vincenzo de luca

IL PD E’ UNA PENTOLA A PRESSIONE – L'ALA SUDISTA DI BOCCIA, EMILIANO E DE LUCA È IN FORTE AGITAZIONE E POTREBBE ESPRIMERE UN SUO CANDIDATO: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA SCALDA I MOTORI - FRANCESCHINI PENSA A UN TICKET SCHLEIN-NARDELLA: “SERVE IL MASSIMO DI DISCONTINUITÀ E RICAMBIO GENERAZIONALE, È ORA CHE LA MIA GENERAZIONE STIA NELLE RETROVIE” - ANDREA ORLANDO NON HA ANCORA DECISO SE METTERSI IN GIOCO - LETTA VUOLE ACCORCIARE L’AGONIA DEM: CONGRESSO A GENNAIO..

VINCENZO DE LUCA

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

Dietro le quinte di un Pd in crisi di voti e di identità e all'apparenza statico, qualcosa si muove. Non tutti gli aspiranti segretari hanno ufficializzato la discesa in campo, ma i dem hanno ormai chiaro il quadro dei candidati che si preparano alla sfida della leadership. Cinque i nomi, tre uomini e due donne. Paola De Micheli è stata la prima a dire «io ci sono, il partito è scalabile». E l'ultima in ordine di apparizione è una outsider che sta già rimescolando le carte sui tavoli delle correnti.

 

Venerdì Elly Schlein, deputata e vicepresidente dell'Emilia-Romagna senza tessera dem in tasca, ha ufficializzato l'adesione alla fase costituente. Il suo profilo di indipendente di sinistra molto attenta ai diritti civili si sta facendo largo tra quei «big» del partito che temono la corsa del favorito Stefano Bonaccini, sostenuto da Lorenzo Guerini e da una parte della sua corrente (Base riformista). Il governatore dell'Emilia-Romagna non ha ancora sciolto la riserva. Mentre Schlein, con una diretta su Instagram, ha espresso la speranza che «possa prendere spazio una nuova classe dirigente».

 

DE LUCA LETTA EMILIANO

Il primo a pensare che al Nazareno sia ora di spalancare porte e finestre è Enrico Letta. L'ex premier e segretario dimissionario è «arbitro» del percorso congressuale e non sosterrà alcun candidato, ma da quando ha accettato di guidare il Pd ha puntato molto sull'ascesa delle donne.

 

Molti poi si chiedono se è vero che Dario Franceschini potrebbe sostenere Schlein. L'ex segretario, che per anni ha avuto l'ultima parola nei passaggi chiave, non si è ancora espresso e con i giornalisti si cuce la bocca. Ma nel Transatlantico di Montecitorio diversi colleghi hanno raccolto dall'ex ministro della Cultura riflessioni di questo tenore: «Serve il massimo di discontinuità e ricambio generazionale, è ora che la mia generazione stia nelle retrovie».

 

ELLY SCHLEIN

Letta lavora sottotraccia per anticipare le primarie, dal 12 marzo a una domenica di fine gennaio o inizio febbraio. Il segretario dimissionario si è impegnato con «spirito di servizio» a essere il garante di un processo «nei tempi giusti», le cui parole chiave sono accelerazione e allargamento.

 

L'assemblea nazionale di sabato è per Letta un «passaggio chiave», senza il quale le assise durerebbero sei mesi.

C'è da modificare lo statuto per anticipare le primarie e far entrare Roberto Speranza con Articolo 1, Bruno Tabacci, gli esponenti di Demos e la stessa Schlein.

 

Alla fase costituente del Pd vuol portare il suo contributo, come candidato alla segreteria, anche Matteo Ricci. Il sindaco di Pesaro è presidente dell'Associazione delle autonomie locali (Ali), eppure la sua proposta è spesso liquidata nel Pd come «una iniziativa locale». Stesso pregiudizio sconta Paola De Micheli, nonostante le «ragioni potenti» per cui ha deciso di tentare la sfida. Un altro dirigente che sta acquistando forza è Dario Nardella: «Non mi tiro indietro».

franceschini letta

 

Ma per ora il sindaco di Firenze si candida «a dare un contributo di idee» e si prende qualche giorno per ufficializzare la discesa in campo. Sabato l'assemblea si terrà in modalità mista, presenza e online, per rendere possibile la più vasta partecipazione. Tensioni e maldipancia sono assicurati.

 

La sinistra è divisa tra chi tifa Schlein e chi pensa che una sua vittoria possa innescare la scissione dei riformisti. Andrea Orlando non ha ancora deciso se mettersi in gioco e Peppe Provenzano sembra aver rinunciato: «Basta ipocrisie, se non si vuole fare una vera discussione costituente, tanto vale prendere la scorciatoia delle primarie». Il partito al Sud non si sente rappresentato. L'ala di Francesco Boccia, Michele Emiliano ed Enzo De Luca è in forte agitazione e potrebbe esprimere un suo candidato: il presidente della Campania o l'ex ministro Boccia.

nardella franceschini

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”