matteo salvini luigi di maio

DI MAIO IN PEGGIO – M5S A PICCO, LUIGINO MANDA NELLA NOTTE UN MESSAGGIO DI COMPLIMENTI A SALVINI E SE LA PRENDE CON L’ASTENSIONE AL SUD – “LA MAGGIORANZA? RESTA STABILE” – MA ORA DI MAIO AVRÀ DI FRONTE UN SOCIO PIÙ FORTE. E I DOSSIER SPINOSI NELL’ESECUTIVO NON MANCANO, DALLA TAV ALL’AUTONOMIA FINO ALLA FLAT TAX. C’È CHI TRA I PENTASTELLATI NON ESCLUDE NEMMENO CHE LA LEGA PROPONGA UN "AGGIORNAMENTO" DEL CONTRATTO DI GOVERNO…

Emanuele Buzzi per corriere.it

 

salvini di maio

La notte più dura da quando è capo politico, quella della prima sconfitta dopo la vittoria alle primarie per la leadership e l’exploit alle Politiche, Luigi Di Maio la vive nell’attesa. Una attesa rotta solo alle 23 con l’annuncio dei primi exit poll che segnano il passaggio dei Cinque Stelle dal 32,7% dello scorso anno a forbici che variano dal 18 al 23%, ma che — soprattutto — segnano il sorpasso del Pd ai danni del Movimento.

 

Un’attesa vissuta seguendo lo stesso rituale che lo aveva accompagnato lo scorso marzo, il giorno del trionfo alle Politiche: il vicepremier pentastellato passa gran parte della giornata a Pomigliano d’Arco (dove vota), per tornare poi a Roma. Lo sguardo del leader in queste ore è fisso sui dati dell’affluenza. Secondo i sondaggi riservati in mano al Movimento l’astensione è un fattore determinante, in grado di pesare cinque punti a seconda che i dati siano in linea con il voto del 2014 o del 2018: meno sono i votanti, peggiore è la situazione dei Cinque Stelle.

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL

 

«Fermare l’emorragia»

I dati che arrivano prima all’ora di pranzo, poi alle 19 suonano come un campanello d’allarme per i pentastellati. «L’importante è fermare l’emorragia», dicono ai vertici. E il leader ha più volte indicato come punto di riferimento il 20-21%, ossia più o meno i valori ottenuti alle Europee di cinque anni fa, elezione che di fatto segnò l’ascesa del vicepremier nelle gerarchie dei Cinque Stelle. Di Maio sente i suoi più fidati collaboratori, cerca di pesare sul governo un eventuale arretramento del Movimento. «La maggioranza c’è e resta stabile», dice ai suoi.

DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

 

Ma c’è la consapevolezza che da oggi gli equilibri nell’esecutivo e la strategia dei Cinque Stelle subiranno per forza dei mutamenti. «Vediamo la Lega che atteggiamento deciderà di tenere», ragionano i vertici. I rapporti con Salvini? «Non è da escludere che ci sia un riavvicinamento e non è detto che ci si veda già nelle prossime ore». I vertici guardano i numeri della maggioranza, con la convinzione di essere ancora l’ago della bilancia. Solo che ora il timore è quello di un lungo braccio di ferro per trovare nuovi assetti che trovino il consenso del (rinvigorito) alleato.

 

«Pagata l'astensione al Sud»

tria di maio salvini conte

Insomma, già da oggi Di Maio proverà a varare la fase due del governo e a rilanciare l’azione del Movimento, proponendo il salario minimo. «Dobbiamo metterci a lavorare a testa bassa», dice ai fedelissimi quando ormai gli è chiaro l’esito. Ma avrà di fronte un avversario-socio più forte. E i dossier spinosi nell’esecutivo non mancano: dall’autonomia alla flat tax. E c’è chi tra i pentastellati non esclude nemmeno che la Lega proponga un «aggiornamento» del contratto di governo. Una revisione che potrebbe toccare nuovi punti che Salvini negli scorsi mesi ha annunciato di voler introdurre.

 

matteo salvini luigi di maio

E che potrebbe riguardare anche la realizzazione della Torino-Lione. Ma non è solo il fronte politico-governativo quello che Di Maio dovrà affrontare nelle prossime settimane. Il capo politico si prepara anche a un confronto interno e si trova costretto ad aprire la nuova fase, quella di riorganizzazione del Movimento ipotizzata dopo le Regionali. E anche in questo caso ci saranno probabilmente nuove discussioni. Intanto, insieme agli exit poll spuntano le prima analisi. «Abbiamo pagato l’astensione al Sud», commenta il leader. Un altro esponente pentastellato si chiede cosa sarebbe stato se il Movimento avesse atteso un anno prima di realizzare il reddito di cittadinanza.

 

 

DI MAIO

Da www.liberoquotidiano.it

 

Salvini Di Maio

Contatto tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini dopo che le proiezioni delle elezioni europee hanno chiarito, senza più ombra di dubbio, il trionfo della Lega (che sfiora il 34%) e il crollo del M5s (sotto il 18%). Fonti leghiste riferiscono come il leader grillino abbia inviato un messaggio telefonico "molto cordiale e di complimenti sinceri" al collega vicepremier leghista per l'esito del voto europeo. Una sorta di resa, e d'altronde era stato lo stesso Salvini in qualche modo a concedere l'onore delle armi all'alleato di governo, ricordando di aver ricevuto "attacchi e insulti" in campagna elettorale ma che da domani si andrà avanti regolarmente. 

 

Parole abbastanza scontate, visto che da oggi è la Lega ad avere il coltello dalla parte del manico. Più complicata la posizione di Di Maio: politicamente, i 5 Stelle sono spalle al muro perché dovranno scegliere se subire l'agenda leghista o rovesciare il tavolo spingendo verso la crisi definitiva. Personalmente, perché il leader è di fatto stato detronizzato dagli elettori, sconfessato nella sua guida e mai così debole. Nessun comunicato ufficiale, nella notte elettorale solo indiscrezioni e voci. Parlerà solo lunedì mattina, fanno sapere i suoi, quando da ministro del Lavoro incontrerà un presidio di lavoratori della Mercatone Uno

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO