marta cartabia usa

MARTA’S VINEYARD - CHE CI FA LA CARTABIA NEGLI STATI UNITI? MENTRE ESCONO NUOVE INDISCREZIONI SULL’ITALYGATE, LA MINISTRA DELLA GIUSTIZIA È ATTERRATA A WASHINGTON, DOVE RIMARRÀ PER TRE GIORNI: LUNEDÌ INCONTRA IL SUO OMOLOGO MERRICK GARLAND, MARTEDÌ INCONTRERÀ I DEPUTATI E INFINE SARÀ ALLA NEW YORK UNIVERSITY – VUOLE ACCREDITARSI NEGLI STATES IN VISTA DEL VOTO DEL QUIRINALE? 

Gabriele Carrer per www.formiche.net

 

marta cartabia foto di bacco (2)

Marta Cartabia è atterrata nella serata di domenica a Washington. La ministra della Giustizia, presidente mirata della Corte costituzionale e già visiting professor in diversi Paesi tra cui proprio gli Stati Uniti, è impegnata in un viaggio di tre giorni oltre Atlantico.

 

Nelle scorse settimane a Washington, prima e dopo la visita a Roma del presidente Joe Biden per il G20, erano arrivati Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, e Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati – a dimostrazione del feeling tra l’amministrazione statunitense e il governo italiano guidato da Mario Draghi.

 

L’AGENDA

MERRICK GARLAND

Lunedì il ministro Cartabia incontra il suo omologo, l’Attorney general Merrick Garland, a cui a giugno aveva inviato una lettera sul caso di Chico Forti, condannato per omicidio nel 2000 negli Stati Uniti all’ergastolo e attualmente recluso in un penitenziario della Florida.

 

Ormai quasi un anno fa il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato, ringraziando l’allora segretario di Stato americano Mike Pompeo, che il suo rientro in Italia – non ancora avvenuto – per finire di scontare la pena.

 

marta cartabia mario draghi

Martedì un’occasione di confronto con la politica americana per la ministra: vede, infatti, il democratico Bill Pascrell e il repubblicano Mark Amodei, che assieme presiedono la commissione bicamerale e bipartisan Italian American Congressional Delegation. Nel pomeriggio incontra John Roberts, da 16 anni – e con quattro presidenti diversi – alla guida della Corte Suprema.

 

Mercoledì è a New York. Dopo la visita alla scuola Guglielmo Marconi, che a Manhattan offre corsi bilingue dall’asilo nido alle superiori, e un altro evento per illustrare la riforma della giustizia, va – anzi, torna – alla New York University per un evento formato “Fireside Chat”. Ha già partecipato ad alcuni di questi incontri.

MERRICK GARLAND

 

Come nel 2018, quando era vicepresidente dalla Corte costituzionale, per parlare di Unione europea. Questa volta sarà con i professori Joseph Halevi Weiler e Grainne de Burca per un evento dal titolo “From Constitutional Law Adjudication to Constitutional Law Administration”.

 

LA GRANA ITALYYGATE

chico forti negli usa

Nelle ore dell’arrivo a Washington della ministra Cartabia, Repubblica ha anticipato alcuni dettagli del libro “Betrayal” del giornalista Jonathan Karl di Abc News. Il Pentagono, per ordine diretto della Casa Bianca di Trump, avrebbe indagato sull’Italia, sospettata di aver truccato le elezioni presidenziali dell’anno scorso a favore di Biden.

 

WILLIAM BARR JOHN DURHAM

“Resta solo da capire quanto sia andata a fondo l’inchiesta e cosa ne sapesse il governo di Roma, allora guidato da Giuseppe Conte, che in precedenza aveva dato al segretario alla Giustizia [William] Barr un accesso inusuale ai vertici dei nostri servizi di intelligence, per investigare le origini del Russiagate”, continua il giornale diretto da Maurizio Molinari. Il riferimento è al cosiddetto ItalyGate, teoria del complotto alimentata sui social media legati a QAnon che porterebbe al colosso della difesa Leonardo, i cui satelliti sarebbe stati usati per truccare i voti, durante il trasferimento per la conta.

 

giuseppe conte gennaro vecchione

Secondo una fonte del giornalista statunitense, l’addetto militare dell’ambasciata statunitense a Roma avrebbe interrogato Arturo D’Elia e Antonio Rossi, arrestati dalla procura di Napoli con l’accusa di avere trafugato 10 gigabyte di dati e informazioni dal gruppo Leonardo.

 

“Non ho trovato una seconda conferma e quindi non posso darlo per certo”, ha spiegato Karl a Repubblica. “Se così fosse, bisognerebbe capire quale autorità italiana aveva consentito la visita in prigione, e perché”, osserva il quotidiano.

 

Poi, dopo aver raccontato i manifesti con la scritta “Italy Did It” esposti il 6 gennaio durante le violenze della piazza pro Donald Trump a Capitol Hill, la preoccupazione dell’ambasciata italiana a Washington con tanto di rafforzamento delle misure di sicurezza e il possibile rientro negli Stati Uniti dell’ambasciatore Lewis Einseberg per “un problema di protezione personale legata a questa vicenda”, Repubblica chiosa con una frecciata al governo di Giuseppe Conte che aveva nel generale Gennaro Vecchione un fedelissimo a capo dei servizi segreti: “Ora resta solo da capire quanto sapesse il governo italiano, e fino a che punto si è spinto per assecondare questa follia”.

 

MARTA CARTABIA

CON UN PENSIERO AL QUIRINALE

Liliana Segre, Rosy Bindi, Maria Elisabetta Casellati, Paola Severino, Roberta Pinotti, Anna Maria Tarantola, Emma Bonino e… Marta Cartabia. Diverse le ipotesi, più o meno realizzabili, per il primo presidente della Repubblica donna dopo Sergio Mattarella, che molto stima la Guardasigilli e che a inizio 2022 lascerà il Quirinale (e non sembra disposto a concedere un bis, neppure breve). Titolava oggi un editoriale di spalla sulla Stampa, firmato da Montesquieu, pseudonimo di Mauro Zampini, ex segretario generale della Camera: “È venuta l’ora di una donna al Quirinale”.

 

marta cartabia foto di bacco (1)

Nei giorni scorsi il Corriere della Sera ha raccontato che una delle riserve della Repubblica, Giuliano Amato, non si vede in corsa. Ma l’ex presidente del Consiglio, oggi presidente onorario dell’Aspen Institute Italia e già al timone del Centro Studi Americani, che nella sua lunga carriera accademica ha tenuto seminari anche alla New York University ed è professore emerito all’istituto universitario europeo di Fiesole (dove Cartabia ha conseguito il dottorato di ricerca in legge sotto la supervisione di Bruno de Witte, coautore di alcuni scritti con lo stesso Amato), “una preferenza dice di avercela già, ed è una donna”, riporta il quotidiano. E tutti gli indizi sembrano portare proprio alla ministra Cartabia, sua compagna di banco alla Corte costituzionale.

 

Chissà che il tema Quirinale non spunti anche nei colloqui di Cartabia oltre Atlantico visti gli interessi da entrambe le parti del tavolo…

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...