agente 007 ali khamenei

NEMMENO KHAMENEI E' AL SICURO: GLI AGENTI DEL MOSSAD HANNO AGENTI INFILTRATI NELLE PIÙ ALTE SFERE DEL REGIME IRANIANO – L’ASSASSINIO DEL CAPO DI HAMAS, ISMAIL HANIYEH, A TEHERAN, È IL TRIONFO DELLA “HUMAN INTELLIGENCE” ISRAELIANA, CHE IN IRAN RIESCE A SCOPRIRE OGNI SEGRETO DEL REGIME - CI SONO AGENTI TRA I GIOVANI DELLA DIASPORA IRANIANA O TRA SCIITI AFGHANI, SIRIANI, PAKISTANI E LE EX REPUBBLICHE SOVIETICHE D’ASIA. UN SOLO NOME È TRAPELATO: L’ISRAELIANO EREZ SHIMONY, REGISTA DELLE OPERAZIONI PIÙ TEMERARIE E MORTO NEL MAGGIO 2022 NEL NAUFRAGIO DI UN BARCONE SUL LAGO MAGGIORE…

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

ALI KHAMENEI AI FUNERALI DI ISMAIL HANIYEH

«A Teheran come a Beirut Sud, un agente del Mossad ha sempre sei gradi di separazione dalla sua fonte. Chi ha le informazioni deve ignorare di stare facendo un favore a Israele: spesso non lo viene mai a sapere. È l’unico modo per riuscire a lavorare in quelle realtà impermeabili».

 

Il veterano dell’intelligence europea parla della capacità dimostrata dai colleghi israeliani nel penetrare i santuari più inaccessibili e ottenere i dati per compiere raid come quello che ha ucciso Ismail Haniyeh: «Seguono la stessa procedura pure nelle infiltrazioni, mandando in missione persone veramente insospettabili: riteniamo che la gran parte dei loro 007 sul campo in Iran o in Libano siano nati in nazioni diverse, talvolta in altri continenti, senza rapporti con le comunità ebraiche».

 

ismail haniyeh con ali khamenei

Indubbiamente, l’era dei satelliti e delle comunicazioni web ha agevolato il compito di chi gestisce le attività sotto copertura nella Repubblica islamica o nei territori dominati da Hezbollah: dagli smartphone alle tv digitali, anche nella quotidianità dei leader più ricercati ci sono strumenti che lasciano tracce, e resta celebre la trappola contro Yahya Ayyash, l’artificiere di Hamas assassinato da un ordigno inserito nel suo telefonino.

 

[…] Ma l’elettronica ha un ruolo secondario: resta decisiva la Humint, crasi per Human Intellingence, ossia l’abilità degli agenti in carne e ossa. I loro metodi non sono cambiati e fanno riferimento agli archetipi del mestiere di spia: il ricatto, la corruzione, l’inserimento nelle lotte di potere.

 

Mohsen Fakhrizadeh

[…] Quel che è certa è la metamorfosi del Mossad, che dopo due fallimenti clamorosi nel portare a termine omicidi mirati ad Amman e negli Emirati ha rivoluzionato le procedure per ricostruire la leggenda di invincibilità nata dopo Monaco 1972 con la caccia ai responsabili dell’assalto ai Giochi Olimpici. La scacchiera in cui dimostrare questa ritrovata letalità è stata proprio l’Iran, l’unica potenza che minaccia la sopravvivenza dello Stato ebraico.

 

LE RICERCHE DEI DISPERSI DOPO IL RIBALTAMENTO DELLA BARCA SUL LAGO MAGGIORE

Nell’ultimo decennio i colpi messi a segno nella terra degli ayatollah sono stati numerosi e sorprendenti. C’è stata l’operazione […] che nel 2018 ha permesso di scardinare le cassaforti con tutti i segreti del programma nucleare: la preparazione è durata due anni mentre per entrare nel caveau alla periferia di Teheran ci sono volute 6 ore e 29 minuti. Ovviamente, c’è stato un basista: un informatore in grado di indicare quali dei trentadue forzieri contenevano i documenti più scottanti e agire a colpo sicuro.

 

Poi nel 2020 l’esecuzione del fisico Mohsen Fakhrizadeh, il padre dei progetti per costruire la bomba atomica iraniana: la sua vettura corazzata è stata crivellata da una mitragliera telecomandata.

 

Gli artefici di queste incursioni non hanno nome. Un volume scritto da Michael Bar-Zohar e Nissim Mishal sostiene però che spesso siano donne, sottovalutate dalla misoginia del regime. Sarebbe stata femminile la mano che ha piazzato una bomba sull’auto di un altro scienziato atomico, Majid Shahriari, fatto saltare in aria nel 2010.

 

uccisione dello scienziato

[…]  D’altronde l’ex capo del Mossad Tamir Pardo ha sempre sostenuto che le 007 hanno un “vantaggio di genere” che deriva dalla capacità multitasking molto più sviluppata. Un mito che ha ispirato la fortunata serie tv “Teheran”, dedicata proprio alle gesta di un’infiltrata. Si vocifera di altri agenti reclutati tra i giovani della diaspora iraniana o tra sciiti afghani, siriani, pakistani e delle ex repubbliche sovietiche d’Asia. Un solo nome è trapelato: l’israeliano Erez Shimony, considerato il regista delle operazioni più temerarie e morto nel maggio 2022 nel naufragio di un barcone sul lago Maggiore, dopo una misteriosa attività condotta con i colleghi italiani.

 

LE RICERCHE DEI DISPERSI DOPO IL RIBALTAMENTO DELLA BARCA SUL LAGO MAGGIORE

Dalla primavera 2021 questa legione nell’ombra ha osato l’incredibile: non solo uccidere in Iran alti ufficiali dei Guardiani della Rivoluzione, come il colonnello Hassan Seyed Khodaee, ma persino rapirli e torturarli fino a ottenere rivelazioni top secret. Mansour Rasouly, ad esempio, è stato registrato mentre descriveva i preparativi per attentati in Turchia, Germania e Francia. Poi sarebbe stato sequestrato Yadollah Khedmati, che ha parlato dei trasferimenti di missili in Siria, Libano e Yemen. Dopo queste imprese, nulla è apparso impossibile per il Mossad.

 

Una campagna che ha obbligato alle dimissioni Hossein Taeb, il potente capo dell’intelligence dei pasdaran, ultima scossa di un terremoto negli apparati di sicurezza della Repubblica islamica, scatenando un clima di sospetto.

 

ali khamenei vota alle elezioni

«Tutti i nostri dirigenti sono alla portata del Mossad anche in patria», ha dichiarato l’ex ministro dell’intelligence Ali Younesi: «Il loro livello di infiltrazione è terrificante». Ali Nasr, responsabile della protezione delle massime autorità, è stato sostituito e dal 2015 diverse figure chiave dei Guardiani della Rivoluzione sono state arrestate. La lista comprende decine di nomi, spesso mandati al patibolo per “collaborazionismo con i sionisti”, ma in realtà vittime degli scontri tra fazioni interne alla teocrazia. Un effetto collaterale molto gradito al Mossad, perché ha contribuito ad amplificare la sua leggenda nera.

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…