enrico costa

MA CHE IMPUNITI! – CON IL PASSAGGIO DEL DEPUTATO ENRICO COSTA DA AZIONE A FORZA ITALIA, LA MAGGIORANZA ORA HA ANCHE LA PRESIDENZA DELLA GIUNTA PER LE ELEZIONI E LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA. UNA POLTRONA CHE, PER PRASSI, DAL 1996 SPETTA ALL'OPPOSIZIONE – L’ULTRAGARANTISTA COSTA NON CI PENSA PROPRIO A LASCIARE L'INCARICO: “NON C'È UN AUTOMATISMO"

Estratto dell’articolo di Antonella Mascali per “il Fatto quotidiano”

 

ENRICO COSTA

Dall’opposizione, con Azione, il deputato Enrico Costa è stato il mentore del centro-destra sulla Giustizia con le sue proposte di legge e i suoi ordini del giorno tutti (o quasi) recepiti dal governo Meloni. Da una settimana è tornato nella sua vecchia casa politica, Forza Italia, lasciata nel 2020.

 

Un ritorno per molti scontato visto l’idillio per le battaglie comuni in nome di un asserito garantismo e i voti in Parlamento di Azione e Iv con la maggioranza sulle riforme della Giustizia.

 

Ma con il cambio di casacca adesso per Costa si pone un problema istituzionale dato che è il presidente della Giunta per le elezioni e le autorizzazioni a procedere della Camera ed ha quella carica perché fino a 7 giorni stava all’opposizione, come vuole la prassi parlamentare.

 

enrico costa antonio tajani

A Montecitorio dal 1996 in poi, il presidente è sempre stato di opposizione, con la sola eccezione di Roberto Giachetti, Pd, poi Italia Viva. Era presidente con il governo Conte 1 ed è rimasto presidente con il Conte 2 e con il governo Draghi, quello delle larghe intese. Idem al Senato: tutti presidenti di opposizione, con l’eccezione di Maurizio Gasparri, Fi, rimasto presidente sia con il Conte 2 sia con Draghi.

 

Il diretto interessato, il presidente Costa, interpellato dal Fatto Quotidiano, fa capire che amerebbe restare al proprio posto, dato che non c’è un obbligo di legge: “Se ci fosse un profilo regolamentare che imponesse un mio passo indietro non indugerei a farlo, diversamente sarebbe una rivendicazione politica del tutto legittima da parte di chi me lo dovesse chiedere ma non determina un automatismo”.

 

ENRICO COSTA CARLO NORDIO

Ci potrebbe essere l’opportunità del passo indietro dato che la Giunta deve decidere spesso su autorizzazioni chieste dai magistrati per procedimenti che riguardano parlamentari e il deputato ha spiegato il suo rientro in Fi proprio in relazione alle sue posizioni sulla Giustizia notoriamente anti pm, a cui sogna anche di togliere l’uso del trojan nelle indagini contro la corruzione. “Con l’adesione” a Fi, ha detto, “proseguirò le battaglie garantiste”. E ricorda le “convergenze”, a cominciare dalla “separazione delle carriere”.

 

ENRICO COSTA

Costa è anche il padre del bavaglio ai giornalisti che non potranno pubblicare le ordinanze di custodia cautelare. Uscì vittorioso da un blitz natalizio alla Camera del 2022, quando fece inserire quella norma nella legge di delegazione europea, con il parere favorevole del governo Meloni. E, così, i giornalisti potranno virgolettare solo il capo di imputazione. Ammesso che riescano ad avere notizie dato che, sempre grazie a una idea di Costa, in Italia abbiamo la legge sulla presunzione di innocenza. È stata approvata quando ministra della Giustizia era Marta Cartabia.

 

[…]

 

enrico costa

Il lavoro di Costa sulla Giustizia è davvero intenso. È sempre lui il promotore, ad agosto scorso, di un ordine del giorno al decreto carceri fatto proprio dal governo (nella forma un po’ più soft) che vuole impedire misure cautelari preventive per incensurati se il motivo è pericolo di reiterazione del reato, a meno che si tratti di reati di “grave allarme sociale” o che mettono a rischio la sicurezza” o “l’incolumità delle persone”. Quindi politici e colletti bianchi, di solito accusati di corruzione e dintorni verrebbero salvati dal carcere o dai domiciliari.

ENRICO COSTA E CARLO CALENDA

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...