matteo piantedosi

PIANTEDOSI, COME SI CAMBIA PER NON SPARIRE – IL MINISTRO DELL'INTERNO, A CUI MELONI HA SFILATO IL DOSSIER MIGRANTI, CERCA DI RILANCIARSI MEDIATICAMENTE CON DICHIARAZIONI DAI TONI POLEMICI E UN UTILIZZO MASSICCIO DEI SOCIAL (GRAZIE A UNA NUOVA “BESTIOLINA” AL VIMINALE) – LA COLTELLATA DEL LEGHISTA CALDEROLI SUL CAOS MIGRANTI (“CON SALVINI MINISTRO TUTTO CIÒ NON SUCCEDEVA”) HA FATTO USCIRE IL PREFETTO DAL BUNKER PER REPLICARE A MUSO DURO….

Estratto dell'articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”

 

matteo piantedosi - matteo salvini

Che poi uno si domanda: che ci fa su Instagram questo austero signore, nato a Napoli sessanta anni fa sotto il segno di terra del Toro e originario dell’avellinese Pietrastornina, laurea in giurisprudenza a Bologna, una carriera al ministero dell’Interno, del quale è poi giunto alla guida, come tecnico in quota Lega, nel governo Meloni?

 

Immagini rapide, la premier e Ursula von der Leyen che si stampano un bacio per guancia in quel di Lampedusa, e lui, Matteo Piantedosi, che cammina e parla.

 

[…]

 

giorgia meloni ursula von der leyen matteo piantedosi a lampedusa

Ma che abbia inaugurato una sorta di seconda vita, pare difficile non vederlo. Che di fare il vaso di coccio, con il governo dell’immigrazione che vacilla, sbanda e sbraca e con il leader leghista che, seppur di rimbalzo, lo usa come sacco dei pugni, sembra averne abbastanza.

 

Un avvertimento esplicito lo ha dato nell’intervista a Fiorenza Sarzanini, sul Corriere : «Basta miopi calcoli politici, sia nella maggioranza sia nell’opposizione». La critica all’opposizione ci sta, è il minimo sindacale, ma il segnale, è ovvio, è tutto per la maggioranza, o per lo meno per una sua parte.

 

matteo piantedosi giorgia meloni

Le parole di Roberto Calderoli, poi, gli hanno fatto capire che non ce n’era per nessuno. La frase «con Salvini ministro tutto ciò non succedeva», era senz’altro un attacco alla principale competitor elettorale, Giorgia Meloni, ma lo schiaffo al ministro era fin troppo evidente per lasciar correre.

 

E infatti Piantedosi è subito uscito dal bunker e ha scelto Ping Pong , la trasmissione di Rai Radio 1, per restituire il colpo e negare che ci sia una regia europea complottarda dietro gli sbarchi: «Io non ho prove, se Matteo Salvini lo ha detto, le sue supposizioni avranno sicuramente qualche fondamento. Lui da leader politico può dirlo, io da ministro dell’Interno devo avere prove concrete».

 

[…]

 

MATTEO PIANTEDOSI ROBERTO CALDEROLI

Non che le espressioni d’esordio del ministro non avessero fatto rizzare i capelli in capo anche a Palazzo Chigi. Disse dopo la tragedia di Cutro: «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli».

 

Come anche la definizione dei migranti ai quali si impediva lo sbarco come «carico residuale». Sarà anche per questo che ha deciso di stringere i bulloni sul piano della comunicazione, e di affidarsi a qualcuno che lo aiutasse a uscire dalle sabbie mobili. Ecco allora, lo ha raccontato Simone Canettieri sul Foglio, l’arrivo dalla Puglia in zona Viminale di Giuseppe Inchingolo, fondatore della società Artsmedia, in un recente passato collaboratore stretto di Luca Morisi, il creatore della «Bestia» dei tempi d’oro di Salvini. Primo risultato: oltre cinquantacinquemila amici nel profilo Facebook del Viminale.

 

antonio tajani matteo salvini matteo piantedosi

Insomma, alla fine della fiera, un rafforzamento della propria posizione personale, almeno dal punto di vista mediatico (e ieri sera era da Bruno Vespa dopo il Tg1), che completamente disarmati non si va alla guerra. E poi un avvicinamento istituzionale e politico alla presidente del Consiglio, perché ballare da soli va bene, ma fino a un certo punto. Infine una garbata quanto decisa differenziazione dal cambio di passo salviniano, troppo preso dalla sua battaglia per pensare alle sorti del suo (o quasi ex suo) ministro dell’Interno.

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo piantedosi parata 2 giugno matteo piantedosi beppe salamatteo piantedosi matteo piantedosi premio guido carli 2023Gerald Darmanin e Matteo Piantedosi

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...