europe the final countdown toninelli conte di maio salvini bongiorno

PERCHE' SALVINI NON FA SALTARE IL GOVERNO? PERCHE' TEME CHE NASCA “UN GOVERNICCHIO OSCENO CON L’APPOGGIO ESTERNO DEL M5S” – IL VICEPREMIER LEGHISTA FRENA I SUOI TENTATI DALLE ELEZIONI ANTICIPATE DOPO I TENTENNAMENTI DI CONTE SULLA FLAT TAX – DI MAIO SI RIALLINEA AL PREMIER: “TROVI SALVINI LE COPERTURE PER IL TAGLIO FISCALE”- IL DUELLO SULLA MANOVRA 2020, IL LEADER DEL CARROCCIO: “SE QUALCUNO DICESSE: NON SFORBICIAMO IL FISCO, LA MANOVRA NON LA FAREBBE CON ME...”

Alberto Gentili per il Messaggero

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

 

 

La distanza tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini è racchiusa in un ma e in un ovviamente. Appena sbarcato a Malta portando sulle spalle il nuovo, pesante, ultimatum dei partner europei e l'aut aut in direzione opposta di Matteo Salvini, il premier mette a verbale: «Abbassare le tasse è un obiettivo comune di tutto il governo, quindi anche mio. Ma, ovviamente, tenendo i conti in ordine...». E spera di riuscire a convincere Bruxelles a rinviare sentenza: «Devono giudicarci sulla legge di bilancio, non ora», confida a margine del summit a La Valletta dei Paesi del Sud Europa.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO CHERNOBYL BY LUGHINO

La novità è che la posizione di Conte, determinato come ha detto più volte a non passare alla storia come il premier che ha portato l'Italia in procedura d'infrazione, torna a essere condivisa da Luigi Di Maio. Il leader 5Stelle, terrorizzato dall'ipotesi elezioni in settembre, a metà pomeriggio mette a verbale: «Se si guarda al responso delle elezioni europee in ogni caso la prossima manovra toccherà alla Lega. E' una loro responsabilità innanzitutto». Della serie: caro Matteo, la palla è nel tuo campo, vediamo come vuoi fare la flat tax e dove trovi le coperture. Se vorrai farla in deficit, dovrai dirlo agli italiani. Impostazione condivisa dal premier.

 

La mossa di Di Maio è la risposta alla nuova accelerazione di Salvini. Il capo della lega si dice convinto che riuscirà a non andare a sbattere: «Se si tratta con Bruxelles con pari dignità un accordo si raggiunge», dice ai suoi a metà giornata riuniti a Via Bellerio, «anche in passato è stata minacciata la procedura d'infrazione, ma poi alla fine si è sempre evitata. Vedrete, finirà così anche questa volta».

 

tria di maio salvini conte

Forte di questa convinzione, Salvini rilancia «la rivoluzione fiscale alla Trump». E scandisce un nuovo ultimatum a Conte e Tria spostando, al pari di Di Maio, la sfida sulla legge di bilancio per il 2020 che verrà scritta in autunno: «Il governo durerà se taglierà la tasse. Se qualcuno dicesse: facciamo la manovra economica e non sforbiciamo il fisco, la manovra non la farebbe con me...».

 

IL DILEMMA DI MATTEOChi ha parlato con Salvini però lo descrive, a sorpresa, «preoccupato». Di fronte «a un grande dilemma». Il leader leghista sa che per questa partita estiva con Bruxelles sulla procedura d'infrazione può contare su Conte, Di Maio e il ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Tant'è, che sia il premier che il responsabile economico ancora ieri hanno escluso la possibilità di realizzare la manovra correttiva sollecitata dall'Ecofin, garantendo una riduzione di due decimali del rapporto deficit-Pil grazie ai risparmi derivanti dal reddito di cittadinanza e alle maggiori entrate Iva. Ma Salvini teme che in autunno «tutto possa cambiare». E che gli potrebbe essere negata la flat tax, vista la contrarietà del premier e del ministro dell'Economia (con la sponda del Quirinale) ad infrangere i vincoli di bilancio e di arrivare alla rottura con Bruxelles a causa del taglio fiscale in deficit.

 

DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

Da qui il dilemma del capo leghista: se non forza non ottiene la flat tax, ma se tira troppo la corda c'è il rischio di far cadere il governo. E se dovesse aprirsi la crisi, è il grande timore di Salvini, le elezioni che potrebbero permettergli di andare all'incasso e di raddoppiare (come dicono i sondaggi) il numero dei parlamentari con in più la speranza di una vittoria in solitario, potrebbero evaporare.

 

REBUS ZINGARETTICon i suoi il leader del Carroccio rivela infatti il timore che in caso di crisi possa nascere in Parlamento un «governicchio osceno» con dentro tutti, «forse con l'appoggio esterno dei 5Stelle», al grido impediamo in Italia l'avvento di un Orban nostrano. «Tutto dipende da Zingaretti», confida Salvini, «se il segretario dem tenesse il punto e chiedesse davvero le urne, sarebbe fatta. Altrimenti ci terrebbero a bagnomaria per mesi e anni. E addio elezioni per andare all'incasso...». Ecco la ragione per la quale - nonostante tutto il partito a cominciare da Giancarlo Giorgetti gli chiede da giorni di andare al diavolo i 5Stelle e di correre alle elezioni in settembre - Salvini tiene ancora in piedi il governo giallo-verde. E allo stesso tempo benedice la scissione di Forza Italia cui lavora Giovanni Toti per un centrodestra federato e a trazione leghista.

 

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

In ogni caso il vicepremier del Carroccio tirerà le somme dopo il 9 luglio, quando verrà ufficializzata o meno la procedura d'infrazione. Partita che Conte e Tria giocano con le mani legate, non potendo fare la manovra correttiva richiesta dall'Unione europea. La loro speranza è che bastino a Bruxelles le nuove tabelle che accompagneranno la nota di assestamento di bilancio, che il governo varerà tra fine mese e inizio luglio. E in cui compariranno le maggiori entrate fiscali (dovute all'Iva) e i risparmi da Reddito e quota 100. 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...