PAURA E DELIRIO PER UN COMICO SPAVENTATO GUERRIERO – DAVANTI A UN MOVIMENTO SPAVENTATO DALLE ELEZIONI REGIONALI NELLE QUALI RISCHIA DI RIEMERGERE QUASI POLVERIZZATO, GRILLO VACILLA: M5S NON DEVE SPROFONDARE SOTTO IL 15%. E ALLORA ALZA UNA NUBE DI POLVERE, TORNANDO AI VECCHI TONI (E AI TEMI) DI PROPAGANDA: REDDITO UNIVERSALE PER TUTTI. ATTACCHI A CHIUNQUE NEL PD VOTI “NO”. E UN OMAGGIO ALLE DITTATURE CHE “FUNZIONANO MEGLIO DELLE DEMOCRAZIE”

-

Condividi questo articolo


Massimo Franco per il ''Corriere della Sera''

beppe grillo luigi di maio beppe grillo luigi di maio

 

Reddito universale per tutti. Omaggio alle dittature che «per paradosso funzionano meglio delle democrazie». E una dichiarazione d'amore ai «suoi» Cinque Stelle. Se non fosse considerato tuttora una sorta di suggeritore della maggiore forza di governo, Beppe Grillo potrebbe essere accolto da un sorriso di sufficienza per le sue prese di posizione.

 

E quando accusa la sinistra di avere «poche idee» e la destra di «non averne nessuna», contrapponendo le proprie proposte, c'è da chiedersi che cosa sia più preoccupante. Si tratta di un biglietto da visita culturale che non potrà far gioire né gli alleati di governo, né gli interlocutori europei.

 

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

Anche se il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, tende a liquidarlo come un soprassalto identitario in vista di elezioni regionali nelle quali il M5S rischia di riemergere quasi polverizzato. Ma l'uscita grillina può spiegare sia le resistenze ideologiche nei confronti del prestito del Mes, sia la confusione che tuttora regna sui progetti per il Fondo per la ripresa.

 

beppe grillo francesco greco beppe grillo francesco greco

Ieri il premier Giuseppe Conte, parlando a una platea ha spiegato che le proposte sono in una fase avanzata: a cominciare da quelle che riguardano il Next Generation Fund per le prossime generazioni. E ha aggiunto: «Se perderemo questa sfida avrete il diritto di mandarci a casa». In quel caso magari ci sarebbe anche il dovere del governo di dimettersi, per il danno enorme che sarebbe stato fatto.

 

goffredo bettini beppe grillo goffredo bettini beppe grillo

Ma sullo sfondo delle pulsioni assistenziali che emergono in parte della maggioranza, si capisce perché il capo del governo metta le mani avanti. Quello che brutalmente il ministro degli esteri grillino, Luigi Di Maio, ha chiamato il tentativo di appropriarsi del «bottino» degli oltre 200 miliardi di euro europei, è un tema vero. E la questione ancora più pressante è se il governo riuscirà a distribuirli in modo da riformare il Paese.

 

beppe grillo alla presentazione del libro blu dell'agenzia delle dogane beppe grillo alla presentazione del libro blu dell'agenzia delle dogane

Si tratta di un'incognita pesante, come si è visto dalle fughe di notizie che evocano progetti superiori alle risorse mese a disposizione per il prossimo anno. I rilievi arrivati nei giorni scorsi dal Quirinale lasciano indovinare che il dialogo con Palazzo Chigi ultimamente è meno costante: col rischio di un governo risucchiato in logiche clientelari e politicamente un po' sgrammaticato.

 

goffredo bettini gianni letta. giuseppe conte goffredo bettini gianni letta. giuseppe conte

Non bastano né la quasi certezza di vincere il referendum sul taglio dei parlamentari, né la difficoltà a trovare un esecutivo alternativo a quello guidato da Conte a liquidare i dubbi sul futuro. I giudizi positivi raccolti nella fase della chiusura totale in nome del contrasto all'epidemia non possono trasformarsi in una indefinita posizione di rendita.

beppe grillo con muta, cuffia e occhialini beppe grillo con muta, cuffia e occhialini

 

E la virulenza con la quale il M5S attacca chiunque nel Pd voti «No» complica i rapporti con Zingaretti, rafforzando chi lo accusa di cedevolezza verso i grillini e si prepara a contestarlo in caso di sconfitta alle Regionali di domenica.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...