manfred weber silvio berlusconi

POVERO SILVIO, COSTRETTO AD AGGRAPPARSI AL PPE – IL PRESIDENTE DEL PARTITO POPOLARE EUROPEO È ANDATO IN PELLEGRINAGGIO AD ARCORE PER DARE IL SUO APPOGGIO AL “BANANA”. MA DAVVERO SPERANO CHE UN TEDESCO (PERALTRO NON PROPRIAMENTE SIMPATICO) POSSA CONVINCERE ANCHE SOLO UN ELETTORE ITALIANO A VOTARE FORZA ITALIA PER SENSO DI RESPONSABILITÀ? – I SONDAGGI SONO IMPIETOSI: IERI PER LA PRIMA VOLTA GLI AZZURRI SONO STATI SORPASSATI DAL TERZO POLO RENZI-CALENDA…

 

 

 

1 - FORZA ITALIA VACILLA E SI APPOGGIA AL PPE "STRINGIAMO I DENTI"

Fra. Gri. per “La Stampa”

 

silvio berlusconi manfred weber

La parola d'ordine, ora, nelle segrete stanze di Forza Italia, è «stringere i denti» e niente panico. Certo, gli ultimi sondaggi vanno male. E poi il Cavaliere ogni giorno di più mostra la sua età. Ormai è a tutti gli effetti Nonno Silvio che manda in giro la fotografia con i nipotini imbronciati. Ieri, nella pillola elettorale, mano sul cuore, diceva: «Caro elettore, se vuoi aiutare i miei coetanei, gli anziani, devi votare Forza Italia».

 

Eppure ci sperano ancora di andare non malaccio. «I sondaggi di partenza - racconta un big del partito - ci davano in partenza tra il 7 e l'11%. Adesso siamo al minimo. Speriamo di non fermarci qui. D'altra parte la campagna elettorale è appena iniziata».

 

silvio berlusconi manfred weber

Il rischio però è di fermarsi ai blocchi di partenza quando tutti gli altri vanno avanti, rosicchiano fette di consenso, smuovono qualche indeciso. Forza Italia, sotto questo profilo, sembra un pugile imbolsito, fermo sulle gambe.

 

«Non è affatto così - reagisce il nostro uomo di Forza Italia - perché è stato Berlusconi il primo a capire che la campagna elettorale in piena estate sarebbe stata diversa da tutte le altre e si è inventato le pillole, via social. Adesso gli stanno andando dietro».

 

Certo, a 85 anni suonati, il Cavaliere non potrà girare l'Italia per comizi a differenza dei giovani rampanti, che si tratti di Meloni o Salvini, Conte o Letta. Batterà le televisioni. E sui territori ci andranno i candidati. Ma non è la stessa cosa.

manfred weber silvio berlusconi

 

La cifra della campagna elettorale azzurra, da questo momento sarà diversa. Quanto più gli altri ci metteranno energia, tanto più Forza Italia batterà sull'usato sicuro, l'esperienza, la solidità delle alleanze internazionali.

 

Per questo motivo puntano tantissimo sul Partito popolare europeo, il cui presidente, il tedesco Manfred Weber, due giorni fa era a Roma per incontrarsi con Antonio Tajani, e ieri a Milano per vedere Berlusconi. Il quale scrive sui social: «Ho ricevuto oggi l'amico Weber. Ci siamo confrontati sulla situazione europea ed internazionale con una particolare attenzione alle prossime elezioni in Italia». E se un tempo l'amicone era Putin, ora i tempi sono cambiati.

weber berlusconi

 

Il messaggio sottinteso ai moderati di centrodestra è che un futuro governo a trazione Meloni avrà un bisogno disperato di loro. Berlusconi stesso lo lascia capire, ricordando che il Ppe nell'Europarlamento conta 176 deputati provenienti da tutti i 27 Stati dell'Unione; 13 tra Capi di Stato e di governo; più Ursula Von der Leyen e Roberta Metsola, cioè i vertici delle istituzioni europee.

 

«Sento molto vicino il suo personale sostegno e quello del Partito Popolare europeo a Forza Italia che lo rappresenta orgogliosamente in Italia», dice infatti il Cavaliere. Nello sprint finale della campagna, Forza Italia sempre più richiamerà il Ppe. «Il nostro sforzo - conclude il big azzurro - è far capire che se voti Calenda, alla fine ti arriva un pateracchio con Letta e Conte. Se voti noi, saremo gli unici a poter discutere sul serio in Europa».

manfred weber silvio berlusconi 2

 

2 - IL PPE VOTA PER FORZA ITALIA «BERLUSCONI È LA GARANZIA»

Anna Maria Greco per “il Giornale”

 

Ora di pranzo, ad Arcore. Silvio Berlusconi accoglie Manfred Weber, con al fianco Antonio Tajani. Clima di familiarità, sostegno convinto a Forza Italia del presidente e capogruppo del Partito popolare europeo. Il leader bavarese è venuto in Italia per dare la sua «benedizione» agli azzurri, che rappresentano in Italia il Ppe e questa volta vedono vicino Palazzo Chigi, con la vittoria annunciata del centrodestra. Il suo è un «forte» invito a votare Fi, che sarà fissato anche in un video con il Cavaliere.

 

MANFRED WEBER SILVIO BERLUSCONI ANTONIO TAJANI

Berlusconi, dice, è «custode di un governo europeista per il futuro in Italia e questo è necessario in questo momento di crisi per rispondere alle preoccupazioni della gente sul prezzo del gas, la guerra, l'inflazione, l'occupazione». Aggiunge che Fi è una forza che ha esperienza, con Berlusconi leader e Tajani coordinatore, che rappresentano «figure importanti e convincenti». Chiunque voglia «stabilità» in Italia, aggiunge Weber, vuole un'Europa unita e deve votare Fi e il centrodestra. Fi è «garanzia» di fedeltà all'Europa per l'intera coalizione.

 

manfred weber antonio tajani 2

Il leader azzurro è soddisfatto, davanti alle telecamere racconta che a villa San Martino, con il «nostro presidente», l'«amico Manfred» si è confrontato sulla situazione europea ed internazionale con una particolare attenzione alle prossime elezioni e che sente «molto vicino il suo personale sostegno e quello del Ppe a Fi».

 

Poi dice: «Il prossimo governo dev' essere convintamente europeista, per darsi un'unica politica estera e della difesa». Weber ha già detto, il giorno prima in conferenza stampa con Tajani, che Fi è il partito di riferimento dei popolari, quello che più da' garanzie in Europa anche per i suoi rappresentanti, a cominciare dal vicepresidente del Ppe e numero due degli azzurri, che è stato a Bruxelles da Commissario e presidente dell'Europarlamento.

SILVIO BERLUSCONI E MANFRED WEBER

 

Inoltre, il leader dei popolari ha allontanato ogni dubbio sugli alleati di FdI e Lega, assicurando che il programma è convincente in un'ottica europeista e atlantista. «Per l'Ue la cosa più importante è che a Roma ci sia stabilità economica ed è garantita dal centrodestra».

 

Berlusconi è europarlamentare e assicura che ad Arcore con Weber c'è stata «forte condivisione su tutti i temi di attualità che abbiamo trattato», così come può «testimoniare come in questi anni la collaborazione tra noi e il Ppe sia stata ottimale» e tra i risultati il Cav cita «l'approvazione del Programma Next Generation EU, poderoso strumento da 750 miliardi di Euro per la ripresa italiana ed europea».

manfred weber antonio tajani

 

Il presidente di Fi rivendica l'«orgoglio» di rappresentare in Italia «la più grande famiglia politica europea, con un gruppo parlamentare di maggioranza di 176 deputati di tutti i 27 Stati dell'Unione, compresi quelli di Forza Italia che «è una delle più importanti delegazioni nazionali». Il Cavaliere, per far capire il peso del sostegno a Fi dei popolari in questa campagna elettorale, ricorda che a livello di Consiglio europeo il Ppe conta 13 tra Capi di Stato e di Governo, presiede con Ursula Von der Leyen la Commissione europea e con Roberta Metsola il Parlamento europeo. «Noi dunque - conclude l'ex premier- costituiamo e costituiremo l'asse operativo del Partito Popolare europeo. E sono certo che Forza Italia sostenuta dal Partito Popolare europeo otterrà un grande successo elettorale per il prossimo governo nazionale».

BERLUSCONI WEBER

 

Un incontro «lungo e positivo», assicura Tajani. Di lui si dice che i popolari lo vorrebbero premier o, in alternativa, ministro degli Esteri. Tajani replica alle voci assicurando che è sempre uomo di partito è non ha «ambizioni personali».

 

manfred weber silvio berlusconi

Rimane il fatto che la visita in Italia di Weber, a Roma dove ha incontrato anche il presidente di Confindustria Bonomi e a Milano, è «una spinta importante», dice il capo politico di Noi moderati, Maurizio Lupi. Weber ha avuto un colloquio anche con i leader delle forze minori centriste che si riconoscono nel Ppe, Nm, l'Udc di Lorenzo Cesa, Italia al centro di Giovanni Toti.

manfred weber manfred weber antonio tajani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…