antonio panzeri iqbal survÉ

LE MAZZETTE FANNO DEI GIRI IMMENSI - IL PRINCIPALE FINANZIATORE DI "FIGHT IMPUNITY", LA ONG DI PIER ANTONIO PANZERI, È LA SUDAFRICANA "SEKUNJALO DEVELOPMENT FOUNDATION", CHE NEL 2020 HA GENEROSAMENTE DONATO 250MILA EURO ALL'ORGANIZZAZIONE DELL'EURODEPUTATO. IL CAPO DELLA FONDAZIONE È IL DISCUSSO IMPRENDITORE IQBAL SURVÉ, CHE AVEVA FINANZIATO ANCHE LA CAMPAGNA DI HILLARY CLINTON E CHE HA NON POCHI LEGAMI CON IL QATAR. NON È CHE (ANCHE) QUEI SOLDI ARRIVAVANO DA DOHA?

Gianluca Paolucci per “la Verità”

 

IQBAL SURVE 3

Sekunjalo Development Foundation, la fondazione sudafricana che nei documenti della Commissione Ue risulta il principale finanziatore della Fight Impunity di Pier Antonio Panzeri, ha donato nel 2020 un totale di 4,5 milioni di Rand (circa 250.000 euro al cambio attuale) alla Ong a centro dello scandalo di corruzione che sta scuotendo le istituzioni europee. A dichiararlo è Iqbal Survé, discusso imprenditore sudafricano a capo del gruppo Sekunjalo. Il rapporto tra Survé e la Ong di Panzeri sarebbe nato durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera.

 

Il nome della Sekunjalo Development Foundation compare nel parere rilasciato dal Comitato etico indipendente nel dicembre del 2020, che dà il via libera all'ex commissario Dimitris Avramoupolos per collaborare con Fight Impunity e ricevere dalla Ong un compenso per la sua attività. Il documento del Comitato etico non indica però le cifre, limitandosi a indicare la fondazione sudafricana come «principale finanziatore» della Ong di Panzeri. Survé, imprenditore molto discusso in patria, spiega di essere di essere stato avvicinato da «un referente» della Ong a margine di un incontro del World Economic Forum di Davos.

 

IQBAL SURVE 2

«Le successive conversazioni hanno portato alla richiesta formale di Fight Impunity di una donazione da parte della Sekunjalo Development Foundation (Sdf) nel corso del 2020. Un totale di 4,5 milioni di rand è stato donato a Fight Impunity tra giugno e settembre del 2020», ha dichiarato l'imprenditore in una risposta scritta alle richieste della testata sudafricana Daily Maverick.

 

Nella nota Survé aggiunge di «non poter commentare» il fatto di essere stato il principale finanziatore di Fight Impunity ma che questi «sono gli unici fondi forniti» alla Ong di Panzeri, quella che «Sdf riteneva essere una credibile e legittima organizzazione coinvolta nella lotta al traffico di esseri umani e agli abusi su detenuti, nonché il ripristino di pace e giustizia».

 

Sdf è una fondazione attiva prevalentemente in Africa ma «non è inusuale per le fondazioni (che fanno capo Survé, ndr) fare donazioni a organizzazioni al di fuori dell'Africa, dato che le fondazioni sono delle entità globali e effettuano donazioni per molte cause diverse in varie parti del mondo». In effetti, il Sekunjalo Group compare anche nell'elenco dei finanziatori della campagna elettorale di Hillary Clinton per le presidenziali americane del 2016.

IQBAL SURVE 1

 

Eppure, nel sito del gruppo Sekunjalo le attività filantropiche sono elencate in una pagina dedicata e a proposito della Sdf si riporta che l'attività della fondazione è focalizzata sui «bisogni socio-economici delle comunità nelle quali (il gruppo Sekunjalo, ndr) porta avanti le sue attività». Ovvero, prevalentemente il Sudafrica e gli altri paesi della regione, altri paesi africani e alcuni paesi del Golfo come Qatar, Arabia Saudita ed Emirati.

 

Il legame tra il gruppo Sekunjalo e il Qatar è stato paventato anche da un commento apparso sul Jerusalem Post nei giorni scorsi e scritto dal presidente di Ngo Monitor, Gerald M. Steinberg. Nell'articolo, lo studioso prende spunto dallo scandalo di Fight Impunity per sottolineare come l'Unione europea abbia la necessità di un meccanismo di supervisione delle Ong e porre fine a un sistema che ha consentito ad alcune organizzazioni di esercitare una influenza anche a livello politico senza dover rendere conto del proprio operato.

 

MEME QATARGATE BY MACONDO

Nella sua replica, Survé sottolinea che «a oggi, le fondazioni (che fanno capo allo stesso Survé, ndr) hanno avuto un impatto positivo su oltre 100 milioni di persone in Europa, Usa, Asia e Africa con donazioni per oltre 100 milioni di dollari». Malgrado siano basate in Sudafrica, «hanno finanziato anche organizzazioni svedesi come la World Children Prize for the Rights of the Child».

 

L'uomo d'affari sudafricano, che si presenta come «imprenditore e filantropo», è da anni oggetto di forti critiche per l'uso disinvolto di fondi pubblici in iniziative del suo gruppo e per i legami con la politica, in particolare con l'elite dell'Anc, il partito che fu di Nelson Mandela e che è rimasto ininterrottamente al potere in Sudafrica dalla fine dell'Apartheid a oggi malgrado i numerosi scandali che hanno coinvolto i suoi esponenti di punta. Il salto di qualità il gruppo Sekunjalo lo effettua nel 2013, quando acquista uno dei principali gruppi dei media del Paese, l'Independent Media Group (Img) per circa 200 milioni di dollari.

ANTONIO PANZERI

 

All'epoca, si disse che parte dei fondi necessari per l'operazione sarebbero arrivati proprio dal Qatar, anche se Survé ha smentito. Nel consorzio c'erano invece i fondi pensione di due importati sindacati sudafricani e un investitore cinese, oltre a una quota del fondo statale di sviluppo Pic. Recentemente, il gruppo Sekunjalo ha portato di fronte all'autorità per la concorrenza sudafricana nove tra le principali banche del Paese che avevano chiuso i conti del gruppo oppure messo delle limitazioni alle movimentazioni di fondi per ragioni reputazionali legate alle varie vicende anche giudiziarie nelle quali è stato coinvolto. Il tribunale nel settembre scorso ha imposto alle banche la ripresa della regolare attività con Sekunjalo, ma ha escluso dalla sua decisione un conto personale di Survé presso Nedbank.

antonio panzeribanconote sequestrate a pier antonio panzeri e eva kailiANTONIO PANZERI

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...