roberto calderoli sabino cassese antonio tajani giorgia meloni

I NODI DELL'AUTONOMIA ARRIVANO AL PETTINE. E VOLANO STRACCI IN MAGGIORANZA – LA COMMISSIONE DI STUDIO SUI LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI (LEP), GUIDATA DA SABINO CASSESE, HA PRONTA LA RELAZIONE CHE CERTIFICA COME LE REGIONI DEL SUD RICEVERANNO MENO FONDI RISPETTO A QUELLE DEL NORD – CALDEROLI LA PRENDE MALE: “LA DEFINIZIONE DEI FABBISOGNI STANDARD SPETTA ALLA POLITICA E NON AI TECNICI” – FDI E FORZA ITALIA TEMONO DI ANDARSI A SCHIANTARE SULLA RIFORMA LEGHISTA E FANNO TRAPELARE: “NON SE NE FARÀ MAI NULLA” - LE OPPOSIZIONI PRESENTANO IN CASSAZIONE LE FIRME PER IL REFERENDUM ABROGATIVO…

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “la Stampa”

 

roberto calderoli giancarlo giorgetti

I nodi dell'autonomia sono arrivati al pettine. Nella maggioranza finora ognuno ha fatto il suo gioco: la Lega portando il provvedimento più avanti possibile per sbandierare l'obiettivo storico sul pratone di Pontida, e gli alleati, FdI e Forza Italia con una melina nemmeno troppo mascherata, rassicurando i tanti critici con questo argomento: «Non se ne farà mai nulla». Ma ora che le cose si fanno concrete si rischia il cortocircuito.

 

sabino cassese foto di bacco

Ieri una riunione al dipartimento per gli Affari regionali della presidenza del Consiglio ha destato allarme. La sala è riservata dalle 11 alle 17, con un light lunch con bevande e caffè (affidamento diretto da mille euro). La commissione di studio dei Lep (i livelli essenziali delle prestazioni), presieduta dal professor Sabino Cassese, ha in agenda la relazione della Commissione sui fabbisogni standard (Ctfs), guidata da Elena d'Orlando, giurista vicina al governatore veneto Luca Zaia e nominata da Palazzo Chigi.

 

L'appuntamento sulla carta è strettamente tecnico, ma diventa subito politico. Anche perché Il Manifesto, due giorni fa ha anticipato, con tanto di slide, i contenuti della presentazione della commissione, per quantificare le risorse necessarie a finanziare le Regioni. Secondo quanto trapelato, tra le ipotesi c'è quella di considerare alcuni "indicatori differenziali" tra le varie regioni, tra i quali quello del costo della vita.

 

ROBERTO CALDEROLI MATTEO SALVINI

Il risultato, quindi, sarebbe che le regioni del Sud, dove la spesa è minore, potrebbero ricevere in questo caso meno fondi rispetto a quelle del Nord. Per l'opposizione è la prova di quello che si va sostenendo da mesi: ovvero che il Meridione sarà penalizzato dalla riforma del governo Meloni.

 

Benzina per i partiti del centrosinistra che questa mattina presenteranno in Cassazione le firme per il referendum abrogativo, sono più di un milione, «c'è stata una forte risposta popolare», annuncia la segretaria del Pd Elly Schlein.

 

Per Forza Italia e FdI è lo spettro peggiore e con una mossa del tutto inattesa la commissione Affari costituzionali della Camera ha convocato Cassese per dei chiarimenti sul suo lavoro, accogliendo così una richiesta delle opposizioni.

 

sabino cassese foto di bacco (1)

Lo stesso Roberto Calderoli, padre della legge, deve intervenire per chiarire: «La definizione dei fabbisogni standard spetta alla politica e non al Comitato», ha spiegato il ministro alla Commissione parlamentare sul federalismo fiscale. In ogni caso Calderoli va avanti: «Quattro Regioni, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto, hanno presentato richiesta di avvio dei negoziati ed è stato avviato il procedimento previsto dalla legge con riguardo alle materie non-Lep».

 

[…]  Forza Italia, sicura stavolta della sponda di Meloni, ha alzato la soglia di guardia, per imporre un principio: prima di definiscono i Lep e poi si procede con il trasferimento dei poteri dallo Stato alle Regioni. Antonio Tajani, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera a Calderoli per chiedere prudenza, sa che molti suoi dirigenti e amministratori del Sud non resteranno passivi nei prossimi mesi, a cominciare da Roberto Occhiuto, governatore della Calabria, ieri presente a Montecitorio.

 

roberto calderoli

Se la Consulta darà il via libera al referendum, la mobilitazione del Mezzogiorno potrebbe diventare insidiosa per la tenuta del partito e anche in Fratelli d'Italia si registrano gli stessi dubbi. Calderoli, citando un articolo di Alfonso Celotto su La Stampa, parla di «doping costituzionale» per definire la raccolta digitale delle firme, per un quesito «che rischia di spaccare il Paese», esprimendo forti dubbi sull'ammissibilità del referendum. […]

ITER DELLA RIFORMA SULL AUTONOMIA RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"