PROPAGANDA & REALPOLITIK - I GIORNALI STREPITANO SUL “PERICOLO FASCISTA” DELLA MELONI, LE CANCELLERIE EUROPEE SONO PIÙ PRAGMATICHE – SULLA COPERTINA DELLA RIVISTA TEDESCA "STERN" LA LEADER DI FDI È DEFINITA “LA DONNA PIÙ PERICOLOSA D’EUROPA”. MA DA PARIGI MACRON FA SAPERE CHE UNA VITTORIA DELLA DESTRA NON CAMBIEREBBE I RAPPORTI TRA ITALIA E FRANCIA: “DOBBIAMO LAVORARE CON ROMA, QUALUNQUE SIA L'ESECUTIVO” – E I DIPLOMATICI D'OLTRALPE RIPETONO CHE “MELONI NON È SALVINI”

-

Condividi questo articolo


RIVISTA STERN SU GIORGIA MELONI RIVISTA STERN SU GIORGIA MELONI

 

1 – LA RIVISTA STERN "IN UE LA DONNA PIÙ PERICOLOSA"

Da “la Repubblica”

 

La copertina della rivista tedesca Stern è dedicata alla leader FdI definita "postfascista" e "la donna più pericolosa d'Europa". Citazione per Fabio Rampelli, deputato di FdI: per lui "il fascismo aveva elementi positivi".

 

2 – MELONI E LA REALPOLITIK DI MACRON "EVITARE ROTTURE CON ROMA"

Estratto dall'articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”

 

Emmanuel Macron ostenta un cauto ottimismo quando parla con il suo entourage del risultato del voto italiano. A dispetto dall'uscita del suo principale alleato in Europa, Mario Draghi, e del possibile avvento di un governo delle destre, il capo di Stato è convinto che la cooperazione tra Francia e Italia sia "ineluttabile" come ha confidato ai giornalisti. Una fonte governativa argomenta: «Con la guerra in Ucraina, lo scenario è cambiato: dobbiamo lavorare con Roma, qualunque sia l'esecutivo». Una rottura con l'Italia sarebbe un ulteriore regalo a Putin, ripetono i macronisti che spingono per una posizione di realpolitik tanto più che Giorgia Meloni continua a lanciare segnali distensivi a Parigi.

Emmanuel Macron Mario Draghi Emmanuel Macron Mario Draghi

 

È stata notata l'intervista conciliante al Figaro , nella quale la leader di Fdi presenta Francia e Italia come "nazioni amiche" e propone di "dare contenuto" al Trattato del Quirinale, il patto bilaterale firmato da Macron e Draghi meno di un anno fa. Le Monde e Les Echos hanno sottolineato il viatico dell'establishment economico italiano, condiviso da quello francese che ricorda come un incubo la crisi diplomatica tra Roma e Parigi ai tempi del primo governo Conte.

 

All'Eliseo i toni non sono più quelli del 2018 quando Macron aveva denunciato "la peste nazionalista" che dilagava in Europa, indicando esplicitamente Roma. Lo scontro con Salvini era diventato frontale sui porti chiusi alle navi di migranti, allargato rapidamente ai Cinque Stelle che fiancheggiavano i gilet gialli e partecipavano a una violenta campagna anti-francese.

 

putin macron telefonata putin macron telefonata

«Meloni non è Salvini» ripetono alcuni diplomatici d'Oltralpe, evidenziando la distanza da Mosca e la fede pro-Nato della leader di Fdi. «Attenzione a non spingere l'Italia nelle braccia di Orbàn» è il messaggio rivolto a chi vorrebbe alzare barricate nei confronti del nuovo esecutivo. Non tutti i macronisti sono convinti del rapido sdoganamento che si prepara. E c'è chi allerta sulla "trappola" in cui si troverà Macron: normalizzare un futuro governo Meloni, con azionista di peso Salvini, darà a Marine Le Pen un beneficio politico immediato.

 

Stéphane Sejourné, consigliere del presidente e nuovo leader del partito di governo Renaissance , ha postato giorni fa un tweet nel quale ricordava l'identità postfascista di Meloni. Si organizza una divisione dei ruoli tra i macronisti governativi e quelli più politici che avranno maggiore libertà di parola. […]

mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev

 

Parigi è lontana da Berlino e dalle dichiarazioni di ostilità pronunciate dalla Spd sul pericolo dei "neofascisti". Un viaggio di Enrico Letta, che pure era di casa nella Ville Lumière, non è previsto anche se l'ipotesi è stata discussa. Macron mantiene un rapporto forte sia con Draghi che con il presidente Mattarella. E sembra aver avuto rassicurazioni sulla continuità nella relazione bilaterale nonostante la svolta in arrivo e la fine della complicità quasi irripetibile con l'attuale premier italiano. […]

putin e macron 1 putin e macron 1 MACRON - DRAGHI - SCHOLZ A KIEV MACRON - DRAGHI - SCHOLZ A KIEV MEME SULLA SCONFITTA ELETTORALE DI MACRON MEME SULLA SCONFITTA ELETTORALE DI MACRON putin e macron 2 putin e macron 2

 

mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2 mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT! - SIAMO ARRIVATI ALLA CANNA DEL GAS? LO SPREAD QUESTA MATTINA HA TOCCATO QUOTA 200, CON I RENDIMENTI BTP AI MASSIMI DA 10 ANNI A QUESTA PARTE - DAL NADEF SCODELLATO DAL GOVERNO MELONI I MERCATI INTERNAZIONALI SI ASPETTAVANO UNA RIDUZIONE DEL NOSTRO ENORME DEBITO PUBBLICO DELLO 0,5%, INVECE SI SONO TROVATI LO 0,1%. E L’ALGORITMO DEI FONDI HA SUBITO DATO ORDINE DI VENDERE I BTP - MA IL PEGGIO ARRIVERÀ FRA DUE SETTIMANE CON LO SBARCO A ROMA DELLE PRINCIPALI AGENZIE DI RATING…

COME MAI PAOLO BERLUSCONI, CHE NON HA MAI AVUTO IL DNA AFFABULATORIO, EGO-ESPANSO E ARCI-NARCISISTA DEL FRATELLO MAGGIORE SILVIO, HA LEGNATO SENZA ALCUN RIGUARDO MARTA FASCINA, ULTIMA INCONSOLABILE COMPAGNA DEL FRATELLO DEFUNTO? DIETRO LA REPRIMENDA SI PUÒ LEGGERE UN AVVISO DI SFRATTO DEL BISCIONE FAMILY. CARA MARTA, A FINE ANNO PREPARA LE VALIGIE, GIRA I TACCHI E MOLLA ARCORE: CON I 100 MILIONI DI EREDITÀ INTASCATI PER AVER TENUTO STRETTA COME UNA TRAPPOLA PER TOPI LA MANO DI SILVIO, PUOI TROVARE, CON IL TUO AMATO PAPÀ AL SEGUITO, UN'ALTRA DOVIZIOSA DIMORA - DIETRO TALE BRUTALE AVVISO DI CAMBIARE ARIA, C’È IL DESIDERIO DI PIERSILVIO DI PRENDERE POSSESSO DELLA REGGIA BRIANZOLA (ANCHE PERCHE' LA FOLTA SERVITU' GRAVA SULLE TASCHE DEI BERLUSCONI)

DAGOREPORT! - COME È ANDATO IL FACCIA A FACCIA TRA GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHÉ PER FARE CHIAREZZA SUI GUAI GIUDIZIARI DELLA “PITONESSA”? LA PREMIER HA FATTO NOTARE CHE UN PASSO INDIETRO SAREBBE SAGGIO, LA SANTADECHÉ HA DIFESO LA SUA POSIZIONE, ACCUSANDO I QUOTIDIANI DI DIFFONDERE BALLE, E HA GARANTITO CHE L’INCHIESTA SI SGONFIERÀ - LA SORA GIORGIA HA DATO FIDUCIA ALLA “SANTA” MA LE HA ANCHE SBATTUTO IN FACCIA UNA PROMESSA: SE ARRIVASSE PER TE IL RINVIO A GIUDIZIO, SARÒ IO STESSA AD ANNUNCIARE LE TUE DIMISSIONI...

DAGOREPORT – COM’È ANDATO L’INCONTRO TRA EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI? LA PREMIER È TORNATA DRAGHETTA: NO A TONI TRUCI, LARGO AI SORRISI – IL TOYBOY DELL’ELISEO E' STATO DISPONIBILE SUL TEMA MIGRANTI, MA HA INCALZATO LA SORA GIORGIA SULL'INVITO A PONTIDA DI SALVINI A MARINE LE PEN, SUA PRIMA AVVERSARIA ALLE ELEZIONI EUROPEE (NEL MIRINO ANCHE LA KERMESSE SOVRANISTA DI DICEMBRE) – I DUBBI DI MACRON SUL ''PIANO MATTEI'': NON ESISTE, NON C'E' ALCUN DOCUMENTO, SE NON DIECI PAGINETTE E SLIDE PREPARATE DALL'ENI - TAJANI A BERLINO PER RICUCIRE I RAPPORTI DOPO LA DURISSIMA MISSIVA DI MELONI A SCHOLZ...