raiway carlo fuortes mario draghi

PIÙ FUORTES, RAGAZZI! – DRAGHI METTE IN VENDITA LE TORRI RAI PER SALVARE FUORTES: CANCELLATO IL VINCOLO INSERITO DA RENZI, CHE IMPEDIVA A VIALE MAZZINI DI SCENDERE SOTTO AL 51% DI RAI WAY. ORA L'AD POTRÀ FAR QUADRARE IL BILANCIO CON I RICCHI INCASSI DALLA SVENDITA DEGLI IMPIANTI DI TRASMISSIONE. SI VA VERSO LA FUSIONE CON EI TOWERS DI CUI MEDIASET HA IL 40%. E BERLUSCONI GODE…

RAI WAY 2

1 - RAI WAY CORRE IN BORSA (+7,7%) CON DPCM PER DISCESA RAI SOTTO 51%

(askanews) - Rai Way sugli scudi a Piazza Affari (+7,7% a 5,15 euro) sulla notizia che il premier Mario Draghi ha firmato un Dpcm che rende immediata la possibilità per Viale Mazzini di scendere sotto il 51% della società che controlla le torri televisive. Mossa che aprirebbe le porte a un M&A, con il mercato che guarda a un polo con Ei Towers, oggi partecipata da F2i e Mediaset.

 

2 - RAI, IL GOVERNO DÀ VIA LIBERA ALLA VENDITA DELLA SOCIETÀ DELLE TORRI RAI WAY. USIGRAI: “SOLO UN MODO PER RIPIANARE IL BUCO DI VIALE MAZZINI”

Da www.Ilfattoquotidiano.it

 

Via libera del governo alla possibilità per la Rai di cedere le sue quote nella società delle torri di trasmissione, con un’operazione che apre la strada al riassetto del settore. Il presidente del consiglio Mario Draghi ha firmato un dpcm che consente a Viale Mazzini di scendere sotto la quota del 51% della sua partecipazione azionaria in Rai Way, attualmente fissata al 65%.

 

carlo fuortes foto di bacco

L’azienda, quotata in borsa, possiede la rete di diffusione del segnale radiotelevisivo. Ora il progetto di fusione con Ei Towers, che detiene le infrastrutture di trasmissione di Mediaset in Italia, potrà essere riavviato. Il sindacato Usigrai ha chiesto chiarimenti: “Perché il governo apre alla possibilità che la Rai perda il controllo delle proprie torri di trasmissione?

 

MARIO DRAGHI

Rispetto a un asset strategico per l’azienda di Servizio Pubblico il governo ha il dovere di spiegare le ragioni di questa scelta”, scrive in una nota. “Prima di mettere in mani private un patrimonio pubblico di questa portata deve dire qual è il progetto strategico per il sistema paese rispetto al tema delle torri di telecomunicazioni e trasmissione.

torri mediaset

 

Ad oggi sembra solo un modo per consentire all’AD della Rai di fare cassa con una nuova ondata di vendita. Dunque, ancora una volta – esattamente come nel 2014 – il governo causa il buco nelle casse della Rai, non assicurando a Viale Mazzini il 100% dei ricavi da canone, e poi chiede alla Rai di vendere i propri ripetitori per ripianare quel buco e tenere i conti in pareggio. Ci auguriamo di sbagliarci. Ma ad oggi questo è il messaggio”.

 

RAI WAY

Un tentativo infatti era già stato messo in piedi sette anni fa quando il Biscione, che allora possedeva la maggioranza delle azioni della società, tentò di lanciare un’opa su Rai Way, che si infranse sull’opposizione del governo Renzi, contrario alla vendita delle torri, ritenute un asset strategico del Paese.

 

Una norma del 2014, ora superata dal decreto Draghi, impediva alla tv pubblica di scendere sotto il 51%. A questo punto lo scenario appare destinato a cambiare. Ei Towers è posseduta al 60% dal gruppo F2i, guidato da Renato Ravanelli, e al 40% da MediaForEurope (Mfe), il nuovo nome di Mediaset.

antenne mediaset ei towers

 

Allo studio ci sarebbe la creazione di un nuovo gruppo, in grado di capitalizzare oltre due miliardi di euro, che controllerebbe tutte le infrastrutture nazionali e potrebbe realizzare sinergie gestionali e quindi una riduzione dei costi a vantaggio anche della Rai, già alle prese con un piano di tagli per far fronte alle minori entrate.

 

carlo fuortes

Un piano tutto da definire, che potrebbe trovare l’opposizione di diverse forze politiche, come successo nel 2015. Ad alzare la voce, al momento, è proprio il partito dell’ex premier Matteo Renzi. E’ “un provvedimento grave”, approvato “senza alcuna trasparenza e senza che sia stato detto a cosa debbano servire questi soldi in più che arrivano nelle tasche della Rai”, afferma Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della Commissione di Vigilanza, che aggiunge: “La garanzia che le torri restassero un bene pubblico, posta da Renzi nel 2014, sarebbe quindi stata cancellata senza alcuna rassicurazione sulla destinazione di questo patrimonio. Una pagina pessima, verificherò se ci sono strumenti parlamentari o di altro tipo per bloccare questa decisione”.

ei towers

RAIWAY

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…