trump sostenitori supporter

PEGGIO DEI SUPPORTER DI TRUMP, QUELLI CHE LI LIQUIDANO SENZA CAPIRE - FABRIZIO BARCA PROVA A FARLO ("IL RISENTIMENTO ARRIVA UN POPOLO COLPITO DA ENORMI DISUGUAGLIANZE") E VIENE PERCULATO DA MATTIA FELTRI: "ASCOLTIAMOLI MA SENZA COLAPASTA IN TESTA NEMMENO SI COMINCIA" - TOMASO MONTANARI PONE IL TEMA DELL'ASSENZA DI "GIUSTIZIA ED EGUAGLIANZA" SOCIALE E CAPPELLINI LO SPERNACCHIA: "COME TRASFORMARE UN'INSURREZIONE DI SUPREMATISTI, RAZZISTI, NAZISTI DELL'ILLINOIS NELLA SOLITA MOZIONE 'COMPAGNI, ABBIAMO DIMENTICATO LE PERIFERIE'"

1 - QUI CORNA, A TE COLAPASTA

Mattia Feltri per “la Stampa”

 

fabrizio barca

Fabrizio Barca, uomo di sinistra ed ex ministro di Mario Monti, scrivendo dell'assalto al Congresso ha ricordato a quali estremi portino le disuguaglianze. Ha fatto un passetto in più Vittorio Sgarbi: il popolo va ascoltato e rispettato, ha detto. Non hanno tutti i torti. Donald J. Trump ha preso una settantina di milioni di voti, e non arrivano da settanta milioni di scimuniti, e se a sinistra possono commettere una fesseria è di considerarli tali, come tali furono considerati gli elettori di George W. Bush o di Silvio Berlusconi, due che, nonostante spericolati pronostici, i palazzi non li hanno mai incendiati.

 

jake angeli al congresso

Va bene, ascoltiamoli e rispettiamoli. Apriamo il dialogo. Dopodiché per aprire il dialogo con alcuni, con gli assedianti di Capitol Hill e i loro sostenitori, per esempio con Jake Angeli, detto lo sciamano, uno col copricapo cornuto e la pelliccia aperta sul petto nudo, una specie di frontman di QAnon, combriccola che considera Trump l'argine al dominio mondiale di un clan di pedofili e di ebrei (che associazione suggestiva), o con Enrique Tarrio, leader dei Proud Boys, suprematisti americani a cui si accede dopo aver subito un pestaggio da cinque affiliati finché non si siano pronunciati i nomi di cinque cereali (giuro), o ancora con monsignor Carlo Maria Viganò che pochi giorni fa, in un'intervista con Steve Bannon, ha ripetuto la sua teoria del Great Reset, la cospirazione del Male demoniaco contro il Bene divino (difeso da Trump) per instaurare una dittatura sanitaria e abolire la proprietà privata e la differenza di genere, ecco, senza colapasta in testa nemmeno si comincia.

supporter di trump assaltano al congresso usa 2

 

2 - "COLPA DELLE DISEGUAGLIANZE". POLEMICA SU BARCA

Emanuele Lauria per "la Repubblica"

 

Si possono almeno spiegare, se non giustificare, i tumulti di Washington con le disuguaglianze sociali degli Stati Uniti? Secondo l'ex ministro Fabrizio Barca sì. E l'economista lo ha scritto senza remore su Twitter. Postando le immagini dell'assalto al Campidoglio, Barca così ha commentato: «Scene che ci fanno riflettere sull'estrema fragilità della democrazia Usa. Ma, attenzione, è un segnale per tutte le democrazie. A quale risentimento arriva un popolo colpito da enormi disuguaglianze, che non crede più che esista un'alternativa?».

 

Poche parole che volevano essere un monito per le forze progressiste, anche in Europa, e che arrivano da chi, tra l'altro, presiede il Forum internazionale "Disuguaglianze e diversità". Ma è un'affermazione che crea un putiferio sui social: diversi esponenti politici, anche del Pd al quale Barca aveva aderito, vedono in quel tweet una giustificazione all'azione dei rivoltosi pro-Trump.

jake angeli

 

«Chiamare "popolo" un manipolo di golpisti violenti è davvero un grave infortunio», dice Andrea Romano, portavoce della corrente dem "Base riformista". A scagliarsi in modo molto duro contro Barca è il deputato renziano Luigi Marattin: «Di fronte a golpisti e terroristi c'è sempre stato, storicamente, qualcuno che li chiamava "popolo" e faceva intendere che, in fondo, "è colpa della diseguaglianza". Solo che non era mai accaduto così in fretta. Questo qui qualcuno lo voleva leader del centrosinistra».

 

federali al congresso dopo l assalto dei supporter di trump

Ed è il "questo qui" riferito a Barca ad alzare ancora più il livello della tensione sul web:«Questo qui è stato abituato a pensare, non a urlare», replica e prova a spiegare l'economista, che in una raffica di messaggi chiarisce di non avere alcuna intenzione di giustificare gli autori delle violenze: «Giustificazioni? No, ragioni ... ogni essere umano che compie un'azione ha una sua "ragione" - scrive Barca - magari irragionevole. Se decine di milioni votano Trump e credono alle sue falsità, compito di chi pensa è chiedersi: perchè?».

supporter di trump alla scrivania di nancy pelosi

 

E, a parere dell'ex ministro, «in certi momenti della storia - Mussolini docet - questi personaggi esercitano un'attrazione fatale su chi non ha speranze e si sente accantonato dalle classi dirigenti». Ma sono riflessioni che non bastano a placare il dissenso dei tanti che su Twitter lo invitano a considerare i manifestanti che hanno fatto irruzione nel Campidoglio semplicemente come criminali.

 

supporter di trump si fa una foto con la statua di gerald ford

E che contestano a Barca anche il momento non azzeccato per il tentativo di comprendere le motivazioni sociali della rivolta. A difesa di Barca arriva Carlo Calenda, che sancisce una rottura - su questo tema - del patto siglato con Italia Viva. Attaccando Marattin: «Ma è normale che "questo qui" scriva un tweet del genere contro Fabrizio Barca, reo di aver ricordato qualcosa - afferma Calenda - di cui discutono da anni i liberali in tutto il mondo: il rapporto tra diseguaglianze e solidità della democrazia. Trattato come un fiancheggiatore delle Br. Boh».

tomaso montanari

 

3 - SCAMBIO MONTANARI - CAPPELLINI

 

Dall'account twitter di Tomaso Montanari

È esattamente così purtroppo. La tragedia di una #democrazia che non riesce a costruire #eguaglianza e #giustizia. Queste immagini del Parlamento americano segnano un’epoca. Dalla quale non si esce senza giustizia ed eguaglianza. #washington twitter.com/fabriziobarca/…

 

Dall'account twitter di Stefano Cappellini

Come trasformare un'insurrezione di suprematisti, razzisti, nazisti dell'Illinois e vichinghi dell'Alabama nella solita mozione "compagni, abbiamo dimenticato le periferie"

stefano cappellini

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?