sanna marin

MA CHE NE SANNA I NOSTRI POLITICI DINOSAURI - LA PREMIER CHE VUOLE PORTARE LA FINLANDIA NELLA NATO È SANNA MARIN, 36 ANNI, BONISSIMA E CRESCIUTA IN UNA FAMIGLIA ARCOBALENO, PRIMO MINISTRO DA QUANDO NE AVEVA 34 - HA AFFRONTATO LA PANDEMIA MEGLIO DEI SUOI VICINI E PER IL QUINTO ANNO DI FILA GOVERNA IL "PAESE PIÙ FELICE DEL MONDO" - GLI ATTACCHI SESSISTI, L'IDEA DELLA SETTIMANA LAVORATIVA DI QUATTRO GIORNI, IL MARITO EX CALCIATORE...

Elisa Messina per www.corriere.it

 

la premier della finlandia sanna marin 3

La notizia che la Finlandia abbandonerà la sua storica neutralità per entrare nella Nato (si parla di pochi mesi per formalizzare l’adesione) riaccende i riflettori sul paese scandinavo che ha ben 1340 chilometri di frontiera con la Russia e sulla sua premier, Sanna Marin, socialdemocratica, 36 anni in carica dal dicembre 2019, la più giovane primo ministro del mondo (al momento dell’elezione).

 

la premier della finlandia sanna marin 2

Che, se tutto procede come previsto, verrà ricordata non solo come la premier più giovane di sempre, ma anche quella il cui governo ha deciso un cambiamento epocale negli equilibri delle alleanze tra Est e Ovest in Europa.

 

Perché se è vero che a fare l’annuncio è stato il presidente della Repubblica finlandese, Sauli Niinisto, politico di lungo corso del Paese nordico e, per Costituzione, responsabile della sua politica estera, è il governo presieduto dalla millennial Marin che sta portando avanti il progetto: a giorni Marin presenterà al Parlamento un libro bianco sul tema e poi si procederà al voto.

 

la premier della finlandia sanna marin 1

E gli scenari politici internazionali mutati dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina fanno pensare a un voto favorevole ad ampia maggioranza. I tempi sono rapidi, la relazione del governo arriverà al Parlamento entro Pasqua, fanno sapere da Helsinki.

 

Non solo, il ministro degli Esteri Pekka Haavisto ha aggiunto che la Svezia, impegnata nello stesso processo, potrebbe entrare nella Nato contemporaneamente alla Finlandia. Anche il governo svedese è guidato da una donna, Magdalena Andersson, anche lei socialdemocratica, eletta per la seconda volta alla fine del 2021.

 

sanna marin 2

La famiglia arcobaleno

Cresciuta in una famiglia arcobaleno (formata da due donne) Sanna Marin è entrata in politica giovanissima e politico-amministrativa è la sua formazione universitaria e post universitaria; la famiglia viveva in condizioni economiche modeste e per pagarsi gli studi Marin lavorava come commessa: «Sono stata la prima nella mia famiglia a laurearsi» racconterà poi.

 

Ha guidato la giunta comunale di Tampere, è diventata vicepresidente del partito socialdemocratico nel 2010, a 25 anni, è eletta deputato nel 2015, a 30 anni, e nel 2019 viene scelta come ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni.

 

sanna marin

A dicembre dello stesso anno è primo ministro. «Non ho mai pensato alla mia età o al mio genere, io penso al perché sono entrata in politica e alla cose che ci hanno fatto vincere tra gli elettori. Abbiamo molto lavoro da fare per ricostruire la fiducia», ha risposto a chi le chiedeva come gestire un incarico così importante alla sua giovane età.

 

E forse c’è riuscita a catalizzare la fiducia, visto che nel marzo 2022 la Finlandia ha vinto per il quinto anno di fila la classifica di Paese più felice del mondo: il World Happiness Report 2022, sponsorizzato dalle Nazioni Unite, si basa su sondaggi che incrociano dati diversi come il Pil, livello di solidarietà, la libertà individuale, la salute e il livello di corruzione.

 

sanna marin 2

Le nozze sostenibili e la pandemia

Mentre andava avanti con la carriera politica Marin, nel 2018 è diventata mamma di una bambina avuta dal suo compagno storico Markus Räikkönen, ex calciatore: un amore nato sui banchi di scuola quando avevano 18 anni. Nell’agosto 2020, Sanna e Markus si sposano con una cerimonia semplice nella residenza del primo ministro ad Helsinki: abito da sposa semplice, di raso, realizzato eticamente e a mano, da stiliste locali emergenti e destinato al riuso.

 

sanna marin 5

«Sono felice di poter condividere la mia vita con l’uomo che amo — scrisse lei sul social postando le foto —. Abbiamo visto e vissuto molto insieme, condiviso gioie e dolori e ci siamo sostenuti l’un l’altro nel profondo e nella tempesta».

 

sanna marin 9

Quando parla di «tempesta» Marin fa riferimento soprattutto al periodo difficile della pandemia. Una tragedia collettiva con cui si è dovuta confrontare pochi giorni dopo la sua elezione a premier e che, con il suo governo, ha affrontato fin dall’inizio in modo molto diverso rispetto alla vicina Svezia: infatti, mentre Stoccolma, nella prima fase dei contagi, aveva deciso di non introdurre lockdown e restrizioni diventando in poco tempo il paese con un tasso di decessi altissimo, la Finlandia seguì l’esempio di Italia e Germania chiudendo le scuole, introducendo restrizioni, stanziando fondi per la Sanità e il welfare. I fatti le hanno dato ragione.

 

sanna marin 4

La settimana lavorativa di 4 giorni? Niente di fatto

Tendendo fede alla linea socialdemocratica dei paesi nordici, dove l’attenzione al welfare e alla qualità della vita è sempre stata prioritaria, tra i primi annunci di Sanna Marin premier c’era stato quello di voler riprendere il progetto per ridurre le ore lavorative a sei (in Finlandia si lavorano 30 ore a settimana) e ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni mantenendo lo stipendio invariato: più tempo per la famiglia e più posti di lavoro disponibili sul mercato le motivazioni dietro il progetto di cui Marin si era occupata già da ministro. In verità, ai proclami passati anche su Twitter, non sono seguite delle concrete proposte di legge.

 

La pandemia e il conseguente aumento delle spese pubbliche hanno fatto passare in secondo piano l’idea. Avrà influito, forse, anche l’esperienza fallimentare, in questo senso, di altri paesi e il fatto che non sarebbe stato semplice convincere gli altri partiti della colazione di governo con i tempi che corrono.

 

SANNA MARIN

Gli attacchi sessisti

All’indomani della sua elezione a premier, nel dicembre 2019 e anche nei mesi che seguirono, la stampa internazionale si è occupata spesso di Marin non sempre in modo «politicamente corretto»: essere una premier giovane e bella fa riemergere, evidentemente, molti stereotipi, anche in un paese «evoluto» come la Finlandia. Come quella volta, nell’ottobre del 2020 quando tutto il mondo parlò della polemica social scatenata da un suo ritratto sulla copertina di un magazine finlandese in cui indossava un blazer nero giudicato troppo scollato.

 

sanna marin 3

La polemica sessista ebbe l’effetto positivo di far partire una controcampagna social in difesa della premier, #ImwithSanna, con centinaia di finlandesi che postarono una loro foto vestite con una giacca come quella della premier.

 

sanna marin 7

Un esempio ancora più recente? Dopo l’ultimo vertice Ue di Versailles, a pochi giorni dall’invasione russa dell’Ucraina, molti media locali (e quelli stranieri a ruota) trovarono il tempo di concentrarsi sugli sguardi tra il presidente francese Macron e la premier finlandese: «Trova una donna che ti guardi come Sanna Marin guarda Emmanuel Macron» era la battuta che circolava dopo il vertice.

 

sanna marin 12

Niente che possa far passare in secondo piano la levatura di questa giovane premier alla vigilia della sua sfida più grande: cambiare la collocazione della Finlandia in Europa, prendendo una posizione netta verso l’ingombrante vicino di sempre, l’Unione Sovietica ieri, la Russia di Putin oggi.

 

sanna marin 7sanna marin 4sanna marin 1sanna marin 2sanna marin 3sanna marin 6

sanna marin 6sanna marin con il marito markus raikkone 1sanna marinsanna marin 4sanna marin sanna marin 5sanna marin con il marito markus raikkonesanna marin 14sanna marin 15sanna marin 3Sanna Mirella MarinSanna Mirella MarinSanna Mirella MarinSanna Mirella Marinsanna marin 1sanna marin 2sanna marin 13

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...