luigi di maio dc

MA E' BERLUSCONI, FORLANI O DI MAIO? NELL'INTERVISTA A "LA STAMPA", LUIGINO CERTIFICA LA TRASFORMAZIONE DEL M5S IN UNA DC A BANDA LARGA: "RAPPRESENTIAMO IL CETO MEDIO CHE PAGA LE TASSE. AVERE ACQUISITO UNA CULTURA DI GOVERNO SIGNIFICA FARSI CARICO DELLE RESPONSABILITÀ. LA PAROLA 'MEDIAZIONE' ERA UNA PAROLACCIA PER NOI, ORA NON PIU'. IL GIUSTIZIALISMO? SE FOSSERO CONFERMATE LE COSE CHE STO LEGGENDO SUI GIORNALI, ANCHE IL CASO ENI, DEVE SPINGERCI A UNA RIFLESSIONE" - IL DEMANSIONAMENTO DEL VAFFA E DI BEPPE GRILLO? "LUI RAPPRESENTA LA CREATIVITÀ"  

Estratto dell'articolo di Andrea Malaguti per "la Stampa"

 

luigi di maio e virginia saba 7

Ci fu un tempo in cui decrittare i 5 Stelle era piuttosto agevole. «Che pensate, ragazzi?». «Vaffanculo». «Volentieri, grazie». […] Il Palazzo non ci piace. Lo radiamo al suolo e lo facciamo occupare dalla gente comune (qualunque cosa voglia dire) che certamente è meglio dell' orrida casta (qualunque cosa voglia dire).

 

Adesso il Palazzo piace parecchio, ma per capire dove vada quel che resta del Movimento serve la stele di Rosetta del democristianismo-forlaniano 4.0. I due leader di fatto sono maestri naturali del centrismo ultraflessibile […]. E mentre […] Giuseppe Conte dà la caccia alla complicata consacrazione girando di un grado la testa a sinistra, il ministro degli esteri Luigi Di Maio, più incline a muoverla di un grado a destra, in questa intervista, racconta l'ultima sorprendente trasformazione del Nuovo in Cerca d' Autore.

 

di maio di battista gilet gialli

[…] Conte I con Salvini, Conte II con Zingaretti, Draghi I con l' avanti-tutti. Siete un abito buono per qualunque stagione.

«Siamo cambiati senza mai rinunciare a noi stessi, soprattutto ai nostri valori. Rappresentiamo quella parte del Paese che ha più bisogno del cambiamento, il ceto medio che paga le tasse, che non si tira mai indietro e che porta ogni giorno sulle spalle il peso della collettività. Noi parliamo a loro e lo faremo ancora a lungo».

Fico Di Battista Di Maio

 

Dieci anni fa volevate radere il Palazzo al suolo.

«[…] avere acquisito una cultura di governo significa farsi carico delle responsabilità, non prenderne le distanze. Per ottenere risultati utili ai cittadini servono nobili mediazioni».

 

[…] Comunque mediazioni.

«Sì. Dieci anni fa era una parolaccia. Oggi non più. […] Noi vogliamo tutelare le imprese, le professioni dimenticate, le partite Iva. E crediamo nella riforma fiscale e in quella della giustizia. Tutti temi che non possono essere affrontati in modo ideologico».

LUIGI DI MAIO IN LIBIA

 

[…] Le piace il nome "5 Stelle ConTe"?

«Parlo con Conte continuamente e non mi risulta che ci sia in cantiere il cambio di nome. Mi risulta invece che ci sia in atto un tentativo per fare finalmente del Movimento una forza responsabile, organizzata e ragionevole […]».

 

Responsabile, organizzata e ragionevole. Il contrario del beppegrillismo.

«Beppe rappresenta la creatività. Le sue idee sono sempre avanti 20 anni. Lui è la mente e lascia volentieri l' organizzazione agli altri".

 

Luigi di Maio sul balcone di palazzo chigi

Grillo La Mente dice: vietato togliere il limite dei due mandati.

«E' una questione di cui si sta occupando Conte e io sono l'ultima persona che ne può parlare. […]».

 

[…] Chi ha deciso che Conte è il leader del MoVimento?

«Le leadership non nascono solo dall'atto del voto. Sono anche un processo di avvicinamento. E Conte gode di un largo consenso sia interno che esterno. […]».

 

Non è lei il vero leader?

«Questa è una vecchia storia. Io sono stato messo in contrapposizione con tutti. Da Di Battista a Casaleggio padre, da Grillo a Casaleggio figlio. Adesso è la volta di Conte. La verità è che il Movimento è la mia casa e io al Movimento sarò sempre leale. Il consenso di cui godo non sarà mai contro, ma soltanto per».

giuseppe conte e luigi di maio con la card del reddito di cittadinanza

 

Non esistono già due Movimenti, uno che prova a parlare alle imprese del Nord e l'altro, guidato da lei, che parla al Sud?

«Il Movimento ha sempre parlato a tutti. Durante la campagna elettorale del 2018 sono stato più al Nord che al Sud. […] Se trascuriamo il Sud d' Italia - o meglio: i Sud d' Italia - non ripartiremo mai».

 

La sua lettera al Foglio sul rifiuto del giustizialismo e le scuse all' ex sindaco di Lodi, Uggetti, segna la linea di confine tra il movimento aggressivo-distruttivo a quello riflessivo-governativo?

«Quella è stata prima di tutto una riflessione personale. […] Già 5 anni fa, nella piazza di Lodi, capivo che c'era qualcosa di ingiusto e ho avvertito la necessità di dirlo. Così come dico che, se fossero confermate le cose che sto leggendo sui giornali, anche il caso Eni, su cui il Movimento è stato particolarmente presente, deve spingerci a una riflessione».

mario draghi luigi di maio 1

 

Cioè?

«Cioè che il punto non è chiedere le dimissioni di qualcuno per motivi di opportunità, il punto è spesso il modo in cui lo si fa».

 

Il centrodestra a Roma presenta il ticket Michetti-Matone.

«Evidentemente lavorano anche loro per Virginia Raggi. […]».

 

[…] Quale futuro immagina per il sindaco di Torino Chiara Appendino?

«Chiara ha dato molto. Spero che abbia uno splendido futuro nel Movimento. […]».

 

luigi di maio con lo smartphone

[…] Ministro, Alessandro Di Battista ha posto una condizione per rientrare nel Movimento: far cadere il governo Draghi.

«Anche se è uscito dal Movimento il mio rapporto con lui è rimasto ottimo. […]».

 

Il G7 ha chiesto alla Cina la verità sul virus a Wuhan.

«Per evitare qualunque sospetto è giusto affidarsi a un'indagine chiara. […]».

 

Abbiamo sbagliato a firmare il memorandum d' intesa sulla via della Sete?

luigi di maio alessandro di battista roberto fico

«Quel memorandum è stato firmato a metà del 2019 e vedo che ora è al centro di un grande dibattito. Io mi limito a osservare che i dati dell' export italiano verso quella parte del mondo sono in crescita spaventosa. E vi invito a chiedere alle nostre aziende che cosa ne pensano».

 

[…] Stiamo con Washington e Bruxelles senza se e senza ma?

«La nostra alleanza sui valori non è discutibile. […] Con i cinesi abbiamo un rapporto franco sulle attività commerciali».[…]

LUIGI DI MAIO

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...