giorgia meloni elon musk intelligenza artificiale

OHIBÒ: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE È PATRIOTA – PAOLO LANDI E LA STRANA PASSIONE DELLE DESTRE CONSERVATRICI PER LA RIVOLUZIONE DIGITALE: "DIPINTE COME ANTIQUATE, DALLE IDEE RETROGRADE, MELONI E LE PEN HANNO CAPITO CHE PUÒ ESSERE L'OCCASIONE PER APPARIRE FINALMENTE MODERNE, PRESENTANDOSI QUINDI COME I GARANTI DI UNA TECNOLOGIA DAL VOLTO UMANO" - “NON SARÀ - È IL DUBBIO CHE ARROVELLA LA RUSSA - CHE MUSK APPRODI IN ITALIA PER RACCOGLIERE GLI AIUTI CHE GIORGIA, CON IL SUO COMPLESSO DI INFERIORITÀ DIGITALE, GLI ELARGIRÀ GENEROSAMENTE?” - VIDEO

 

 

Paolo Landi per Dagospia

 

paolo landi 3

Un filo rosso, anzi nero, corre dalla Francia all'Italia e si dipana su un tema quanto mai ingarbugliato per la politica: quello dell'Intelligenza Artificiale.

 

Giorgia Meloni a New York parla di una "via italiana all'Intelligenza Artificiale" echeggiando Marine Le Pen che parla di "via francese" e immola il giovane Jordan Bardella sull'altare dei luoghi comuni: "Affronteremo il più grande shock tecnologico che l'umanità abbia mai conosciuto" tuona Bardella.

 

GIORGIA MELONI ELON MUSK

Le due fiamme del Rassemblement National e di Fratelli d'Italia si uniscono in un solo fuoco nello spaventare i loro affezionati elettori. La Meloni, spalleggiata da Elon Musk: "Qui non si parla di sostituire il lavoro dell'uomo, è l'intelligenza umana che rischia di essere sostituita".

 

Più o meno quello che diceva Filippo Oliviero, consigliere speciale di Marine Le Pen che però non ci sta a lasciare che i rappresentanti dei conservatori siano etichettati come "i luddisti del terzo millennio".

 

intelligenza artificiale

Ecco quindi l'infatuazione della destra per l'Intelligenza Artificiale: dipinti dalle opposizioni come antiquati, dalle idee retrograde sulla patria, la religione e la famiglia, i due maggiori partiti italiano e francese hanno capito che l'Intelligenza Artificiale può essere l'occasione per apparire finalmente moderni.

 

Senza smettere di spaventare l'elettorato conservatore ma cavalcando le contraddizioni e riportando il globalismo astratto dell'AI a una dimensione domestica più rassicurante, presentandosi quindi come i garanti di una tecnologia dal volto umano.

 

MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI COME LE GEMELLE DI SHINING - MEME BY SIRIO

La destra - sarà forse per le seduzioni sempre vive del futurismo - ha subito la fascinazione delle invenzioni digitali dagli esordi: se Marine Le Pen è stata a suo modo una pioniera, lanciando addirittura nel 2006 su YouTube il suo settimanale Logbook, un format razzista e antisemita che aveva lo scopo di penetrare nei nuovi spazi che il web metteva a disposizione e il Rassemblement National è stato il primo tra i partiti francesi ad avere un sito, Giorgia Meloni ha avuto il suo battesimo tecnologico con il remix di Io sono Giorgia (2019), un un po' poco per rivendicare una competenza nel settore.

 

chatgpt - giornalismo

Più in là di un uso dei social molto tradizionale non sembra essersi avventurata. Naturalmente la Francia è sempre più avanti dell'Italia: oggi il Rassemblement National ricorre a  ChatGPT, Midjourney e altri tools per generare testi e immagini che usano per trollare gli avversari.

 

GIORGIA MELONI ELON MUSK

Se serve al deep fake, l'AI smette come per incanto di far paura. Fratelli d'Italia appare scettico sulla questione digitale, di cui l'Intelligenza Artificiale rappresenta oggi l'utopia più vertiginosa: si fatica del resto a immaginare la sua classe dirigente - i La Russa, le Santanchè, i Sangiuliano, i Lollobrigida, i Crosetto - a maneggiare una materia che per ora sembrano subire con stoica sopportazione: diventano virali sui social, loro malgrado, ogni volta che aprono bocca, facendo impazzire gli algoritmi.

 

LE PEN MELONI

Meloni e Le Pen spingono l'Intelligenza Artificiale nei confini che sono loro familiari, quelli della propaganda sull'identità nazionale. Ora, non c'è niente come l'Intelligenza Artificiale che travalichi valori e sovranità locali, ma loro la maneggiano meglio se la riportano a casa: Giorgia si attacca al "sistema Italia" e Marine sostiene, impressionata, che è "una rivoluzione storica, allo stesso modo del fuoco, della stampa e della meccanizzazione".

 

Meloni è attesa al varco dalle opposizioni sul terreno degli investimenti: tutti questi incontri con Elon Musk, con Sam Altman di OpenAI, con Sundar Pichai di Google cosa produrranno? Porteranno lavoro e risorse in Italia?

 

HACKER INTELLIGENZA ARTIFICIALE

O bisogna ostentare superiorità come fa Marine Le Pen che non vede l'ora di cogliere Macron con le mani nella marmellata della sudditanza americana e, per bocca del suo consulente, dice: "Non si sta accorgendo che gli investimenti delle corporation americane in Europa non sono altro che una rilocazione interna di materia grigia? Quando Google o Samsung o Facebook si stabiliscono a Parigi non è per il bene delle nostre aziende che competono con loro, ma per il loro vantaggio e per quello dei loro rispettivi paesi".

 

ignazio la russa daniela santanche 2003

Non sarà - è il dubbio che arrovella La Russa - che Musk approdi in Italia per raccogliere gli aiuti che Giorgia, con il suo complesso di inferiorità digitale, gli elargirà generosamente, a lui e agli altri che verranno, come al solito, a trovare l'America in Italia?

 

Al dibattito interno sull'Intelligenza Artificiale nella destra nostrana e oltralpe manca la proprietà di linguaggio, oltre alla conoscenza dell'argomento di cui si parla. Bisognerebbe trovare qualche tecnico del ramo che accetti di traghettare La Russa, la Santanchè e Lollobrigida nel campo per loro ostico del metaverso.

 

Ha detto la Meloni a New York, per far vedere che ha capito: "L'intelligenza Artificiale è soprattutto un grande moltiplicatore. Ma la domanda che dobbiamo farci è: cosa vogliamo moltiplicare? Se questo moltiplicatore venisse utilizzato per curare le malattie allora quel moltiplicatore concorrerebbe al bene comune.

 

paolo landi 1

Ma se invece quel moltiplicatore venisse utilizzato per divaricare ulteriormente gli equilibri globali (qualunque cosa voglia dire n.d.r.) allora gli scenari sarebbero potenzialmente catastrofici". Su questa metafora, chiamiamola "del pallottoliere", La Russa, la Santanchè e Lollobrigida stanno studiando ma non c'è uno, tra i cervelli contattati per dar loro ripetizioni, che non si sia dato alla fuga.

la chatbot ChatGPT con intelligenza artificialegiorgia meloni premiata da elon musk all atlantic council 4intelligenza artificiale nel lavoroignazio la russa daniela santanche ignazio la russa e daniela santanche al concerto di elton john nel 2003chatbot ChatGPTGIORGIA MELONI PREMIATA DA ELON MUSK - MEME BY FAWOLLOCHATGPT PER IPHONE musk meloni katalin novakgiorgia meloni - elon musktim cook 1GIORGIA MELONI ELON MUSK MAYE MUSK

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…