giorgia meloni

NON DITE ALLA COMUNITÀ LGBT CHE GRAZIE ALLA BOTTA DI SIMPATIA DI ''IO SONO GIORGIA'' LA MELONI È DIVENTATA LA LEADER POLITICA PIÙ AMATA D'ITALIA, DAVANTI A SALVINI E DIETRO SOLO A CONTE (CHE DEFINIRLO LEADER POLITICO…) - PAGNONCELLI: PD AL 18%, LEGA IN CALO AL 31% - IL CAPITONE È VITTIMA DEI SUOI ''PORTI CHIUSI'': LA QUESTIONE MIGRANTI È PASSATA DAL 45% AL 28% NELLE PRIORITÀ DEGLI ITALIANI. E IL MES NON ECCITA GLI ELETTORI

 

Nicola Pagnoncelli per il ''Corriere della Sera''

 

GIORGIA MELONI CON LA MAGLIETTA IO SONO GIORGIA

Il mese di novembre, come è spesso accaduto negli ultimi anni, ha fatto segnare un peggioramento del clima politico, riconducibile prevalentemente alla discussione sulla legge di Bilancio che entra nel vivo, contrapponendo non solo maggioranza e opposizione ma le stesse forze che sostengono l' esecutivo. Basti pensare al numero di emendamenti finora presentati dai partiti.

 

Lo scenario economico non è migliorato, infatti la Commissione europea ha diffuso le stime autunnali confermando la crescita dello 0,1% per il 2019 e dello 0,4% nel 2020.

 

Il mese che si chiude è stato caratterizzato anche da vicende che hanno avuto grande impatto nell' opinione pubblica suscitando un' inquietudine diffusa: Ilva, Alitalia, Mose, dissesto idrogeologico. E, per finire, non sono mancate questioni politiche di rilievo: la scorta alla senatrice Segre, la comparsa del movimento delle «Sardine» a Bologna, la presentazione di Azione, il partito di Calenda, la consultazione della piattaforma Rousseau da parte del Movimento 5 Stelle per decidere la strategia da adottare alle prossime Regionali, le polemiche tra Conte e Salvini sul Mes (Meccanismo europeo di stabilità) e la relativa minaccia di querela per calunnia da parte del premier nei confronti del suo ex vicepremier.

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI COME ALEXANDRA GRANT E KEANU REEVES – BY LUGHINO

 

Insomma, tutto ciò ha avuto riflessi sul clima politico, con la sola eccezione del giudizio sul governo, che è rimasto stabile rispetto a ottobre, infatti il 37% approva l' esecutivo (+1%) mentre la maggioranza (52%) si esprime negativamente (+2%) e coloro che non si esprimono rappresentano l' 11% (-3%). L' indice di gradimento - come sempre calcolato mettendo in rapporto i giudizi positivi e quelli negativi escludendo dal computo le mancate risposte - si attesta a 42, dunque allo stesso livello dello scorso mese di ottobre.

 

Le opinioni sui leader politici e i capi delegazione della maggioranza fanno invece segnare alcuni cambiamenti importanti: il presidente Conte, apprezzato dal 43% degli italiani, si mantiene al primo posto in graduatoria ma arretra di 6 punti nell' indice di gradimento (47); Salvini perde 8 punti, passando da 45 a 37, e viene scavalcato al secondo posto da Giorgia Meloni che si attesta a 40 (-1); a seguire Franceschini con indice 27, Bellanova e Speranza appaiati a 23, Zingaretti stabile a 20, quindi Di Maio con 18 (in calo di 6 punti), Berlusconi con 17 (-1) e Renzi con 10 (-6).

BERLUSCONI MELONI SALVINI

 

È sorprendente il vistoso calo di consenso di quattro big, con ogni evidenza per motivazioni diverse: il calo maggiore è quello di Salvini, alle prese con la polemica sul Mes e, più in generale, con la ricerca di nuovi temi e proposte, dato che la questione migranti a distanza di un anno è passata dal 45% al 28% nelle priorità degli italiani; la flessione del premier Conte sembra attribuibile al suo recente maggiore protagonismo che potrebbe avere attenuato la sua immagine istituzionale super partes, alienandogli una quota delle simpatie di cui godeva;

 

giuseppe conte salvini hamburger

Di Maio deve far fronte alle divisioni interne, alla dialettica non sempre serena con il premier e all' imprevisto esito della consultazione degli iscritti sui prossimi appuntamenti elettorali, mentre Renzi è stato investito dalle polemiche sul finanziamento della fondazione Open che sostiene le sue iniziative politiche.

 

Riguardo alle intenzioni di voto il sondaggio odierno fa registrare alcune variazioni di rilievo: la Lega pur mantenendosi al primo posto con il 31,9% delle preferenze perde 2,4%; il Pd con il 18,1% aumenta di 0,9% avvicinandosi al risultato delle Europee nonostante l' uscita di Renzi; al terzo posto si colloca il M5S con il 16,6% (in flessione di 1,3%), quindi Fratelli d' Italia per la prima volta in doppia cifra (10,6%, in aumento di 0,8%) che precede Forza Italia stabile al 6,2%; a seguire Italia viva con il 5,3% (in flessione di 0,9%), Europa verde e Azione di Calenda appaiati al 2,3%, Sinistra italiana con il 2% e +Europa con 1,2%. Tutte le altre liste con meno dell' 1%, nell' insieme raggiungono il 3,5%.

giuseppe conte con giorgia meloni atreju 2019 1

 

Ma ciò che dovrebbe far riflettere i nostri politici è la quota di italiani che manifestano l' intenzione di astenersi o si dichiarano indecisi su chi votare: oggi rappresentano il 40,5%. Si tratta del dato più elevato registrato da giugno in poi ed è un indicatore non solo di disaffezione ma soprattutto di disorientamento e di disillusione: difficile, o poco responsabile, non tenerne conto.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?