francesco paolo figliuolo

IL PIANO DI FIGLIUOLO - CREARE UNA TASK FORCE DELLO STATO CHE COLMI EVENTUALI RITARDI O MANCANZE STRUTTURALI DELLE REGIONI SUL FRONTE DELLE VACCINAZIONI - SI TRATTEREBBE DI "SQUADRE" COSTITUITE DALLE FORZE ARMATE E DALLA PROTEZIONE CIVILE, PRONTE A ESSERE MOBILITATE PER TRASPORTARE PIÙ VELOCEMENTE LE DOSI, AUMENTARE IL NUMERO DEI VACCINATORI E PREDISPORRE UNA LOGISTICA ADEGUATA

Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"

 

FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

Tenere in equilibrio i tre numeri vitali per sconfiggere il Covid: ecco l' obiettivo prioritario del commissario straordinario Francesco Figliuolo. Da questo equilibrio, infatti, passa la vittoria sulla pandemia. I tre parametri in questione sono gli abitanti di una Regione, i suoi contagiati e i vaccinati. Alcuni territori, ad esempio il Lazio, riescono da soli a bilanciare questi tre dati. Altri, come l' Emilia Romagna, segnano per il momento un forte squilibrio.

 

Il compito del generale è proprio quello di colmare queste disparità tra aree geografiche del Paese. Anche, se necessario, spostando risorse, uomini, medici e mezzi da una Regione a un' altra. Anche, eventualmente, impiegando l' esercito. E, nel caso, la Protezione civile.

 

francesco paolo figliuolo

Sono ore intense e complesse, per Figliuolo. Nulla è ancora esecutivo, ma la riflessione è in corso. Il primo passo sarà mosso già domani, in un incontro con i presidenti delle Regioni a cui prenderanno parte anche i ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza, oltre al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Il commissario intende «ascoltare» i governatori. E poi agire, senza perdere tempo.

 

Il senso dell' operazione è chiaro: creare una sorta di "forza di intervento rapida" dello Stato che colmi eventuali ritardi o mancanze strutturali delle Regioni sul fronte delle vaccinazioni. Di fatto, delle "cellule" costituite dalle Forze armate e, se necessario, dalla Protezione civile. Pronte a essere mobilitate da Figliuolo, con l' eventuale sostegno di Curcio. Con molteplici obiettivi.

franco gabrielli fabrizio curcio 1

 

Il primo è quello di trasportare ancora più velocemente le dosi. Il secondo è aumentare il numero dei vaccinatori, anche sfruttando i medici dell' esercito. Il terzo è predisporre una logistica adeguata a una campagna vaccinale di massa. Una centralizzazione dell' emergenza, insomma. Che dovrebbe essere recepita da una sorta di protocollo che sarà concordato con i governatori. Finora Figliuolo si è presentato alle riunioni in tuta mimetica. È un generale e nella vita precedente si è occupato della logistica dell' esercito.

francesco paolo figliuolo mattarella

 

Sfrutterà queste conoscenze in diverse direzioni. Innanzitutto per allestire centri vaccinali in parcheggi di ospedali, centri commerciali, piazze. Ma anche per mobilitare unità mobili - con piccole squadre di medici e infermieri - in grado di raggiungere i Comuni più piccoli, snellendo le liste d' attesa delle Regioni più in difficoltà. E poi ancora per favorire le vaccinazioni nei luoghi di lavoro. Di quest' ultimo aspetto inizierà a ragionare oggi assieme alle parti sociali, affiancato da Andrea Orlando, Speranza e Gelmini. Ma non basta. Pesano anche le priorità nella vaccinazione, in questa fase.

 

Fin dall' inizio è stata stabilita una precedenza per chi è impiegato nei servizi essenziali. Ma è sull' interpretazione di questo dettato che in alcuni territori certe categorie meno esposte di altre hanno "sorpassato" nell' immunizzazione chi più rischia con il virus. Anche su questo aspetto l' esecutivo intende intervenire, precisare, orientare le prossime scelte. E lo stesso farà ritoccando i criteri di distribuzione delle dosi tra Regioni, alla luce dei tre numeri da mantenere in equilibrio.

fabrizio curcio 1

 

L'operazione è affidata integralmente al commissario. Ma cerca di fornire risposte a quanto proposto dal premier Mario Draghi fin dall' inizio del suo mandato. Per l' ex banchiere centrale, al primo posto deve necessariamente esserci l' immunizzazione di massa. «La nostra assoluta priorità».

 

E questo perché a suo avviso non esiste più un' emergenza sanitaria distinta da quella economica: sono ormai strettamente legate e risolvere la prima significa superare la seconda. Diversi governatori, d' altra parte, credono che sia arrivato il momento di imprimere una svolta con l' aiuto di Roma. Anche perché la stanchezza è tanta e la pandemia risucchierà nei prossimi due mesi altre energie preziose.

 

vaccino covid 3

Non tutto quanto fatto finora è da buttare, sia chiaro. Soltanto ieri in Italia sono state somministrate 123 mila dosi. Il traguardo di trecentomila al giorno è ancora lontano, ma è prevedibile che l' aumento dell' afflusso di vaccini nelle prossime settimane migliori le attuali performance. Una mano, in questo senso, arriverà anche dalla circolare firmata dal ministero della Salute, in cui si prevede una sola inoculazione di vaccino per chi è già stata malato di Covid. Siccome il virus ha colpito finora tre milioni di italiani, il "risparmio" sarà di tre milioni di dosi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”