gianni de michelis

MANI PULITE, COME TI DISTRUGGO UN PARTITO – A 5 ANNI DALLA SCOMPARSA, ESCONO LE BOMBASTICHE MEMORIE DI GIANNI DE MICHELIS – “PUR ESISTENDO UNA NORMA, LA POLITICA IN ITALIA ERA DI FATTO FINANZIATA IN VIOLAZIONE DELLE LEGGI PENALI. TANT’È CHE TRA IL 1974 E IL 1989, L’INTERO SISTEMA POLITICO DECISE DI ARCHIVIARE TUTTO CON UN’AMNISTIA - IL PARADOSSO È CHE L’INTERA VICENDA GIUDIZIARIA DI MANI PULITE È STATA COSTRUITA SU FATTI ACCADUTI IN UN LASSO DI TEMPO MOLTO LIMITATO, DALL’OTTOBRE DEL 1989, QUANDO SCATTÒ L’AMNISTIA PER LE VIOLAZIONI PRECEDENTI, FINO AL MARZO 1992 - IL PSI VENNE SPAZZATO VIA NON ATTRAVERSO LA POLITICA, MA CON LA FORZA”

Estratti da "Memorie di un Socialista Riformista" di Gianni De Michelis, ed. PIEMME - Alvise De Michelis 2024

 

Memorie di un Socialista Riformista - Gianni De Michelis

Queste memorie sono state scritte da Gianni De Michelis tra l’inizio del 2012 e la metà del 2015, quando cominciò ad appalesarsi il Parkinson. Tutto il materiale è stato raccolto e custodito dal figlio Alvise.

 

Gianni De Michelis scrive la sua autobiografia politica, dedicandola al suo omonimo nipote, dagli inizi negli anni sessanta, fino ai giorni della malattia. Un libro prezioso che aiuta a ricostruire la vita di uno dei protagonisti della Prima Repubblica e della sinistra italiana per oltre mezzo secolo.

 

“In quel fiume pieno, fecondo, velocissimo che è stata la mia esistenza, ho trovato, solo ora che il tempo delle mie giornate scorre più lento, la lucidità e la calma necessarie per decifrare avvenimenti e circostanze cruciali della mia vicenda personale, che per lunghi anni si è intrecciata con gli accadimenti politici del Paese”.

 

Arriva un momento nella vita in cui si avverte forte l’esigenza, su sollecitazione di un congiunto che vi chiede di mettere nero su bianco tutte le proprie esperienze e ripercorrere il proprio cammino, nel tentativo di restituire a se stessi il senso complessivo di ciò che è stato, dei fatti e delle vicende di cui, nel bene o nel male, si è rimasti convolti, ed agli altri il quadro globale del proprio operato.

 

gianni de michelis craxi

Mosso da questa esigenza ho cercato di ricostruire le tappe principali della mia esperienza; ho viaggiato attraverso un’infinità di ricordi. Ripercorrendo le esperienze vissute  assieme a personalità care ed importanti, donne e uomini che hanno fatto la storia, in Italia e nel mondo”.

 

Il PSI dei quarantenni

Quel salto generazionale mise i socialisti in condizione di poter meglio assecondare gli sconvolgimenti internazionali che sarebbero avvenuti negli anni a seguire, con la fine della Guerra Fredda e della logica bipolare. In un certo senso noi interpretammo, anche fisicamente, il desiderio di cambiamento e modernizzazione che veniva dalla società italiana.[...]

 

 

gianni de michelis 2

Avevamo capito che nella logica bipolare di Yalta, basata su due perni, il mondo Occidentale e quello Orientale dell’URSS, rappresentati in Italia da DC e PCI, il PSI non aveva spazio.

 

E che senza un’azione decisa, moderna, avanzata, sarebbe rimasto schiacciato tra i due partiti: il frontismo comunista da una parte e la DC dall’altra. [...]

 

Mani Pulite

La politica in Italia era di fatto finanziata in maniera non regolamentata e, quindi, in violazione delle leggi penali.

 

claudio martelli bettino craxi gianni de michelis

Questo rendeva in pratica l’intero sistema politico penalmente perseguibile. Va ricordato a questo proposito, per correttezza, che per la durata di circa un ventennio, dal 1974 al 1992, ciò aveva dato luogo a una situazione ipocrita per cui, pur esistendo una norma, essa di fatto non veniva applicata.

 

Tant’è che tra il 1974 e il 1989, momento in cui – prendendo atto di questa ipocrisia – l’intero sistema politico italiano decise di archiviare tutto con un’amnistia, non ci sono stati praticamente processi in materia di finanziamento illecito della politica.

 

gianni de michelis meme

Il paradosso è che l’intera vicenda giudiziaria di Mani pulite è stata costruita su fatti accaduti in un lasso di tempo molto limitato, dall’ottobre del 1989, quando scattò l’amnistia per le violazioni precedenti, fino al marzo 1992. Quindi, nell’arco di circa trenta mesi.

 

Per completare il quadro, va anche spiegato il nesso che esisteva tra il sistema di finanziamento dei partiti e il funzionamento dell’assegnazione delle risorse pubbliche per la realizzazione di interventi infrastrutturali.

 

Relativamente a questo campo, quella che io definisco la «logica di Yalta», l’equilibrio bipolare della Guerra Fredda, aveva portato a un mercato caratterizzato dall’assenza della libera competizione. Un mercato gestito e organizzato secondo regole non scritte.

gianni de michelis 3

 

La capacità di pressione, il diritto di blocco o di veto che i comunisti erano in grado di esercitare a vari livelli, da quello parlamentare alle istituzioni locali, e il forte appoggio che il Pci dava al sistema delle cooperative in questo settore, già dalla fine degli anni Settanta aveva di fatto portato a una sorta di situazione consociativa per cui il complesso degli investimenti nel settore delle opere pubbliche veniva diviso «pro quota» tra i tre soggetti che intervenivano in quel mercato: le imprese a partecipazione statale, le grandi e medie imprese private e le grandi o medie cooperative.

 

gianni de michelis romano prodi

peter secchia per gianni de michelis

È ovvio che questo contesto di «non-mercato», basato sostanzialmente su una ripartizione a tavolino, non era competitivo, né trasparente, ed era più soggetto a fenomeni di corruzione.

gianni de michelis giulio andreotti

giulio andreotti gianni de michelis

gianni de michelis berlusconigianni de michelis 1gianni de michelisGianni De Michelis GIANNI DE MICHELISGIANNI DE MICHELIS BETTINO CRAXI GIULIO DI DONATOgianni de michelis bettino craxigianni de michelis con i metalmeccanici di pomiglianogianni de michelis in fabbricagianni de michelis 5gianni de michelis 41989. gianni de michelis congresso nazionale ravenna con luca josi

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)