sarpietro e conte

LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI. I GIUDICI NO - IL GUP DEL PROCESSO GREGORETTI, NUNZIO SARPIETRO, TIFA SPUDORATAMENTE PER IL TESTIMONE CONTE: "A LIVELLO PERSONALE LE AUGURO DI ANDARE AVANTI CON UN GOVERNO TER, E NON ME NE VOGLIA SALVINI" - SULLA QUESTIONE DEI MIGRANTI TRATTENUTI A BORDO DELLA NAVE, IL PREMIER USA IL FAIR PLAY CON L'EX ALLEATO LEGHISTA: "NON LO GIUDICO. LA DIFFERENZA TRA LUI E LA LAMORGESE? QUESTIONE DI STILE. LA POLITICA DEI 'PORTI CHIUSI' NON È MAI ESISTITA..."

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera

 

Nunzio Sarpietro

Terminata la deposizione - nella Sala verde di Palazzo Chigi trasformata in aula di giustizia -, il testimone Giuseppe Conte viene congedato dal gup, giudice dell'udienza preliminare, Nunzio Sarpietro: «Grazie per il suo contributo». E mentre il premier torna nel suo ufficio aggiunge: «A livello personale le auguro di andare avanti con un governo Conte ter, e non me ne voglia il senatore Salvini».

 

L'imputato sorride sotto la mascherina tricolore, senza commentare. Quello che pensa sui tentativi del premier di restare in sella lo dirà fuori. Dentro, il leader leghista è rimasto in silenzio per tutto il tempo. Rispettoso del rito giudiziario. Il Covid impedisce le strette di mano, e il saluto tra gli ex colleghi di governo - pure l'avvocata-senatrice Giulia Bongiorno, ha fatto parte del Conte 1 - si esaurisce a cenni.

 

giulia bongiorno matteo salvini conferenza stampa dopo l'udienza sul caso gregoretti

Quella del premier è forse la testimonianza più importante per decidere se Matteo Salvini debba essere processato o meno per il sequestro di 131 migranti trattenuti a bordo della nave Gregoretti tra il 27 e il 31 luglio 2019. Perché la versione del capo del governo di allora e di oggi, sia pure per i soli «affari correnti», può essere dirimente per stabilire se il ritardo nello sbarco fosse la naturale e non punibile conseguenza di una decisione politica di tutto l'esecutivo, o invece fu una scelta individuale del ministro dell'Interno, non direttamente e necessariamente connessa all'orientamento generale e collettivo.

 

Migranti scendono dalla nave Gregoretti

Ogni parte in causa (la difesa e l'accusa, rappresentata più dagli avvocati di parte civile che dal pm, il quale ha già chiesto il proscioglimento per «infondatezza della notizia di reato) legge e leggerà a modo suo le risposte di Conte. Che di fronte alla domanda diretta del giudice, se riuscisse a individuare una differenza su eventuali responsabilità penali tra il caso Gregoretti e il caso Diciotti (altro presunto sequestro di persona dell'estate 2018, archiviato perché il Senato a maggioranza Lega-Cinque stelle negò l'autorizzazione a procedere) non scende in valutazioni: «Io sono un docente di diritto civile e non mi sono mai occupato di penale. Né voglio esprimere valutazioni sui comportamenti dei miei ministri o ex ministri. Però sotto il profilo politico posso dire che i casi sono abbastanza analoghi».

 

NAVE GREGORETTI GUARDIA COSTIERA

Il premier rivendica il cambio di passo dei suoi governi sulla politica dell'immigrazione: «Abbiamo puntato tutto sulla redistribuzione dei migranti negli altri Paesi europei, e ancora adesso appena c'è una nave in arrivo ci muoviamo subito per organizzare il ricollocamento su tutto il continente. Dopodiché ogni ministro svolge il proprio compito come meglio ritiene».

 

Ma, insistono sia il giudice che l'avvocata Bongiorno, è cambiato qualcosa con i diversi inquilini del Viminale, prima Salvini e dopo Luciana Lamorgese? L'atteggiamento dei due ministri, fa capire Conte: Salvini trasformava il suo operato in propaganda politica, muovendosi come un capopartito; la seconda no, «È una questione di stile», sintetizza il premier: «La politica dei "porti chiusi" non è mai esistita, nessuno ne ha mai parlato fuori dagli slogan; c'era un atteggiamento di alcuni ministri un po' più duro e risoluto rispetto ad altri».

 

CONTE SALVINI

Il nodo da sciogliere, a livello giudiziario, è se in quel diverso atteggiamento assunto da Salvini si annida un reato oppure no. Giulia Bongiorno snocciola una quindicina di domande tutte tese a dimostrare che prima e dopo il caso Gregoretti, i profughi sono sempre rimasti a bordo delle navi durante le trattative con gli altri Paesi.

 

luciana lamorgese matteo salvini 1

Le carte acquisite parlano di «lavoro di squadra», e Conte conferma. Uno degli avvocati di parte civile prova a scindere le posizioni e chiede: «Lei sapeva che su quella nave c'era un solo bagno per oltre cento persone?». Risposta: «Il presidente del Consiglio non può essere aggiornato sulla situazione di ogni nave che transita nel Mediterraneo, anche se mi risulta che la Diciotti fosse meglio attrezzata della Gregoretti per ospitare un numero consistente di persone».

 

Sono valutazioni e considerazioni, prosegue il premier, che rientrano comunque nella sfera di competenze dei singoli ministri. Ma Conte, insiste un altro legale, al posto di Salvini avrebbe fatto scendere i migranti? Il premier-testimone comprende che la domanda è ai limiti dell'ammissibilità, e replica più per educazione che per dovere: «Non voglio sostituirmi ai miei ministri né giudicarli». Salvini e il suo difensore apprezzano la correttezza. Lo scontro politico è rimasto fuori dall'aula giudiziaria improvvisata nel palazzo del governo.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…