vito petrocelli russia bandiera

LEGARSELA AL VITO – “PETROV” PETROCELLI NON VUOLE MOLLARE LA POLTRONA DI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ESTERI E NON PUO’ ESSERE SFIDUCIATO. CHE FARE? PER USCIRE DAL VICOLO CIECO BUROCRATICO L’UNICA STRADA SONO LE DIMISSIONI DI MASSA DEI MEMBRI DELLA COMMISSIONE. I SENATORI DI PD, ITALIA VIVA E LEGA HANNO GIÀ DECISO DI LASCIARE. AMORALE DELLA FAVA: PETROCELLI HA LE ORE CONTATE - LUI NON MOLLA: "RICORRERÒ ALLA CORTE COSTITUZIONALE"

GIUSEPPE CONTE VITO PETROCELLI

1 - M5S: PETROCELLI, NON MI DIMETTO,RICORRERÒ A CORTE COSTITUZIONALE 

(ANSA) -  "Non mi sono dimesso, non mi dimetto" e "intendo in ogni caso fare ricorso alla Corte costituzionale", per cui "sentirò il mio legale di fiducia".

 

Il presidente M5S della commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli, a margine della commissione che, convocata per le 10 di stamane, è stata aperta e chiusa per le annunciate dimissione della maggior parte dei membri.

 

"La dimissione dei colleghi - commenta Petrocelli - è una loro scelta e anche una grande responsabilità".

 

vito petrocelli 5

La Giunta del Regolamento del Senato "ha formalmente preso una decisione, a quanto mi è dato sapere se arriverà a essere formalizzata quella decisione mi pare un pericoloso precedente. Visto che siamo in un clima di guerra, evidentemente molti colleghi ritengono qualsiasi precedente legittimo per eliminare un pericoloso filo-russo putiniano dalla presidenza della commissione Esteri.

 

Posso dire in tutta tranquillità e onestà che se, come è stato, solo per aver votato contro la risoluzione, mio primo atto contrario alla maggioranza, sono stato etichettato in tal modo, che tutto ciò sia stato montato mi sta bene ma mi fa pena per la struttura di questa istituzione.

 

putin conte

Siccome, però, non sono nato ieri sono abituato a tutto, quindi ci sta, ma un po' mi diverte sarà un caso studio nella giurisprudenza parlamentare, un po' mi fa piacere".

 

2 - PETROCELLI: SENATORI LEGA LASCIANO COMM.ESTERI,ANCHE SALVINI 

(ANSA) -  I senatori della Lega che fanno parte della commissione Esteri - Tony Chike Iwobi, Stefano Lucidi, Matteo Salvini e Manuel Vescovi - hanno firmato la lettera di dimissioni dal loro ruolo. Lo riferisce la Lega in una nota. La decisione rientra nel tentativo di sbloccare il caso Petrocelli dal nome del presidente della commissione, Vito Petrocelli del M5s a cui si chiede da giorni di lasciare la presidenza. (ANSA).

 

3 - PETROCELLI TIENE IN OSTAGGIO IL PALAZZO VIA ALLE DIMISSIONI DI MASSA PER CACCIARLO

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

vito petrocelli 7

Sembra senza uscita la strada che porta alla cacciata di Vito Petrocelli dalla presidenza della commissione Esteri del Senato. Un vicolo cieco burocratico, il Palazzo ostaggio del parlamentare filorusso sul quale pende la procedura di espulsione da parte del suo partito, il M5s. E si profila all'orizzonte l'ipotesi delle dimissioni di massa di tutti i membri, con il conseguente scioglimento della commissione.

 

Dopo le dimissioni, spetterà alla Giunta per il regolamento riunirsi per dare un parere formale alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. La giornata, scandita da una riunione dei capigruppo e da una della Giunta per il regolamento di Palazzo Madama, la battezza lo stesso Petrocelli. «Non mi dimetto perché sento di rappresentare la Costituzione.

 

IL TWEET DI PETROCELLI CON LA Z DI PUTIN

Onorerò gli impegni per la pace e il dialogo internazionale che ho preso con gli elettori nel 2018», il tweet del parlamentare. «La rimozione forzata dalla mia carica sarebbe un segnale tremendo per la democrazia parlamentare», attacca Petrocelli. Il «compagno Petrov» non dà segni di cedimento neppure sul tweet sulla festa della Liberazione, con la Z simbolo dell'invasione russa. «Una provocazione», si giustifica.

 

vito petrocelli 4

Nessuna alternativa all'Aventino di massa. Nella riunione mattutina dei capigruppo è stata sollevata la questione della rimozione di Petrocelli dalla commissione. Una decisione che avrebbe dovuto prendere la presidente dei senatori pentastellati Mariolina Castellone, così da permettere di spostare il parlamentare in un'altra commissione. Ma per Castellone si tratta di «una forzatura del regolamento». A nulla sono serviti i richiami al precedente di Renzo Gubert, senatore centrista dal 1996 al 2006, fatto decadere dalla carica di vicepresidente di commissione perché rimosso e spostato.

 

Mariolina Castellone 1

A questo punto non resta che la strada delle dimissioni di tutti i membri della commissione. Atto anticipato ieri dai senatori di Pd e Iv. «Ci dimetteremo tutti, stiamo solo ragionando se farlo individualmente oppure se consegnare alla presidente Casellati un documento collettivo in cui mettiamo nero su bianco la nostra volontà di dimetterci», spiega al Giornale un componente della Esteri.

 

vito petrocelli 6

Ma c'è chi si è portato avanti, come la vicepresidente della Commissione Laura Garavini di Italia viva, che ha già comunicato al capogruppo Davide Faraone le sue dimissioni. E pure Pierferdinado Casini sarebbe orientato a fare lo stesso. Mentre i grillini dovrebbero non presentarsi ai lavori di oggi, ma ancora non hanno affrontato il tema delle dimissioni di massa. Scenario inedito, perché il precedente di Riccardo Villari del 2009 riguardava la Vigilanza Rai, una bicamerale per cui è previsto lo scioglimento da parte dei presidenti delle Camere, non una commissione permanente. Intanto dall'opposizione Francesco Zaffini, membro Fdi in Giunta per il regolamento, denuncia: «La maggioranza a parole vuole le dimissioni di Petrocelli, nei fatti corre a garantire il numero e il funzionamento della commissione stessa».

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...