carlo massagli giuseppe conte al sisi giulio regeni

LA POLITICA ESTERA DEL CONTE CASALINO? IL BARATTO CON UNA VITA STRONCATA – IL PREMIER HA RISOLTO COSÌ IL CASO REGENI: GLI EGIZIANI DI AL SISI SI COMPRANO 2 NAVI MILITARI DESTINATE ALLA MARINA MILITARE ITALIANA E PREMIA L’AMICO AMMIRAGLIO MASSAGLI, ARTEFICE DELL’AFFARE CON L’EGITTO, CON UN POSTO AI SERVIZI SEGRETI - CON QUESTA MOSSA IL CONTE MAX SBUGIARDA E ANNICHILISCE SUBITO IL REDIVIVO DI MAIO, CHE 8 MESI FA AVEVA PROMESSO AI REGENI UN CAMBIO DI PASSO SULLA VICENDA DEL RICERCATORE ITALIANO TORTURATO E UCCISO IN EGITTO

giulio regeni 1

DAGONEWS

La famiglia Regeni: ‘’Questo governo ci ha tradito’’. Indignazione e sconcerto della famiglia del ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto. La procura di Roma, che aveva messo sotto indagine alcuni spioni egiziani considerati coinvolti nel sequestro e nell’assassinio del giovane italiano, attendeva da anni le risposte della Sfinge al Sisi.

 

REGENI FAMIGLIA

E le risposte egiziane sono arrivate: compriamo le navi e pari e patta. L’Avvocato degli italiani accetta senza fare una piega alla pochette. Lo Schiavo di Casalino vende agli egiziani 2 navi militari destinate alla Marina Militare italiana e premia l’amico Ammiraglio Massagli, artefice dell’affare con l’Egitto, con un posto ai servizi segreti.

 

GIUSEPPE CONTE E IL MASSAGGIO CARDIACO

Così Massagli, dopo aver tolto le navi all’odiato ammiraglio Cavo Dragone, che gli aveva soffiato il posto di capo di stato maggiore della Marina, al primo incontro tra spioni potrà chiedere scusa ai servizi egiziani per la scocciatura dell’indagine della Procura e per le proteste della famiglia Regeni e della opinione pubblica.

 

Ma non è finita qui... con questa mossa il Conte Max sbugiarda e annichilisce subito il redivivo Di Maio, che 8 mesi fa aveva osato promettere alla famiglia Regeni un cambio di passo sulla gestione della vicenda (ciao core..) La famiglia Regeni e l’Italia piangono e l’Avvocato degli amici… suoi gode. A modo suo giustizia è fatta.

 

 

massagli

LA DELUSIONE DELLA FAMIGLIA REGENI "QUESTO GOVERNO CI HA TRADITO"

Giuliano Foschini per “la Repubblica”

 

Era l'otto ottobre del 2019. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, incontrò alla Farnesina i genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio. «Per l'Italia - disse - è arrivato il momento di cambiare passo e atteggiamento nei rapporti con l'Egitto. Lo stallo con l'Egitto non è più tollerabile. Per noi la verità sull'omicidio di Giulio è una priorità che non può subire alcuna deroga». Otto mesi dopo il cambio di passo è arrivato.

 

Ma in direzione opposta rispetto a quanto era lecito immaginarsi. Il governo ha dato il via libera alla vendita all'Egitto di due fregate Fremm, importati navi militari costruite in Italia da Fincantieri. A sbloccare l'affare una telefonata, avvenuta domenica, tra il premier Giuseppe Conte e il presidente egiziano Al Sisi.

AL SISI DI MAIO

 

Una vendita delicatissima perché quelle navi erano destinate alla Marina militare italiana che, già nei mesi scorsi, aveva fatto trapelare tutto il suo disappunto per l'operazione. Delicatissima perché certifica un nuovo strettissimo legame politico e commerciale tra l'Italia il governo del Cairo, che mai in questi quattro anni ha collaborato per trovare i nomi dei sequestratori, torturatori e assassini di Giulio Regeni.

 

egitto torture bunker regeni 1

E che il 7 febbraio ha arrestato lo studente egiziano dell'università di Bologna, Patrick Zaki. Che, ancora oggi, tiene in carcere. La notizia della vendita delle fregate ha, inevitabilmente, sconvolto i genitori di Giulio che fino a questo momento non si erano mai sottratti agli incontri con il presidente Conte, il ministro Di Maio e gli esponenti dell'esecutivo, certi di trovare una sponda reale per arrivare alla verità sulla morte di loro figlio.

giulio regeni

 

«E invece ora questo governo - dicono a Repubblica Paola e Claudio, insieme con il loro legale Alessandra Ballerini - ci ha traditi». Si sentono presi in giro, anche perché ancora domenica, nel comunicare la telefonata con Sisi, Conte ha detto (è la dodicesima volta da quando è premier) di aver «ribadito la collaborazione giudiziaria nel caso Giulio Regeni» (lo stesso non ha fatto Sisi: nei dispacci egiziani il nome di Giulio non c'era).

 

«Ci sentiamo traditi. Ma anche offesi e indignati dall'uso che si fa di Giulio» dice ancora la famiglia Regeni. «Perché ogni volta che si chiude un accordo commerciale con l'Egitto, ogni volta che si certifica che quello di Al Sisi è un governo amico, tirano in ballo il nome di Giulio come a volersi lavare la coscienza. No, così non ci stiamo più».

massagli

 

Parole durissime che, inevitabilmente, scateneranno polemiche all'interno di una maggioranza già fortemente divisa sulla questione. La possibilità della vendita delle due fregate era stata già avanzata a gennaio, ma poi fatta rientrare proprio per i dissapori con Leu (che anche ieri si è detta in disaccordo rispetto all'operazione) e pezzi di Partito democratico e Movimento 5 Stelle.

 

Come aveva raccontato Repubblica nei giorni scorsi, l'affare rientrerebbe oggi in un pacchetto ancora più ampio che prevede oltre alla vendita delle due fregate (una, la Emilio Bianchi, è stata varata il 25 gennaio, nell'anniversario del sequestro Regeni) anche la vendita di pattugliatori navali, cacciabombardieri e aerei addestratori M346.

 

Giulio Regeni

Nell'ambito di un legame, sulla vendita di armi, solidissimo con l'Egitto: da mesi il governo di Al Sisi è il miglior cliente dell'industria bellica italiana. «Le navi e le armi che venderemo all'Egitto serviranno per perpetuare quelle violazioni dei diritti umani contro le quali abbiamo sempre combattuto» dicono però i genitori di Giulio insieme con il loro avvocato, da sempre in prima linea, dopo l'assassinio del figlio, per difendere i diritti umani nel paese arabo.

 

Dove in questi anni sono stati arrestati, e tenuti in carcere per mesi, anche uno dei loro consulenti, Mohammed Abdallah, e Amal Fathy, moglie di Mohammed Lotfy, segretario dell'organizzazione a cui si sono rivolti per seguire la loro difesa, l'Ecrf. «Lo abbiamo detto dal principio: la nostra battaglia non è soltanto per Giulio ma per tutti i Giulio di Egitto» dicono Paola e Claudio.

 

VIGNETTA GIANNELLI - AL SISI COLLABORA SUL CASO REGENI

Le promesse mancate dei governi italiani sono state tante. Ma ancora di più sono quelle del governo egiziano: in questi quattro anni e mezzo sono state decine le bugie e i depistaggi che Il Cairo ha provato, compreso l'omicidio di cinque innocenti ingiustamente accusati dell'omicidio i Giulio.

 

Nonostante gli annunci da più di un anno - da quando cioè sono stati iscritti nel registro degli indagati sei agenti della National Security, il servizio segreto civile egiziano, accusati del sequestro di Giulio - la procura generale di Roma ha interrotto ogni collaborazione giudiziaria di fatto con la procura di Roma. Che attende ancora gli esiti di alcune rogatorie.

 

Il governo ha sempre tranquillizzato la famiglia Regeni. Che in più occasioni ha sempre ribadito che la questione non attiene a un lutto personale, ma a una questione della democrazia di un paese che non può che pretendere verità per l'assassinio di un suo cittadino.

REGENI

 

«Ora, però, è stato raggiunto il limite - dicono Paola, Claudio e l'avvocato Ballerini - Non ci presteremo mai più a nessuna presa in giro da parte degli esponenti di questo governo».

FUNERALE REGENIgiulio regeni REGENIGIULIO REGENI CON LA FAMIGLIAFUNERALE REGENI

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...