buvette montecitorio camera paolo trancassini

MONTECITORIO È MIO E ME LO GESTISCO IO – CON LA DESTRA AL POTERE, LA CAMERA DEI DEPUTATI È DIVENTATA AZIONISTA UNICO DI UNA SOCIETÀ IN HOUSE PER TUTTI I SERVIZI DI PULIZIE, FACCHINAGGIO E RISTORAZIONE (LA MITICA BUVETTE) – QUESTO PERMETTERÀ DI ASSUMERE SENZA CONCORSO, SPENDERE SENZA L’OBBLIGO DI GARA PER APPALTI FINO A 140 MILA EURO E SENZA CONTROLLI DI ANAC O CORTE DEI CONTI – ESULTA IL QUESTORE DI FDI, PAOLO TRANCASSINI (DETTO “L'OSTE DI GIORGIA”): “NON SARÀ UN BARACCONE, RISPARMIEREMO”. MA LE OPPOSIZIONI INSORGONO...

Estratto dell’articolo di Ilaria Proietti per “il Fatto quotidiano”

 

Paolo Trancassini e giorgia meloni

Incredibile, ma vero: Montecitorio non sa quanto spenderà peri servizi di pulizie, facchinaggio, ristorazione, parcheggio e molto altro oggi forniti dalle ditte esterne, ma è pronto a giurare che gestirli in proprio conviene.

 

Sono le ultime novità da Palazzo, che martedì scorso ha deciso di metter mano al portafogli per diventare azionista unico di una società in house: benvenuti alla Camera dei deputati Spa, dove si assumerà senza concorso, si spenderà senza l’obbligo di gara per appalti fino a 140 mila euro e senza l’incomodo di controlli da parte di Anac o Corte dei Conti. E intanto bisognerà subito sborsare 1 milione di euro solo di capitale sociale più tutto il resto legato ai costi di avviamento.

 

buvette montecitorio

Ma è soprattutto l’incognita dei costi futuri che ha indotto mezzo ufficio di presidenza, tra cui di due vicepresidenti Ascani e Costa oltre che il questore del M5S Scerra, a dire no al progetto evidenziandone i rischi.

 

Anche perché rispetto alle stime fatte solo a dicembre, ossia tre mesi fa, è stato nel frattempo necessario prevedere prudenzialmente un aggiornamento al rialzo delle spese: solo per la manodopera oltre 600 mila euro in più, altri 300 mila e spicci per le spese generali. E il timore è che sia solo l’inizio anche perché è la prima volta in assoluto che un organo costituzionale come la Camera si fa una società in house […]

 

paccheri al granchio blu al ristorante della camera 4

Una su tutte l’ha esplicitata Stefano Vaccari del Pd rivolgendosi al presidente della Camera Lorenzo Fontana ed è la seguente: “Se si dovesse creare un buco nei conti tale da far saltare la Spa, chi risponderebbe del danno erariale?”.

 

Di tutt’altro avviso Paolo Trancassini questore di Fratelli d’Italia (per i maligni “l’oste della Meloni”: è proprietario di un noto ristorante a due passi dal partito) che ha voluto fortemente la Spa: “Abbiamo fatto un lavoro certosino. Non solo non ci saranno più spese, ma si avrà un risparmio che sarà reinvestito per ottimizzare i servizi e migliorare i salari dei lavoratori. Abbiamo ereditato una situazione disastrosa con un numero di addetti fuori controllo: quando andranno in pensione non li rimpiazzeremo, ma intanto miglioriamo le loro condizioni. Non sarà un baraccone”.

 

paolo trancassini

Ma la sostenibilità finanziaria dell’operazione è solo uno degli aspetti che preoccupa l’opposizione. A dicembre la società di consulenza Ernst&Young aveva vivamente consigliato alla Camera di mettere da parte almeno 400 mila euro per fronteggiare le incognite legate principalmente alla impossibilità di svolgere una puntuale due diligence.

 

[…]

 

Poi però c’è anche il resto che è stato evidenziato dall’Osa, il sindacato dei consiglieri parlamentari ossia gli alti ranghi dell’amministrazione: sulla Camera Spa hanno sollecitato quanto meno “l’adozione delle più stringenti misure di controllo sulla spesa e sugli organici della nuova struttura”. Perché “le attuali evidenze di società in house costituite nell’ambito della Pubblica amministrazione hanno messo in evidenza le forti criticità di tale strumento organizzativo sul piano dell’efficienza e del contenimento dei costi pubblici”.

 

paccheri al granchio blu al ristorante della camera 1

Tradotto: se l’obiettivo era migliorare le condizioni dei 346 lavoratori esterni che verranno ora assunti a tempo indeterminato dalla società in house, chi per servire il caffè ai deputati, chi per parcheggiare le loro auto o pulirne bagni e stanze, bastava riconoscere loro un’indennità senza appesantire il bilancio di Montecitorio.

 

Dei rischi di anti-economicità e dei costi della struttura di management che di riffa e di raffa costerà quasi 700 mila euro. Una macchina, questo l’altro timore, che sarà peraltro totalmente immune da vigilanza e controlli esterni, a partire dalla Corte dei Conti, ma anche Inps, Inail o Anac: come per i vitalizi, per la Camera Spa varranno le regole dell ’autodichia, la giustizia interna di Palazzo amministrata dagli inquilini del Palazzo stesso: nessuno potrà metterci bocca. E se sarà un fallimento, chi paga? Pantalone.

paolo trancassini foto di baccobuvette Montecitorio sitocamera x TRANCASSINI MELONI 4paolo trancassini simonetta matone arianna meloni foto di bacco

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