la Lega è ripristinare i decreti sicurezza, contrastare gli scafisti e i trafficanti, difendere i confini, proteggere la sicurezza degli italiani».

 

Del resto, non passa giorno senza che Salvini rilanci questo obiettivo. Ieri ha preso spunto da una tentata rapina avvenuta a Bologna per ribadire che «non vediamo l'ora di tornare al governo con il centrodestra per riportare buonsenso e regole con i nuovi decreti sicurezza.

 

matteo salvini dopo il doppio flop referendum amministrative 5

Le nostre città, a partire dalla splendida Bologna, non possono essere ostaggio di clandestini e delinquenti». Un programma quasi monotematico, anche se dallo staff di Salvini si sono premurati di far sapere che sul tavolo ci sono molte altre questioni, dalla flat tax alla pace fiscale, e che ieri il segretario si è messo a lavoro addirittura «dalle 9», per definire le proposte da portare al vertice di centrodestra.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”