PIU’ IL SUD SOFFRE, PIU’ IL NORD GUADAGNA: LA CRISI FA GODERE GERMANIA & C.

Maurizio Ricci per La Repubblica

Qualcuno possibilmente Angela Merkel o il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann - dovrebbe spiegare ai tedeschi che prestare non è la stessa cosa che regalare. E garantire un prestito è un'altra cosa ancora. D'altra parte, come dimostra qualsiasi banca, a prestar soldi si può anche guadagnare.

Insomma, l'idea che, dall'inizio della crisi, il contribuente di Monaco o di Amburgo venga sistematicamente borseggiato da avidi debitori meridionali è una leggenda metropolitana, raccontata, peraltro, non solo in tedesco. Ad alimentare l'equivoco provvede anche la stampa anglosassone che definisce abitualmente la Germania come il paymaster, l'ufficiale pagatore della crisi europea.

Ma è un'immagine fasulla. In tre anni e mezzo di crisi europea, il contribuente tedesco ha sborsato pochi spiccioli e, comunque, meno degli altri. Non ha perso un solo centesimo, come non ne hanno persi gli altri paesi del Nord, Finlandia, Austria, Olanda. Anzi, ha principescamente guadagnato decine di miliardi di euro e altri ne guadagnerà ancora.

Se si mettessero a far di conto, i falchi del Nord, tedeschi o finlandesi, non solo smetterebbero di recriminare sulla crisi europea e sui neghittosi paesi del Mediterraneo, ma potrebbero chiedere, egoisticamente, un bis.

In tre anni e mezzo di crisi, gli unici euro effettivamente sborsati dai contribuenti europei sono i quasi 53 miliardi di euro, prestati alla Grecia nel 2010. In cifra assoluta, la Germania ha prestato più degli altri, ma solo perché è il paese più grande: in rapporto al Pil, il contributo tedesco - ha rilevato, tempo fa, una grande banca, Crédit Suisse - è inferiore a quello dell'Estonia e anche dell'Italia.

Dopo il prestito alla Grecia, ci sono stati interventi europei per altri 400 miliardi di euro nei paesi in difficoltà. Ma sono stati finanziati dal fondo europeo di salvataggio che ha rastrellato i relativi soldi sul mercato, emettendo obbligazioni. E' vero che questi titoli sono garantiti dai paesi europei più forti, in testa la Germania. Ma perché queste garanzie entrino in gioco e producano perdite, occorre che i paesi che hanno ottenuto gli aiuti - Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Cipro - dichiarino bancarotta e non restituiscano i prestiti.

Oggi, è un'ipotesi remota. Irlanda e Portogallo stanno uscendo dalla situazione di emergenza e dal programma di aiuti e, presto, torneranno a rivolgersi direttamente ai mercati. Cipro è, comunque, minuscola e una bancarotta spagnola è sempre stata ritenuta pressoché impossibile. Quanto alla Grecia, secondo Bruxelles il risanamento è a buon punto. Ma gli interventi della Bce a rastrellare titoli, per cui alla fine i falchi, sia pure pro quota, potrebbero essere chiamati a coprire le perdite?

Ci sono 200 miliardi di euro in Btp e in Bonos, acquistati dalla Bce nella seconda metà del 2011, per tamponare la crisi italiana e spagnola. Béh, si è rivelato un investimento con i fiocchi: acquistati quando i rendimenti toccavano il 6-7 per cento, quindi a prezzi stracciati, possono essere rivenduti oggi, con i rendimenti scesi al 3-4 per cento, a prezzi assai più alti. La Bce non rivela i suoi profitti, ma la Finlandia sì.

«Come conseguenza imprevista della crisi, la Finlandia avuto benefici enormi» dichiara candidamente alla Reuters Martti Salmi, capo degli affari internazionali del ministero delle Finanze di Helsinki. Nel 2012, grazie ai profitti sui titoli greci, spagnoli e portoghesi in portafoglio, la banca centrale della piccola Finlandia ha versato 227 milioni di euro nel bilancio statale. Nel 2011, erano stati 180 milioni. Quest'anno sono previsti 360 milioni di euro. In proporzione, la Bundesbank ha probabilmente guadagnato molto di più.

Ma i veri guadagni tedeschi e falchi in genere li hanno fatti altrove, risparmiando sugli interessi dei loro titoli di Stato. Mediamente, il Bund paga due punti percentuali di interesse in meno agli investitori, rispetto a tre anni fa. Secondo il gigante delle assicurazioni Allianz, in questo modo Berlino ha risparmiato oltre 10 miliardi di euro.

Secondo l'autorevole istituto Ifw, il risparmio è stato di 8,6 miliardi nel solo 2011 e altri 9,6 miliardi nel 2012. E, siccome molti titoli venduti sono a scadenza decennale, i guadagni continueranno: Allianz calcola che il beneficio per il bilancio tedesco sarà, complessivamente, di 67 miliardi di euro.

Sono ancora monetine, rispetto al vero e grande guadagno: il mantenimento della moneta unica. Di fronte al montare della propaganda antieuro, in vista delle elezioni, la Fondazione Bertelsmann ha commissionato uno studio sugli effetti del ritorno al marco. Per le esportazioni, il volano dell'economia tedesca, sarebbe un colpo durissimo: una moneta assai più cara, come il marco, comprometterebbe la competitività delle merci tedesche. Lo studio calcola che il Pil sarebbe, ogni anno, più basso dello 0,5 per cento sono quasi 100 miliardi di euro l'anno.

 

ENRICO LETTA E ANGELA MERKELweidmann draghi PROTESTE DEGLI INDIGNADOS A MADRID POVERTa AD ATENE Monti con il premier finlandese Jyrki Katainen MARK RUTTEPROTESTE IN PORTOGALLO CONTRO LA TROIKA E L AUSTERITY PROTESTE IN PORTOGALLO CONTRO LA TROIKA E L AUSTERITY BOT TITOLI STATOANGELA MERKEL INTERVISTA CON LA RIVISTA BRIGITTE

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)