xi jinping putin

NON BASTANO LE MINACCE DELLA NATO: LA CINA NON MOLLERA’ LA RUSSIA - XI JINPING VUOLE SPACCARE L’OCCIDENTE (DIVIDERE L’UE DAGLI USA) E PER FARLO SFRUTTA PUTIN - AL DI LÀ DELLA RELAZIONE PERSONALE TRA I DUE AUTOCRATI, PECHINO VUOLE EVITARE UNA SCONFITTA RUSSA IN UCRAINA, CHE POSSA CAUSARE UN CAMBIO DI REGIME – SEQUI: “A PECHINO SI PENSA CHE SE PUTIN DOVESSE CADERE, IL CONTENIMENTO E L'ACCERCHIAMENTO DELLA CINA DIVENTEREBBE INSOSTENIBILE. IN CASO DI COLLASSO DEL REGIME PUTINIANO LA REPUBBLICA POPOLARE INTERVERREBBE PER PRESERVARE L'ATTUALE SISTEMA AUTOCRATICO RUSSO, ANCHE SE NON CON FORZE MILITARI…”

Estratto dell’articolo di Ettore Sequi per “La Stampa”

 

XI JINPING ABBRACCIA VLADIMIR PUTIN

La Cina affronta oggi alcune difficoltà che possono divenire rischi nel breve periodo e compromettere, nel medio-lungo, la realizzazione del "Sogno Cinese". Quel Sogno di Risorgimento nazionale secondo il Presidente Xi dovrà restituire alla Cina il suo posto al centro del mondo -e cioè di leadership globale- entro il 2049, a 100 anni dalla fondazione della Repubblica popolare. Oggi i meccanismi di sviluppo economico cinese sembrano inceppati; la Nuova Via della seta è in crisi e la stessa immagine internazionale della Cina si è appannata. Vi è inoltre il prepotente emergere dell'India […]

XI JINPING ABBRACCIA VLADIMIR PUTIN

 

La Repubblica Popolare è alle prese con una minaccia esistenziale: evitare la "trappola del medio reddito", patologia comune a varie economie che esauriscono una fase di sviluppo sostenuto ed entrano in una dinamica di stagnazione. Tale scenario, se si realizzasse, impedirebbe al governo cinese di offrire una occupazione ai circa 11-12 milioni di giovani che si affacciano ogni anno sul mercato del lavoro, compromettendo la tenuta stessa del regime.

 

vladimir putin e xi jinping a pechino

La Cina, incapace di alimentare il proprio sviluppo grazie ai consumi interni ha necessità vitale di accedere ai mercati di Europa e Stati Uniti, ricorrendo a sussidi per le proprie imprese e immettendo sottocosto sui nostri mercati proprio quei beni, tecnologicamente avanzati, necessari alla nostra transizione verde. In sintesi, l'eccesso cinese di capacità produttiva viene scaricato sui mercati internazionali ed è per questo che la Cina ha un interesse strumentale e tattico a coltivare rapporti non eccessivamente conflittuali con l'Occidente.

 

vladimir putin e xi jinping a pechino

Nel tempo gli obiettivi della Repubblica Popolare non sono cambiati: affermarsi come potenza dominante nella regione (anche grazie alla riunificazione con Taiwan e all'affermazione della propria sovranità nel Mare Cinese Orientale e in quello Meridionale); ottenere il riconoscimento di uno status paritario con gli Stati Uniti, il cosiddetto G2; mantenere aperti i propri mercati di sbocco nonché l'accesso alle materie prime strategiche, soprattutto in Africa e America Latina.

 

vladimir putin e xi jinping a pechino

Il raggiungimento di questi obiettivi implica precise scelte di politica estera: disarticolare la convergenza euroatlantica rispetto al contenimento anti-cinese; impedire l'inasprimento o l'attuazione di misure di sicurezza economica che nuocciano all'export e allo sviluppo tecnologico del Paese; consolidare un ruolo di guida o influenza sul Sud Globale a sostegno dei propri interessi prioritari; mantenere il dominio su alcune catene strategiche del valore; sostenere, in maniera più o meno diretta, tutti i possibili antagonisti del fronte euroatlantico.

 

vladimir putin e xi jinping a pechino

In questa complessa strategia il rapporto con la Russia è centrale. Al di là della relazione personale tra XI e Putin, vi è a Pechino una generale diffidenza circa l'efficienza russa e la gestione del conflitto ucraino. Resta comunque fondamentale per la Cina evitare una eventuale sconfitta russa in Ucraina, suscettibile di causare un cambio di regime (e di schieramento) a Mosca. L'impegno di Pechino, grazie a un uso disinvolto del concetto di "aiuto non letale", si traduce in un massiccio sostegno all'economia di guerra russa, sul piano dell'interscambio commerciale, dell'acquisto di energia e con la fornitura di materiali, tecnologia e componenti "dual use", che i russi utilizzano per la guerra in Ucraina.

 

xi jinping vladimir putin a pechino

A Pechino si pensa che se Putin dovesse cadere, il contenimento e l'accerchiamento della Cina diventerebbe insostenibile. In caso di collasso del regime putiniano la Repubblica Popolare probabilmente interverrebbe per preservare l'attuale sistema autocratico russo, anche se non con forze militari. Russia e Cina, insieme ad altri attori del Sud Globale, si profilano come potenze revisioniste e hanno l'interesse comune a sfidare l'ordine internazionale esistente e la preminenza americana limitando l'uso del dollaro come valuta per gli scambi commerciali e finanziari internazionali.

 

vladimir putin xi jinping

La Cina non ha comunque, almeno per ora, l'interesse a legarsi in una maniera indissolubile a Mosca ma intende mantenere un rapporto con l'Occidente che consenta l'accesso alle sue tecnologie e ai suoi mercati. Un approccio "turbomercantilista" a proprio uso e consumo.

 

In questo quadro l'Europa è per i cinesi terreno politico "contendibile" nel gioco a due con gli Stati Uniti. La Cina vuole evitare un appiattimento europeo sulle politiche americane di contenimento anti-cinese e, a tal fine, intende giocare la carta dei rapporti commerciali bilaterali. I cinesi sono maestri nel "divide et impera" e preferiscono trattare separatamente con i singoli Paesi europei […]

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…