giuseppe conte roberto gualtieri pec posta elettronica certificata

MANCETTE&MARCHETTE - DALLE CADREGHE AL MONOPATTINO, IL DECRETO RILANCIO (ANCORA SENZA COPERTURE) INVECE DI INIETTARE MILIARDI NELL'ECONOMIA REALE, DISTRIBUISCE SOLDI AI SOLITI NOTI: 310 MILIONI PER LE START UP CARE A CASALEGGIO E MOLTIPLICAZIONE DI ENTI E POLTRONE. BONUS PER I MONOPATTINI, NULLA PER IL SETTORE AUTO ALLO STREMO - SE STANZI 55 MILIARDI, GIÀ INSUFFICIENTI RISPETTO AL DISASTRO CHE SI PROSPETTA, E LI USI PURE MALE, IL TRENO VA A SBATTERE CONTRO IL MURO...

Camilla Conti per la Verità

 

Il decreto Rilancio è ancora senza bollino perché mancano le coperture.

Gualtieri Conte

Che alla fine, purtroppo, non basteranno per rilanciare il sistema Paese, ovvero le imprese, i piccoli esercizi, il turismo, le partite Iva e l' economia reale rimasta a corto di ossigeno per colpa del lockdown. Ma saranno comunque servite per accontentare con mance, mancette e marchette singoli gruppi di potere, lobby e associazioni amiche. Sia chiaro, ragioniamo solo guardando le bozze perché appunto la versione definitiva del decreto ancora non c' è. Stiamo comunque parlando di un testo che potrà pure essere limato, ma non alterato

 

conte gualtieri

 

nella sostanza. E questa, scorrendo lo schema provvisorio articolo per articolo, dimostra che l' impianto strutturale di questa «doppia manovra» così come ci è stata spacciata da Palazzo Chigi ha già il difetto di essere assai spinto sul fronte dei superbonus ma anche dei piccoli sussidi retaggio delle vecchie logiche clientelari mentre in altri Paesi si segue la strategia dei contributi a fondo perduto per chi ne ha davvero bisogno. Il governo ha invece preferito (ri)lanciare il treno su un binario scassato, dando la precedenza al «favore politico» con il rischio di distribuire fondi disfunzionali. Tradotto: se stanzi 55 miliardi, già insufficienti rispetto al disastro che si prospetta, e li usi pure male, il treno va a sbattere contro il muro.

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Qualche esempio? Prendiamo le 464 pagine dello schema di decreto che porta la data del 13 maggio. A pagina 84 spunta l' articolo 46 dedicato al «rafforzamento dell' ecosistema delle start up innovative», cui sono destinate risorse aggiuntive pari a 100 milioni per l' anno 2020 per il rifinanziamento delle agevolazioni, e 10 milioni per la concessione di contributi a fondo perduto finalizzati all' acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative». Non solo. La dotazione del Fondo di sostegno al venture capital, istituito nel 2018, viene aumentata di 200 milioni «per fronteggiare l' emergenza pandemica a favore di start up e Pmi innovative da attuarsi mediante investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, secondo le modalità che saranno adottate con decreto del ministro dello Sviluppo economico». Start up e venture capital sono temi assai cari ai grillini. A calcolare l' impatto del venture capital sull' economia italiana è stata a febbraio 2018 la Casaleggio associati con un report di 40 pagine. Ovvero la società di ricerca e consulenza strategica alle aziende presieduta da Davide Casaleggio, figlio del cofondatore del M5s, Gianroberto. «Non esiste un vero ecosistema capace di attrarre i venture capital. Per crearlo, bisogna potenziare il capitale di rischio disponibile coordinando l' intervento statale», aveva detto al tempo. Di certo, quello delle start up e dell' innovazione è un business a cui la Casaleggio associati tiene molto considerando che fa affari con la consulenza strategica e di innovazione digitale alle medie e grandi imprese.

roberto gualtieri giuseppe conte patuanelli giuseppe conte roberto gualtieri mes

 

Ma andiamo avanti. Qualche pagina dopo, ecco l' articolo 51 dove si legge che «al fine di sostenere e accelerare i processi di innovazione, crescita e ripartenza duratura del sistema produttivo nazionale, rafforzando i legami e le sinergie con il sistema della tecnologia e della ricerca applicata» viene istituito un fondo, denominato «Fondo per il trasferimento tecnologico», con una dotazione di 500 milioni per il 2020. Mezzo miliardo da coprire, non noccioline. Per l' attuazione degli interventi, inoltre, il Mise si avvarrà dell' Enea, l' Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l' energia e lo sviluppo sostenibile, «previa stipula di apposita convenzione» con una commissione per la gestione nel limite dell' 1% del valore delle somme assegnate in gestione ovvero, 5 milioni per quest' anno. L' Enea è pure autorizzata alla costituzione della fondazione di diritto privato, battezzata Fondazione Enea tech, sottoposta alla vigilanza del Mise con un' altra spesa prevista di 12 milioni. Era proprio necessario spendere tutti questi soldi e istituire una nuova Fondazione con altre poltrone?

 

giuseppe conte roberto gualtieri

E sempre a proposito di poltrone, l' articolo 186 della bozza riguarda l' istituzione del Fondo per la promozione del turismo in Italia con una dotazione di 20 milioni. Ebbene, per assicurare «l' attuazione tempestiva ed efficace di quanto stabilito» viene previsto l' allargamento del cda di Enit-Agenzia nazionale del turismo, che dovrebbe passare da tre a cinque membri nominati dal ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, di cui uno designato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e uno dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative. Il Consiglio, si legge, nomina un amministratore delegato, scelto tra i propri componenti designati dal ministro per i Beni e le attività culturali che designa anche il presidente.

roberto gualtieri si congratula con giuseppe conte per l'informativa sul mes

 

Dalle cadreghe ai monopattini. Perché in uno slancio di ecologismo «gretino» la bozza del decreto Rilancio prevede anche un contributo fino a 500 euro per l' acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, e di veicoli per la micromobilità elettrica quali monopattini, hoverboard e segway, o per l' utilizzo dei servizi di sharing mobility. Il «buono mobilità» potrà coprire fino al 60% della spesa sostenuta per acquistare il mezzo o il servizio. Eppure in molte città, come Milano, andare al lavoro in monopattino o in bici sarà impossibile per i pendolari che ogni giorno arrivano da fuori Comune. Nel decreto però l' auto è quasi dimenticata: solo un contentino, appena 100 milioni che vanno a rafforzare l' ecobonus peraltro non esaurito lo scorso anno. Nel frattempo l' intero settore dell' automotive è alla canna del gas. Tanto che, per tenere in piedi l' intera filiera, anche Fca sta ragionando su un altro tipo di «pedalata assistita», ovvero un prestito da 6,3 miliardi con Intesa Sanpaolo, che poi chiederà la garanzia dello Stato.

roberto gualtieri giuseppe conte luigi di maio PAOLO GENTILONI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI

 

conte gualtieri

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?