100 euro banconota coronavirus

PRONTO SOCCORSO FINANZIARIO - GLI AIUTI DEL GOVERNO DOVREBBERO ARRIVARE A 1400 EURO A FAMIGLIA: DAI PAGAMENTI RINVIATI PER MUTUI E BOLLETTE AL CONGEDO PARENTALE. OGGI ARRIVANO LE MISURE CHE DARANNO SOCCORSO A CHI È RIMASTO A CASA BLOCCATO DALLA CRISI - BABY SITTER, CASSA INTEGRAZIONE, ECC…

 

Roberto Petrini per ''La Repubblica''

 

 

Lo Stato consegna agli italiani un assegno che potrebbe arrivare in media a 1.400 euro per far fronte all' emergenza coronavirus. Una cifra, nella media del sistema, che dovrebbe consentire di attenuare l' ansia, almeno sul piano del portafoglio, di essere bloccati in casa, di non poter lavorare, di non poter mandare i figli a scuola, di non poter andare a pagare tasse, bollette e rate del mutuo.

Nessuna delle pur tante crisi finanziare degli ultimi trent' anni ha mai creato condizioni drammatiche ed inedite come in questi giorni. Ci aiuta la rete: lavoro da casa e pagamenti bancari funzionano.

 

coronavirus - sanificazione in stazione centrale a milano

Ma per far fronte alla paralisi dell' economia, almeno per un tempo limitato - un mese, forse due - il governo deve intervenire. E lo farà oggi con risorse tra i 15 e i 20 miliardi che ci aiuteranno a sopravvivere.

Vediamo come, con una serie di prime simulazioni effettuate dalla Uil, lavoro, coesione e territori.

 

Fabbrica chiusa, c' è la cig Lo spettro maggiore è quello di trovarsi un' azienda di quelle che hanno subito il contraccolpo peggiore dalla crisi del virus. Turismo, servizi, ristorazione, manifattura orientata all' export. Un operaio o un lavoratore dipendente medio, scoperto dalla normale cassa integrazione ordinaria, che si trova ad essere messo a casa dalla ditta, potrà contare immediatamente sulla cassa integrazione in deroga che investe tutti i settori, anche quelli attualmente scoperti.

 

Mettiamo che guadagni 1.316 euro netti, con la cig avrebbe in tasca circa il 70-80 per cento dello stipendio, in questo caso 940 euro. Certo è un bel taglio e sarà dura, ma se il decreto conterrà, come pare, anche una moratoria per i mutui - e in Italia, come rileva l' Unione nazionale consumatori, si tratta di 3,6 milioni di famiglie - il sollievo c' è: la media delle rate per chi paga il finanziamento per la casa è di circa 550 euro al mese.

 

BABY SITTER

Se a questa cifra si aggiunge la sospensione temporanea del pagamento delle bollette di luce, gas, acqua e rifiuti, che in media pesano al mese per 119 euro a famiglia, allora il pacchetto di pronto soccorso finanziario dello Stato per chi viene lasciato casa dal suo posto di lavoro, arriva a superare i 1.600 euro al mese.

 

Chi guarda i figli?

È il problema che sta mandando in tilt le famiglie e soprattutto le mamme lavoratrici di tutta Italia.

 

Chi non ha una nonna a portata di mano, chi non può lasciare al fratellino di 16 anni la piccola di 4 anni in attesa del ritorno dalla fabbrica o dall' ufficio, deve poter fare qualcosa. Il nostro Welfare lo strumento ce l' ha: si chiama congedo parentale, vale per le mamme e per i papà, ma in circostanze normali solo per pochi giorni. Ora scatta per un periodo, dai 10 a 15 giorni in grado di coprire l' intero arco previsto di chiusura delle scuole, fino al 3 aprile.

 

Hai diritto a stare 10 giorni a casa e, invece di ricevere zero euro con l' aspettativa o prendere le ferie, i dieci giorni vengono pagati dallo Stato al 30 per cento dello stipendio. Su questo fronte si è battuta fino a tarda notte Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil: «Retribuire i giorni di congedo parentale al 30 per cento è troppo poco e penalizza le donne che alla fine sono quelle che chiedono con maggiore frequenza questo diritto».

quarantena 1

 

Infatti con il 30% di retribuzione a ben vedere per i dieci giorni in questione si corre il rischio di guadagnare meno di chi va in cassa integrazione, per cui converrebbe paradossalmente la cassa integrazione. L' opzione alternativa al congedo parentale è il cosiddetto "bonus baby sitter", che dovrebbe ammontare a 600 euro.

Partita Iva, una vita difficile.

 

Per la famiglia che fa conto su una piccola attività, un artigiano, un negoziante, un giovane professionista, perdere verticalmente commesse e clienti per colpa del Paese bloccato dal rischio del contagio è come perdere il lavoro per un dipendente. Così si corre ai ripari: intanto il versamento Iva di domani, lunedì, pieno di ansia ad ogni scadenza, viene differito.

 

CASSA INTEGRAZIONE

Per ora non si paga: il rapporto della Uil, parla di un versamento medio di 310 euro che verrebbe evitato. Inoltre anche la partita Iva paga la bolletta, e anche per questa categoria vale la sospensione del mutuo: ma soprattutto per le partite Iva che hanno perso fatturato il Pronto soccorso finanziario del governo ha previsto un indennizzo speciale di 600 euro una tantum.

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…