MAI DIRE RAI! INVECE DI FARSI SALDARE SUBITO 40 MILIONI DAL SUO AZIONISTA (IL TESORO), GUBITOSI VENDE I CREDITI IVA A UNA BANCA (CHE INCASSA). E IL POPOLO BUE PAGA IL CANONE…

1. SE LA CESSIONE DEI CREDITI IVA DELLA RAI DIVENTA MATERIA PER IL PARLAMENTO
Andrea Garibaldi per "Il Corriere della Sera"


Di sicuro è la prima volta. La Rai apre un procedura per cedere i suoi crediti Iva, circa 40 milioni di euro. Vale a dire: l'azienda radiotelevisiva deve avere dello Stato italiano 40 milioni di Iva versata in anticipo, ma non riesce a ottenerli e di conseguenza «vende» questo credito a un'impresa che si preoccuperà di esigere quella somma.

La Rai vende il suo credito a una cifra inferiore, pur di incassare con certezza e subito. Che c'è di strano? - dicono in Rai -. Così fanno le aziende di tutto il mondo. Forse - continuano - il fatto strano è che finalmente ci sia una gestione che tiene presenti le leggi economiche.

Tutto vero, ma è anche logico che qualche semplice cittadino si stupisca di fronte a un'azienda del ministero del Tesoro (maggiore azionista) costretta a cedere sottocosto crediti che lo Stato italiano deve restituirle. Peraltro, mentre la pubblica amministrazione ha cominciato - incredibile ma vero - a pagare non milioni ma miliardi di debiti accumulati negli anni.

Inoltre, come hanno sottolineato due membri della commissione parlamentare di vigilanza, Anzaldi (Pd) e Molea (Scelta civica), di questa storia dei crediti Iva, procedura innovativa per la Rai, la stessa vigilanza non è stata informata. Né risulta, in base alle verifiche effettuate dal Corriere, che il Consiglio di amministrazione Rai si sia espresso in proposito.

Secondo Anzaldi e Molea in questo caso il direttore generale Gubitosi potrebbe essere andato oltre il limite di spesa che può deliberare senza investire il cda, che ammonta a 2 milioni e mezzo di euro. Tuttavia una cessione di crediti non è equiparabile a una spesa, poniamo, per un nuovo contratto di lavoro.

I due consiglieri di vigilanza presenteranno un'interrogazione parlamentare e hanno chiesto al presidente della commissione di vigilanza, Fico (Movimento 5 Stelle), di sollecitare il nuovo bilancio di previsione 2013, dal quale si potrà comprendere, fra l'altro, la reale urgenza dell'operazione sul recupero dell'Iva. Bisognerà attendere, ha risposto la Rai, «il rientro dalla pausa estiva». Ci siamo quasi.


2. GUBITOSI IMPALLINATO REPLICA: "VIGILANZA? RISPONDO SOLO A SACCOMANNI"
Aldo Fontanarosa per "La Repubblica"

Il grillino Roberto Fico, presidente della commissione di parlamentari che vigila sulla Rai, che scrive: «Restiamo uniti. La linea sarà ferma e giustamente dura. Io non mi fermo ». E i deputati Michele Anzaldi (Pd) e Bruno Molea (Scelta Civica): «Se Viale Mazzini non ci risponde, chiederemo subito chiarimenti ai ministri competenti ». A Saccomanni, dunque, e a Zanonato.

Lo scambio ferragostano di email chiarisce bene i sentimenti che prendono corpo in seno alla Vigilanza Rai. Bersaglio di tanta rabbia è il direttore generale della tv di Stato, Luigi Gubitosi. Al quale si contestano due peccati. Uno formale, uno di sostanza. Il manager non avrebbe fornito ai parlamentari della Vigilanza Rai l'ultima "riprevisione del bilancio", istantanea aggiornata sui conti di Viale Mazzini («siamo in contenzioso», ricorda Fico ai deputati).

E in generale avrebbe sdrammatizzato la crisi della tv pubblica, proprio mentre l'indebitamento finanziario si aggrava.
Alla ripresa, Gubitosi prepara la sua controffensiva. Venerdì 6 settembre, il direttore generale renderà pubblica una semestrale a suo parere rassicurante. Anche se sono in difficoltà, le famiglie continuano a pagare il canone senza defezioni. Il flusso regolare di questa entrata permetterà alle reti di Stato di imbrigliare il "mostro" dell'indebitamento finanziario. Che non dovrebbe superare i 60-70 milioni.

Almeno per il momento.
Gubitosi, poi, metterà in campo altri strumenti per limitare i danni (economici) nella seconda parte del 2013. Il direttore generale, ad esempio, vuole cedere i crediti Iva che la Rai maturerà verso lo Stato, a una banca o a una istituzione finanziaria. Il meccanismo gli permetterà di incassare un po' meno soldi, ma con la necessaria tempestività.
Anche qui, apriti cielo. In Vigilanza sono pronti a impallinare questa ulteriore mossa.

Perché Gubitosi non avrebbe informato il Parlamento dell'idea; perché l'operazione dei crediti Iva vale 40 milioni e dunque andrebbe oltre i poteri che la legge attribuisce al direttore generale.
Con il suo staff di manager, Gubitosi ragiona sulla tempesta politica che lo investe in questo difficile agosto. Il manager nutre sacro rispetto per il Parlamento, come ha dimostrato nelle lunghe e pazienti audizioni in Vigilanza Rai. Dove avrebbe fornito informazioni copiose e puntuali sulle sue scelte. Nello stesso tempo pensa che il suo interlocutore naturale, a proposito di conti, sia il ministero dell'Economia (azionista dell'azienda).

All'Economia, quindi, Gubitosi ha inviato l'ultima "riprevisione del bilancio" che la Vigilanza lamenta di non aver ricevuto. Il manager è anche sorpreso per gli attacchi su questa storia dei crediti Iva. Viale Mazzini ha fatto un bando pubblico per dare notizia della cosa, e non si è certo mossa in modo clandestino. In generale, Gubitosi si chiede se i parlamentari (renziani e grillini) lo assillerebbero su iniziative del tutto legittime se la Rai godesse delle speciali tutele di chi è quotato in Borsa.

 

Gubitosi Luigi Luigi Gubitosi LUIGI GUBITOSI viale mazziniviale mazzini medium roberto fico

Ultimi Dagoreport

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO