DAGOREPORT
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI
Chiusa la battaglia per il voto europeo si apre quella per la presidenza della commissione. Il candidato da sottoporre al voto del parlamento europeo dovrà uscire dal vertice del Consiglio europeo della prossima settimana, all’interno del quale ci sono soltanto tre leader di destra: l’italiana Giorgia Meloni, l’ungherese Viktor Orban e il ceco Petr Fiala.
Per non restare fuori dai giochi, la Ducetta sta provando a convincere gli altri due premier mal-destri a convergere sul nome di Ursula von Der Leyen. Per la sora Giorgia è la migliore scommessa possibile, visto che i voti di Ecr non saranno determinanti per governare l’Europa, ma potrebbero esserlo per confermare il presidente della Commissione.
GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES
Se è vero che la votazione avverrà a scrutinio segreto, è altrettanto vero che a Bruxelles quando si entra in aula per una consultazione decisiva sicuramente sono già stati presi a monte altri accordi.
Senza considerare inoltre che un’eventuale intesa sottobanco sarebbe facile da sgamare nel momento in cui si forma la nuova Commissione: in base al peso del commissario che otterrà l’Italia si capirà se la Meloni sosterrà o meno il bis dell’ex cocca della Merkel.
URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI - OLAF SCHOLZ
Intanto, la premier deve già buttare un occhio al prossimo G7, dove incontrerà i vari Macron, Scholz, Biden, Trudeau: tutti strenui avversari delle destre. Avvelenati dalla batosta, i leader di Francia e Germania potrebbero essere i più determinati a spingere la Meloni a sbloccare l’accordo sull’utilizzo degli asset russi a favore dell’Ucraina, scelta su cui la regina di Colle Oppio mantiene molte riserve, ma su cui invece gli americani hanno le idee chiarissime.
Per il partito socialista, nonostante la debacle della Spd il risultato complessivo non è così punitivo: tra Schlein in Italia, Costa in Portogallo, il recupero di Glucksmann in Francia, Sanchez in Spagna, il gruppo S&D avrà 139 seggi all’Europarlamento, 15 in meno dell’attuale legislatura, ma un risultato comunque accettabile considerando le previsioni della vigilia.
Ps. A cosa si deve l’incredibile tranvata elettorale di Olaf Scholz e il sorpasso clamoroso di Afd? La Germania è l’unico grande Paese che è in recessione e gli elettori hanno punito i partiti di Governo (Spd e Verdi). Le svastichelle di Alternative fur Deutschland hanno fatto proseliti soprattutto nella ex Ddr, zona più povera e arretrata del Paese.
Ps.2/ Cosa passa per la testa di Emanuel Macron? Il toyboy dell’Eliseo ha deciso di sciogliere l’Assemblea nazionale e portare la Francia al voto anticipato per una sua pia illusione. Il portacipria di Brigitte si illude che grazie al doppio turno e alla retorica di un fronte antifascista e repubblicano riuscirà a fermare il Rassemblement National. In pratica, scommette che i francesi sceglieranno ancora una volta lui e non Marine. Se gli va bene, tornerà al centro delle dinamiche di potere europee. Se gli va male, ha spianato la strada dell’Eliseo alla Le Pen.
joe biden emmanuel macron IL DISCORSO ALLA NAZIONE DI EMMANUEL MACRON DOPO LE EUROPEE
brigitte macron con emmanuel - meme by osho emmanuel macron olaf scholz ursula von der leyen giorgia meloni THE ECONOMIST - COPERTINA CON URSULA VON DER LEYEN, GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN - LE TRE DONNE CHE PLASMERANNO L'EUROPA