papa francesco bergoglio santa marta

IL PAPA SCOMUNICA I VESCOVI! - VIDEO: STAMATTINA NELL'OMELIA DELLA MESSA A SANTA MARTA SI SCHIERA COL GOVERNO ITALIANO E CONTRO I SUOI EMISSARI, PREGANDO PERCHÉ IL SIGNORE ''DIA A TUTTI NOI LA GRAZIA DELLA PRUDENZA E DELLA OBBEDIENZA ALLE DISPOSIZIONI, PERCHÉ LA PANDEMIA NON TORNI''. IL TUTTO MENTRE LA CEI SI RIVOLTA CONTRO LO STATO, TANTO DA VOLER INVOCARE LA VIOLAZIONE DEL CONCORDATO. COSA FARANNO ORA I VESCOVI?

 

 

1. IL PAPA: IL SIGNORE DIA PRUDENZA AL SUO POPOLO DI FRONTE ALLA PANDEMIA

Da www.vaticannews.va

 

Francesco ha presieduto la Messa a Casa Santa Marta (VIDEO INTEGRALE) nel martedì della III settimana di Pasqua. Nell’introduzione pensa al comportamento del popolo di Dio di fronte alla fine della quarantena:

 

In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni.

 

PAPA FRANCESCO MESSA CASA SANTA MARTA

Nell’omelia, il Papa ha commentato il passo odierno degli Atti degli Apostoli (At 7,51-8,1), in cui Stefano parla con coraggio al popolo, agli anziani e agli scribi, che lo giudicano con false testimonianze, lo trascinano fuori della città e lo lapidano. Anche con Gesù hanno fatto lo stesso – afferma il Papa – cercando di convincere il popolo che era un bestemmiatore. È una bestialità partire dalle false testimonianze per “fare giustizia”: notizie false, calunnie, che riscaldano il popolo per “fare giustizia”, è un vero linciaggio.

 

A volte capita anche oggi a qualche politico che si vuole far fuori prima delle elezioni. Così hanno fatto con Stefano, usando un popolo che è stato ingannato. Accade così coi martiri di oggi, come Asia Bibi, per tanti anni in carcere, giudicata da una calunnia. Davanti alla valanga di notizie false che creano opinione, talvolta non si può fare nulla. Penso alla Shoah, dice il Papa: è stata creata un’opinione contro un popolo per farlo fuori.

 

C’è poi il piccolo linciaggio quotidiano che cerca di condannare la gente, di creare una cattiva fama, il piccolo linciaggio quotidiano del chiacchiericcio che crea opinioni per condannare le persone. La verità invece è chiara e trasparente, è la testimonianza del vero, di ciò in cui si crede.

 

conte papa francesco

Pensiamo alla nostra lingua: tante volte coi nostri commenti iniziamo un linciaggio del genere. Anche nelle nostre istituzioni cristiane abbiamo visto tanti linciaggi quotidiani che sono nati dai chiacchiericci. Preghiamo il Signore - è la preghiera conclusiva del Papa - perché ci aiuti ad essere giusti nei nostri giudizi, a non cominciare e seguire questa condanna massiccia che provoca il chiacchiericcio.

 

 

Il Papa: Dio ci aiuti ad evitare il linciaggio quotidiano del chiacchiericcio

Di seguito il testo dell'omelia:

 

Nella prima Lettura di questi giorni abbiamo ascoltato il martirio di Stefano: una cosa semplice, come è successo. I dottori della Legge non tolleravano la chiarezza della dottrina, e, appena proclamata, sono andati a chiedere a qualcuno che dicesse di aver sentito qualcuno dire che Stefano bestemmiava contro Dio, contro la Legge (cfr At 6,11-14). E dopo questo, gli piombarono addosso e lo lapidarono: così, semplicemente (cfr At 7,57-58).

 

cardinale camillo ruini

 È una struttura di azione che non è la prima: anche con Gesù hanno fatto lo stesso (cfr Mt 26, 60-62). Il popolo che era lì, ha cercato di convincere che era un bestemmiatore e loro hanno gridato: «Crocifiggilo!» (Mc 15,13). È una bestialità. Una bestialità, partire dalle false testimonianze per arrivare a “fare giustizia”. Questo è lo schema. Anche nella Bibbia ci sono casi del genere: a Susanna hanno fatto lo stesso (cfr Dn 13,1-64), a Nabot hanno fatto lo stesso(cfr 1Re 21,1-16), poi Aman ha cercato di fare lo stesso con il popolo di Dio (cfr Est 3, 1-14). Notizie false, calunnie che riscaldano il popolo e chiedono la giustizia. È un linciaggio, un vero linciaggio.

 

E così, lo portano al giudice, perché il giudice dia forma legale a questo: ma già è stato giudicato; il giudice deve essere molto, molto coraggioso per andare contro un giudizio “così popolare”, fatto apposta, preparato. È il caso di Pilato: Pilato vide chiaramente che Gesù era innocente, ma vide il popolo, se ne lavò le mani (cfr Mt 27,24-26). È un modo di fare giurisprudenza.

 

Anche oggi lo vediamo, questo: anche oggi è in atto, in alcuni Paesi, quando si vuole fare un colpo di Stato o “fare fuori” qualche politico perché non vada alle elezioni, si fa questo: notizie false, calunnie, poi si affida ad un giudice di quelli ai quali piace creare giurisprudenza con questo positivismo “situazionalista” che è alla moda, e poi condanna. È un linciaggio sociale. E così è stato fatto a Stefano, così è stato fatto il giudizio di Stefano: portano a giudicare uno già giudicato dal popolo ingannato.

 

Questo succede anche con i martiri di oggi: i giudici non hanno possibilità di fare giustizia perché sono già stati giudicati. Pensiamo ad Asia Bibi, per esempio, che abbiamo visto: dieci anni in carcere perché è stata giudicata da una calunnia e un popolo che ne vuole la morte. Davanti a questa valanga di notizie false che creano opinione, tante volte non si può fare nulla: non si può fare nulla.

 

Io penso tanto, in questo, alla Shoah. La Shoah è un caso del genere: è stata creata l’opinione contro un popolo e poi era normale: “Sì, sì: vanno uccisi, vanno uccisi”. Un modo di procedere per “fare fuori” la gente che è molesta, che disturba.

 

Tutti sappiamo che questo non è buono, ma quello che non sappiamo è che c’è un piccolo linciaggio quotidiano che cerca di condannare la gente, di creare una cattiva fama alla gente, di scartarla, di condannarla: il piccolo linciaggio quotidiano del chiacchiericcio che crea un’opinione; tante volte uno sente sparlare di qualcuno e dice: “Ma no, questa persona è una persona giusta!” – “No, no: si dice che …”, e con quel “si dice che” si crea un’opinione per farla finita con una persona. La verità è un’altra: la verità è la testimonianza del vero, delle cose che una persona crede; la verità è chiara, è trasparente.

 

La verità non tollera le pressioni. Guardiamo Stefano, martire: primo martire dopo Gesù. Primo martire. Pensiamo agli apostoli: tutti hanno dato testimonianza. E pensiamo a tanti martiri, anche a quello che festeggiamo  oggi, San Pietro Chanel: è stato il chiacchiericcio a creare che era contro il re … si crea una fama, e va ucciso. E pensiamo a noi, alla nostra lingua: tante volte noi, con i nostri commenti, iniziamo un linciaggio del genere. E nelle nostre istituzioni cristiane, abbiamo visto tanti linciaggi quotidiani che sono nati dal chiacchiericcio.

bagnasco bassetti

 

Il Signore ci aiuti a essere giusti nei nostri giudizi, a non incominciare o seguire questa condanna massiccia che provoca il chiacchiericcio.

 

 

 

 

2. IL VATICANO DIETRO LA RIVOLTA DEI VESCOVI "CONCORDATO A RISCHIO"

Dall'articolo di Paolo Rodari per “la Repubblica”

 

Dietro l' amarezza dei vescovi c' è anche il Concordato. Per i presuli l' esecutivo lo ha violato.

E il fatto è ritenuto gravissimo.

L' articolo 2 parla chiaro: è garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Concordato alla mano, la Cei ritiene che vi siano i margini affinché Conte faccia un passo indietro e apra alle messe. Da parte dei vescovi il fastidio muove anche da un motivo pratico.

 

Fra due giorni partirà dalla casse di via Aurelia un bonifico verso le diocesi di circa 150 milioni di euro. Sono soldi prelevati dall' 8 per mille e che avrebbero dovuto essere destinati all' edificazione dei luoghi di culto. Andranno in favore di famiglie ed enti in difficoltà. Per la Chiesa a beneficiarne è tutto il Paese. Anche per questo dal governo in molti si aspettano un trattamento diverso.

 

 

CARDINALE CAMILLO RUINI

3. BAGNASCO: "I MUSEI APERTI E LE MESSE VIETATE UN ATTO GRAVE CONTRO LA CHIESA"

Domenico Agasso jr per “la Stampa”

 

Nel decreto Conte per la «fase 2» c' è stata una «disparità di trattamento inaccettabile». E ci hanno rimesso anche i cristiani, dopo avere già «sopportato il doloroso sacrificio» dell' assenza dei funerali: ora meriterebbero «una maggiore attenzione». Perciò, dal governo «ci aspettiamo il superamento della Chiesa virtuale», che non può sostituire la «Chiesa reale fatta di presenza fisica». In altre parole, la riapertura delle messe ai fedeli. Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, per 10 anni capo della Conferenza episcopale italiana, disapprova la decisione di mantenere la serrata delle celebrazioni religiose.

 

Eminenza, conferma l' affermazione di «violazione della libertà di culto» denunciata nella nota della Cei?

«Se fosse voluta, cioè una "violazione della libertà di culto", la cosa sarebbe gravissima. Basta ricordare il dettato della Costituzione: "Lo Stato e la Chiesa cattolica, ciascuno nel proprio ordine, sono indipendenti e sovrani", affermazione ripresa e specificata dal Concordato del 198. Sarebbe non solo un atto indebito, ma anche controproducente».

 

Come si spiega la differenza di gestione delle messe e, per esempio, dei musei? C' è stata una disparità di trattamento?

«Sì. Capisco e condivido l' impegno a far ripartire la macchina del lavoro. Ma con tutto l' apprezzamento per l' arte e gli splendidi musei del nostro Paese, mi pare che l' attenzione al bisogno-diritto di poter nutrire la fede debba essere non solo riconosciuta, ma non ostacolata oltre misura».

BAGNASCO

 

Che cosa intende con «oltre misura»?

«Il sacrificio, che i cristiani hanno accettato con grande responsabilità e sofferenza, di non poter accompagnare in chiesa i propri defunti, ha mostrato una consapevolezza disciplinata, che merita maggiore attenzione nei fatti. Non si tratta di un premio o di una benevolenza, ma di considerazione».

 

Quali sono secondo lei gli sbagli compiuti in questo periodo dal governo?

«Ogni problema deve essere affrontato dalla politica in relazione alle persone, fondamento della società. La persona ha desideri non solo materiali, ma anche spirituali. Assicurare il pane della tavola è doveroso, ma non riconoscere anche il pane dello spirito significa non rispettare l' uomo e impoverire la convivenza».

 

Quali sono i benefici sociali della pratica religiosa?

«L' esperienza della fede genera energia morale, e questa è la vera forza di una società».

 

papa francesco bergoglio con bagnasco

Le richieste dei fedeli di poter di nuovo partecipare alla messa appaiono sempre più numerose e diffuse. Che cosa direbbe a un suo parrocchiano oggi?

«Il desiderio sofferto di tanti fedeli di ritornare alla messa è anche il nostro di sacerdoti.

Parlare di arrendevolezza dei Vescovi è ingiusto. Ai miei parrocchiani direi che non si è trattato di accondiscendenza a qualcuno, ma di buon senso davanti alla gravità che mette a rischio la salute e la vita».

 

La Cei usa il verbo «esigere» nella richiesta «di poter riprendere l' azione pastorale»: come lo spiega?

«Bisogna seguire lo sviluppo della situazione: se oggi ci sono segni che permettono una prudente apertura, anche la nostra responsabilità di pastori si modifica fino a "esigere", nel rispetto delle norme generali e di protocolli concordati».

 

La Chiesa come sta aiutando concretamente in questa emergenza?

Il Cardinale Bassetti

«Alla porta cresce la folla dei poveri di ieri e di oggi: famiglie del ceto medio che conoscono ormai il volto umiliante dell' indigenza. Nella mia Diocesi ogni giorno si distribuiscono più di 800 pasti nelle quindici mense, e si ricoverano oltre 300 senza dimora. Così in ogni Diocesi, che hanno messo a disposizione di medici e infermieri che non possono tornare a casa, e per altre necessità, circa 200 strutture per 4mila persone. E questo grazie anche all' otto per mille».

 

Le parrocchie sono pronte alla gestione tecnica e pratica della sicurezza sanitaria?

«Sì, parroci e vescovi sono responsabili e pronti a mettere in atto tutte le misure necessarie».

 

Lei quale risultato si aspetta dalle trattative sottotraccia di questi giorni tra Cei e governo?

«Il superamento della "Chiesa virtuale" , che non può sostituire la Chiesa reale fatta di presenza fisica, di parole. Non vuole essere un' apertura sregolata, ma rispettosa e attenta alla salute dei partecipanti e alla loro salute spirituale. È il nostro dovere».

 

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