luciana lamorgese matteo salvini

NESSUNO È PREFETTO – CHI È LUCIANA LAMORGESE, CHE SOSTITUIRÀ SALVINI AL MINISTERO DELL’INTERNO? FIGLIA PREDILETTA DEL VIMINALE, DOVE HA LAVORATO 40 ANNI, È STATA CAPO DI GABINETTO DI ALFANO E POI SE NE ANDÒ QUANDO ARRIVÒ MINNITI - DA PREFETTO DI MILANO IMPOSE AI LEGHISTI DI ACCOGLIERE I MIGRANTI E ORA DOVRÀ NORMALIZZARE LE POLITICHE DI ACCOGLIENZA, SENZA REGALARE LA RETORICA DEGLI SBARCHI A SALVINI. IL TUTTO CON LEU AL GOVERNO (AUGURI)

 

Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

luciana lamorgese 11

Fuori il ciclone iper-politico Salvini, al ministero dell' Interno è il momento di un tecnico, anzi una tecnica. Si apre la stagione di Luciana Lamorgese, 66 anni, prefetto in pensione, sconosciuta ai più, laconica e proprio per questo motivo perfetta per tirare fuori il ministero dell' Interno dalle lotte di partito.

 

angelino alfano luciana lamorgese

Lamorgese ha il curriculum migliore allo scopo. Figlia prediletta del Viminale dove ha lavorato continuativamente per quasi quarant' anni, scalando tutte le posizioni fino a diventare capo di gabinetto del ministro Angelino Alfano nel 2013. Da quel momento, per i successivi quattro anni, fu lei l' anima del ministero, gestendo i momenti difficili degli sbarchi di massa. Di quel periodo si ricorda la freddezza, la lucidità, l' energia sia pure condita dai modi impeccabili. Il tipico pugno di ferro in guanto di velluto.

 

luciana lamorgese marco minniti beppe salaluciana lamorgese marco minniti

Venne poi Marco Minniti, uno a cui piaceva fare tutto in prima persona, e nemmeno un mese dopo Lamorgese era già alla prefettura di Milano, dove si è confrontata con i problemi di una grande città, e a dire di tutti ha fatto benissimo. Non per caso, al saluto di commiato c' erano il sindaco Beppe Sala come il Governatore Attilio Fontana, Bobo Maroni e Matteo Salvini.

 

luciana lamorgese matteo salvini 1

Eppure era stata lei la prefetta che aveva imposto ai sindaci del Milanese, molti i leghisti, sempre con il sorriso sulle labbra e un tono super-istituzionale, di fare la loro parte nell' accoglienza dei richiedenti asilo. Una delle prime mosse fu un protocollo d' intesa con gli enti locali. «Se ognuno fa la sua parte - predicava - avremo un' accoglienza equilibrata e sostenibile». Dove già in queste parole si coglie l' aspirazione alla via di mezzo, pragmatica, senza forzature che siano la chiusura totale o l' aperturismo assoluto.

 

matteo salvini saluta il personale prima di lasciare il viminale 1

Non l' attende una stagione facile, con Lega e FdI già sulle barricate. Toccherà infatti al ministro Lamorgese di emendare i decreti Sicurezza, scrivere una nuova legge sull' immigrazione, e gestire la quotidianità che verrà. A lei, l' onere di trovare una formula (legando i permessi di soggiorno a un lavoro, non regolare, ma certificato in qualche modo? ) che possa sanare la situazione di clandestinità in cui si trovano decine di migliaia di stranieri e allo stesso tempo tenere ferma la lotta all' immigrazione clandestina.

luciana lamorgese matteo salvini

 

A Milano, Lamorgese non s' è tirata indietro quando s' è trattato di sgomberare edifici occupati, ripristinare l' ordine alla stazione Centrale, usare le maniere forti con le interdittive antimafia. E' una donna di legge e ordine che non ha paura di esprimere le sue idee. «Oggi assistiamo a rigurgiti di antisemitismo e di razzismo, anche in relazione ai flussi migratori. Io dico che bisogna accogliere nelle regole e non respingere il diverso che può essere un arricchimento per il territorio», diceva a una cerimonia in prefettura. Ed erano i giorni in cui si insediava Salvini.

beppe sala luciana lamorgese matteo salvini attilio fontana luciana lamorgese 7massimo cacciari prefetto luciana lamorgesematteo salvini saluta il personale prima di lasciare il viminale 2luciana lamorgese beppe salamatteo salvini saluta il personale prima di lasciare il viminale 3luciana lamorgese matteo salvini 1luciana lamorgese 10matteo salvini incontra le parti sociali al viminaleluciana lamorgese matteo salvini 4luciana lamorgese 8luciana lamorgese 9luciana lamorgese matteo salvini 2luciana lamorgeseprefetto luciana lamorgeselamorgeseprefetto luciana lamorgeseluciana lamorgesecenacolo prefetto di milano luciana lamorgese e arturo artommatteo savini e luciana lamorgeseluciana lamorgese 6

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…