NON E’ CHE GIORGETTI VUOL NOMINARE A CAPO DEL PERSONALE DEL MEF UNA DIRIGENTE IN CAUSA CON IL MINISTERO, A CUI HA CHIESTO ANCHE 87 MILA EURO DI DANNI PER UNA MANCATA NOMINA? - SI TRATTA DI VALENTINA GEMIGNANI, EX DIRIGENTE DI LAZIODISU E FEDELISSIMA DI ROBERTO GAROFOLI - GEMIGNANI È ARRIVATA AL MEF AI TEMPI DEL MINISTRO PADOAN (CON GAROFOLI CAPO DI GABINETTO) E HA FATTO UNA RAPIDA CARRIERA, DIVENTANDO DIRETTORE GENERALE DEL GABINETTO MA POI CON DANIELE FRANCO…

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GIANCARLO GIORGETTI - QUESTION TIME SENATO GIANCARLO GIORGETTI - QUESTION TIME SENATO

Dal “Fatto quotidiano”

 

Al Tesoro si è visto di tutto, ma questa ancora mancava. Il ministro Giancarlo Giorgetti vuol nominare oggi a capo del personale una dirigente in causa con il ministero, a cui ha chiesto anche 87 mila euro di danni per una mancata nomina. È il caso di Valentina Gemignani, ex dirigente di Laziodisu (l'ente regionale per il diritto allo studio) e fedelissima di Roberto Garofoli, sottosegretario a Palazzo Chigi con Draghi. Gemignani è arrivata al Mef ai tempi del ministro Padoan (con Garofoli capo di gabinetto) e ha fatto una rapida carriera, diventando direttore generale del gabinetto.

 

ROBERTO GAROFOLI ROBERTO GAROFOLI

Con Daniele Franco è stata dirottata al Dipartimento del personale (Dag). Da lì ha fatto causa per la mancata nomina a direttore del personale, chiedendo i danni. Ora Giorgetti vuole promuoverla a capo del Dag, che però si occupa pure del contenzioso del personale. Quindi la dirigente potrebbe trovarsi - per il tramite dell'Avvocatura - a difendere il Mef da se stessa. La situazione surreale ha spinto la Uil a scrivere al ministro e a Palazzo Chigi segnalando i rischi della scelta.

daniele franco foto di bacco daniele franco foto di bacco

 

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politica

FLASH! – IL CUCÙ DI SEBASTIANO MESSINA: “SONO PASSATI TRENT’ANNI DALLA NASCITA DI FORZA ITALIA E CI ERAVAMO ABITUATI AL PARTITO PERSONALE DI BERLUSCONI, UN PARTITO-AZIENDA CHE HA SOSTITUITO L’IDEOLOGO CON IL COMMERCIALISTA. ADESSO PERÒ APPRENDIAMO CHE LA LINEA E LE CARICHE INTERNE VENGONO DECISE DALLA FIGLIA MARINA E DALLA COMPAGNA MARTA FASCINA. ABBANDONATO IL FREDDO MODELLO DEL FRANCHISING COMMERCIALE, SI PASSA ALLO STILE SEMPLICE E GENUINO DELLE TRATTORIE DI CAMPAGNA: UN PARTITO A GESTIONE FAMILIARE”

NEL NUOVO PD DI ELLY SCHLEIN SIAMO GIA’ AGLI ULTIMATUM –VOLANO GLI STRACCI PER LA SCELTA DEI CAPIGRUPPO. LA NEOSEGRETARIA MULTIGENDER VUOLE IMPORRE ALLA CAMERA FRANCESCO BOCCIA E AL SENATO CHIARA BRAGA (ARIA FRANCESCHINI). BONACCINI AVVERTE: “LA SCELTA DEI NOMI VA CONDIVISA”. DOMANI ALL’ASSEMBLEA DEI GRUPPI PARLAMENTARI SI ANDRÀ ALLO SCONTRO – NEL PD CHE DOVEVA ELIMINARE LE CORRENTI, NE È NATA UNA NUOVA, I “NEO-ULIVISTI”: EX SOSTENITORI DEL GOVERNATORE SALITI AL VOLO SUL CARRO DELLA VINCITRICE – LA POSTA IN GIOCO SONO I POSTI IN SEGRETERIA, GLI UFFICI DI PRESIDENZA DEL GRUPPO…

“IO SONO GIORGIA” NON HA ANCORA CAPITO CHE BATTERE I PUGNI SUL TAVOLO IN EUROPA NON FUNZIONA – NELLA BATTAGLIA SULLE AUTO VERDI, CHE SI È CHIUSA CON L’INTESA UE-GERMANIA, IL GOVERNO MELONI È USCITO SCONFITTO E ISOLATO. L’AMBASCIATORE STEFANINI: “IL PUNTO È COME LA PARTITA È STATA GIOCATA. NOI CON LE REGOLE DELLA POLITICA INTERNA ITALIANA, CHE IMPONE DI FARE LA VOCE GROSSA E TENERE LA MASSIMA VISIBILITÀ; BERLINO CON LE REGOLE DEL GIOCO UE, CHE SI FA CREANDO ALLEANZE E NEGOZIANDO DIETRO LE QUINTE. PARLARE POCO E INCASSARE MOLTO. QUESTO VALE PER TUTTO: MIGRANTI, PNNR, MES”

“LA NOVITÀ DI ELLY SCHLEIN È VECCHIA QUANTO IL MONDO. PER PRIMA COSA HA ABOLITO LA DEMOCRAZIA NEI GRUPPI PARLAMENTARI” – CIRINO POMICINO FULMINA LA CANDIDATA MULTUGENDER DEL PD CHE VUOLE IMPORRE I SUOI CAPIGRUPPO: “IO SONO CRESCIUTO IN UN MONDO IN CUI I PARLAMENTARI VENIVANO VOTATI E NELLA VITA PARLAMENTARE CONTINUAVANO A VOTARE. CHI HA CONOSCIUTO LA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE SI VERGOGNA DEL COSTUME DEMOCRATICO DI OGGI, IN CUI IMPERA IL PARTITO PERSONALE E I VARI CERCHI MAGICI…”